Le recenti analisi genetiche confermano la presenza del sangue di chiara su diversi punti della villa a Garlasco, dove la giovane fu trovata morta nel 2007. I risultati rafforzano le evidenze raccolte durante l’indagine originaria, escludendo tracce maschili e puntando a un profilo unico legato alla vittima. La nuova attività investigativa ha riguardato anche tamponi autoptici e campioni ritrovati nei rifiuti.
Conferma del profilo genetico di chiara sui reperti rilevanti
Durante il nuovo incidente probatorio disposto dai pm di Pavia, sono stati esaminati diversi reperti prelevati dalla scena del crimine. In particolare, è stato repertato sangue riconducibile a chiara su un frammento del tappetino situato nel bagno della villa. Inoltre, tracce ematiche sono state individuate in alcuni punti delle scale che conducono al piano dove venne rinvenuto il corpo senza vita della ragazza il 13 agosto 2007.
Dettaglio sull’analisi autoptica
L’analisi genetica effettuata sui tre tamponi autoptici prelevati dalla vittima ha restituito un solo profilo: quello di chiara stessa. Questo dato risulta coerente con quanto emerso nelle indagini iniziali e rafforza l’ipotesi che non vi siano altre fonti biologiche coinvolte direttamente nella scena principale dell’omicidio.
Assenza di tracce maschili nei campioni recenti
Un elemento importante emerso dalle nuove verifiche riguarda l’esclusione totale di materiale biologico maschile sui reperti più recenti studiati dai consulenti delle parti coinvolte nell’inchiesta. Il segmento pilifero recuperato tra i rifiuti non ha permesso invece alcuna identificazione genetica utile per indirizzare ulteriormente le indagini.
Questa assenza si allinea con i risultati ottenuti diciotto anni fa nella fase preliminare dell’investigazione sul caso garlasco. L’esclusione delle tracce maschili contribuisce quindi a restringere il campo degli elementi da considerare per ricostruire la dinamica dei fatti avvenuti quella notte d’agosto.
Reperti biologici e indagini
L’assenza di tracce maschili rafforza l’ipotesi che la scena del crimine fosse direttamente riconducibile alla vittima, senza ulteriori profili genetici maschili rilevanti.
Rilievo investigativo della nuova indagine dei pm di pavia
La riapertura dell’indagine da parte dei pubblici ministeri pavese ha portato all’effettuazione dell’incidente probatorio sulle ultime tracce raccolte sulla scena del crimine e negli ambienti circostanti alla villa dove è avvenuto l’omicidio della giovane donna ventiseienne.
Questo passaggio processuale mira ad aggiornare le prove scientifiche disponibili utilizzando tecnologie più avanzate rispetto al passato, per chiarire aspetti ancora oscuri o contestati nelle fasi precedenti dell’inchiesta giudiziaria.
Attività degli esperti e sviluppo del caso
L’attività degli esperti incaricati si è concentrata soprattutto sull’identificazione precisa dei profili genetici presenti nei campioni biologici repertati dal luogo del fatto; ciò permette ai magistrati una base solida per valutazioni successive in ambito giudiziario.
Il caso continua dunque ad essere oggetto d’interesse pubblico e giudiziario dopo quasi due decenni dalla tragedia che sconvolse la comunità locale e nazionale; ogni nuovo dato acquisito può fornire indicazioni utili alle autorità impegnate nel far luce sulla vicenda.