Due uomini, sospettati di appartenere a clan camorristici campani, sono stati arrestati dalla squadra mobile della questura di Sassari con l’accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Le indagini hanno coinvolto anche la procura e la direzione distrettuale antimafia di Napoli. L’episodio riguarda un consulente finanziario residente a Olbia, vittima delle minacce e delle richieste estorsive.
Articolo ripreso da ansa.it.
Arresto di Licciardi e Mallardo: coordinamento tra direzione distrettuale antimafia e polizie di Napoli e Sassari
L’arresto è avvenuto in seguito all’esecuzione di un’ordinanza cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della direzione distrettuale antimafia. Le indagini sono state coordinate dalla procura partenopea e condotte principalmente dalla squadra mobile di Sassari, guidata dal dirigente Michele Mecca, con il supporto dei colleghi napoletani.
Luoghi di cattura e operazioni antimafia coinvolgenti Licciardi, Mallardo e Mecca tra Napoli, Olbia e Varese
Uno dei due sospettati è stato fermato nella notte a Napoli mentre l’altro è stato bloccato a Varese durante il tentativo di trasferirsi all’estero. Entrambi vivevano da tempo in modo stabile nella città sarda. La sinergia tra le squadre mobili ha permesso un intervento rapido che ha interrotto le attività criminali prima che potessero continuare o espandersi ulteriormente.
Modalità delle estorsioni e connessioni tra i clan storici di Napoli e la direzione distrettuale antimafia
Gli investigatori hanno ricostruito come i due arrestati abbiano usato metodi tipici delle organizzazioni mafiose per ottenere denaro dall’imprenditore olbiese: intimidazioni pesanti accompagnate da minacce concrete alla sua incolumità fisica e quella della famiglia. In almeno una circostanza gli è stata puntata una pistola in bocca per costringerlo al pagamento.
Le somme richieste ammontano ad almeno 150mila euro versate più volte dall’uomo sotto pressione psicologica continua. Per rafforzare la paura nei confronti della vittima, i presunti estorsori si sono presentati come membri del clan Licciardi, gruppo noto per la sua presenza radicata nei quartieri Secondigliano e Vasto a Napoli. Questo clan fa parte dell’alleanza camorristica chiamata “alleanza Secondigliano” o “sistema”, che include anche famiglie come Contini-Bosti attive nel Vasto e Arenaccia oltre ai Mallardo operanti nel territorio Giuglianese.
Minacce e pressioni della Alleanza Secondigliano nelle estorsioni tra Napoli, Varese e Olbia
Sviluppo delle indagini della direzione distrettuale antimafia sulla denuncia dell’ imprenditore contro l’ alleanza secondigliano a Napoli
La vicenda prende avvio dall’estate scorsa quando il consulente finanziario venne avvicinato dai due uomini probabilmente proprio grazie alla sua attività professionale. Dopo i primi contatti avvenuti nella città partenopea le minacce si sono spostate a Olbia dove si sono concretizzate le richieste estorsive vere e proprie.
La situazione ha raggiunto livelli critici quando gli aggressori hanno iniziato ad intimidire anche i familiari del consulente recandosi presso l’abitazione dei genitori dell’uomo per aumentare la pressione psicologica sulla vittima principale. L’uomo ha deciso allora di rivolgersi alle forze dell’ordine denunciando quanto subito. Da quel momento si sono aperte le indagini coordinate dalla procura antimafia che hanno portato agli arresti odierni dopo aver raccolto prove sufficienti sulle responsabilità degli imputati negli episodi contestati.
Ultimo aggiornamento il 15 Luglio 2025 da Matteo Bernardi
