La Fipe Confcommercio Sud Sardegna ha lanciato un manifesto che punta a mettere al centro della vita urbana di Cagliari il settore dell’ospitalità, dall’offerta gastronomica ai locali di intrattenimento. Il documento, sostenuto da ristoratori, baristi e imprenditori del settore, rivendica il ruolo fondamentale di questi spazi nel tessuto sociale, economico e culturale della città, proponendoli come motori per il rilancio turistico locale.
La Fipe Sud Sardegna e la necessità di cambiare approccio verso i locali
Emanuele Frongia, presidente della Fipe Sud Sardegna, ha voluto subito chiarire che il manifesto non nasce da un attacco all’attuale amministrazione comunale. È piuttosto la denuncia di una situazione che ormai perdura da più di dieci anni, attraversando giunte di diverso colore politico senza trovare soluzioni definitive. Secondo Frongia, i locali non possono più essere visti come problemi da gestire in emergenza, ma devono essere riconosciuti come vere risorse. Questi esercizi offrono lavoro stabile, contribuiscono a mantenere la sicurezza e la socialità nei quartieri e rappresentano parte dell’identità urbana e della qualità della vita a Cagliari. La richiesta è chiara: evitare di trattare il settore come un fenomeno da contenere o marginalizzare, ma valorizzarlo come elemento centrale della città.
Il valore culturale e sociale della “cultura del fuori casa” a Cagliari
Il manifesto sottolinea che la cosiddetta “cultura del fuori casa” è un elemento profondamente radicato nel carattere di Cagliari, così come nel resto dell’Italia. Bar, ristoranti e locali non sono solo punti di ristorazione, ma veri luoghi di aggregazione dove si creano relazioni e comunità. Questi spazi animano le strade e le piazze, favoriscono la frequentazione dei quartieri e sostengono la realizzazione di eventi culturali e sociali. Si tratta quindi di una componente vitale per l’accoglienza turistica, che contribuisce a rendere la città competitiva e attrattiva. Tuttavia, gli esercenti lamentano la mancanza di una visione urbana chiara, con continue ordinanze temporanee e limitazioni imposte senza dialogo. Questa situazione limita lo sviluppo e rischia di ridurre la vivibilità cittadina, minando l’appeal turistico.
Le sfide politiche e le proposte per un modello di sviluppo urbano sostenibile
Frongia invita la politica a superare l’ambiguità attuale e a scegliere con chiarezza un modello per Cagliari. Il documento indica la necessità di una città viva, che sappia coniugare movida, cultura e rispetto per i residenti, senza oscillare tra silenzi imposti e chiusure rigide. Senza la partecipazione attiva del comparto dei locali non ci può essere alcun progetto credibile di crescita urbana sostenibile e competitiva. La Fipe ha annunciato la prossima organizzazione di un’iniziativa pubblica per presentare ufficialmente il Manifesto Cagliari 2025. L’obiettivo è costruire un confronto aperto e una collaborazione tra amministrazione, imprese e cittadini per trovare soluzioni condivise. In questo modo si vorrebbe spingere per scelte che mettano in equilibrio la vita dei quartieri con le possibilità di sviluppo nel turismo e nell’intrattenimento.
Il Manifesto Cagliari 2025 si propone come un appello concreto a riconoscere il valore economico e sociale del settore dei locali, affinché diventi centrale nella progettazione e gestione della città. Le prossime settimane saranno decisive per avviare questo dialogo e dare corpo a un’idea di città più partecipata e accogliente, che sappia valorizzare le sue potenzialità senza rinunciare alla qualità della vita.
Ultimo aggiornamento il 21 Luglio 2025 da Elisa Romano