La vicenda delle presunte apparizioni della madonna a Trevignano ha subito una svolta importante con l’esito delle analisi sul materiale genetico rinvenuto su alcune statue e quadri oggetto di culto. Il dna trovato è stato attribuito a Gisella Cardia, la donna nota come “la veggente” che da tempo sostiene di aver ricevuto messaggi soprannaturali. Le indagini, condotte con metodi scientifici precisi, hanno escluso altre ipotesi e confermato i sospetti già emersi in precedenza.
Analisi del dna sulle tracce trovate sulla statuetta e il quadro
Le tracce biologiche sono state esaminate da Emiliano Giardina, genetista esperto già coinvolto in casi giudiziari rilevanti come quello di Yara Gambirasio. Giardina ha analizzato quattro campioni: due sulle guance della statuetta raffigurante la madonna, uno sul volto e un altro sulla veste del quadro con l’immagine di Cristo. In tutti i casi il dna è risultato appartenere a Maria Giuseppa Scarpulla, nome anagrafico di Gisella Cardia.
Questa scoperta ha avuto un peso decisivo nel processo che vede la donna sotto accusa per truffa aggravata legata alla diffusione delle apparizioni mariane. La difesa aveva sostenuto che le tracce potessero contenere un dna misto o provenire da altre persone coinvolte nei rituali religiosi ma il tribunale di Civitavecchia non ha accolto queste argomentazioni.
Il rifiuto della proroga delle indagini segna una chiusura formale verso ulteriori approfondimenti sul materiale genetico e conferma quanto finora raccolto dagli inquirenti.
Posizione del vaticano e provvedimenti ecclesiastici
La Chiesa cattolica si era già espressa ufficialmente riguardo agli eventi avvenuti a Trevignano rimarcando l’assenza totale di elementi soprannaturali verificabili nelle presunte apparizioni. Il vescovo di Civita Castellana ha emanato un decreto che vieta ai fedeli ogni tipo d’incontro o manifestazione pubblica finalizzata ad affermare come certa la veridicità dei fenomeni miracolosi collegati alla madonna locale.
Questa presa di posizione istituzionale mira a evitare derive fanatistiche o forme d’inganno nei confronti dei credenti attratti dalla figura della veggente e dai suoi racconti. L’intervento religioso sottolinea inoltre l’importanza dell’attenzione critica davanti alle affermazioni straordinarie senza riscontri concreti.
L’autorità ecclesiastica mantiene quindi una linea rigida rispetto alle cosiddette “apparizioni” non riconosciute ufficialmente dalla Santa Sede o dalle diocesi competenti territorialmente.
Implicazioni giudiziarie per gisella cardia
L’attribuzione del sangue presente sugli oggetti sacri direttamente alla persona accusata apre scenari delicati nel procedimento penale in corso presso il tribunale civile italiano. Gisella Cardia rischia pesanti conseguenze legali se verrà confermata definitivamente la sua responsabilità nella creazione o nell’alimentazione consapevole della truffa ai danni dei fedeli devoti al culto mariano locale.
Le prove scientifiche rappresentano un elemento cruciale nella ricostruzione degli eventi contestati dall’accusa: dimostrano infatti come le testimonianze raccolte possano essere state manipolate attraverso artifici materiali facilmente rilevabili grazie alle moderne tecniche forensi applicate dal consulente nominato dal giudice.
Aspetti investigativi ulteriori
Il caso resta comunque aperto anche sotto altri profili investigativi oltre all’aspetto biologico; si attendono sviluppi futuri relativi agli interrogatori degli imputati e all’acquisizione eventuale d’altro materiale probatorio utile al completamento dell’inchiesta affidata alla procura territoriale competente.