Matteo Salvini, segretario della Lega e Vicepremier, ha annunciato l’obiettivo di conquistare il Comune di Milano alle elezioni del 2027. Durante l’inaugurazione di una nuova sede del partito in città, ha spiegato le strategie e i tempi per preparare la campagna elettorale, puntando su Sicurezza e ascolto dei cittadini.
Milano tra bellezza e problemi: cosa non funziona secondo salvini
Matteo Salvini ha iniziato il suo intervento sottolineando un paradosso milanese. «Milano è la città più bella del mondo», ha detto stamattina durante l’apertura della nuova sede della Lega in città. Ma subito dopo ha aggiunto che i dati raccontano un’altra storia: Milano è anche la città meno sicura d’Italia e quella con più multe.
Secondo lui questo significa che qualcosa non va nel modo in cui è amministrata. Per questo motivo, Salvini propone un cambio di passo, basato su due anni di ascolto attento dei cittadini e costruzione di proposte concrete.
Una strategia chiara per la vittoria: come si muove la lega a Milano
Il leader della Lega ha spiegato che da oggi parte un percorso lungo ma deciso. «Chiederò alla Lega di mettermi in mano le liste dei nomi per il Comune e i municipi», ha detto. L’obiettivo è essere pronti già a settembre con una squadra definita.
Salvini vuole indicare il candidato sindaco il prima possibile, così da partire con una campagna chiara e organizzata. Il riferimento è al fatto che dopo Pisapia e Sala, cioè gli ultimi due sindaci milanesi, serve ristabilire alcune regole fondamentali per la città.
Una marcia pacifica ma determinata verso il 2027
Il Vicepremier ha descritto questa fase come «una lunga, pacifica e sorridente marcia» verso il governo cittadino nel 2027. Ha ribadito che Milano ha bisogno soprattutto di amore e sicurezza, non di complicazioni burocratiche o politiche come le Aree C .
Ha poi criticato indirettamente l’attuale sinistra milanese definendola distaccata dalla realtà dei quartieri. Per questo motivo vede nella Lega insieme al centrodestra l’alternativa concreta da proporre ai cittadini.
La scelta del candidato: tra partito e civici senza pregiudizi
Quando gli è stato chiesto chi sarà il candidato sindaco della Lega a Milano nel 2027, Salvini non si è sbilanciato su nomi precisi ma ha chiarito la linea politica.
«Ci stiamo ragionando insieme», ha detto spiegando che sta incontrando persone appassionate della città pronte a mettersi a disposizione se serve. Questi possono essere sia esponenti civici sia membri del partito stesso.
Ha aggiunto che non ci sono pregiudizi sul fatto che il candidato debba necessariamente appartenere alla Lega: «Sto incontrando persone che condividono le nostre idee ma senza tessera di partito». Insomma vuole aprire alla società civile pur mantenendo una base solida dentro al partito.
Cosa significa questa sfida per Milano?
L’annuncio ufficiale arriva in un momento politico delicato per Milano, una metropoli sempre più complessa da governare tra esigenze economiche, sociali e ambientali.
Salvini punta tutto sulla Sicurezza come tema centrale della sua proposta politica locale. Vuole mettere fine alle difficoltà percepite dai cittadini legate all’ordine pubblico e alle multe elevate in città.
Inoltre intende presentarsi come alternativa credibile rispetto all’amministrazione attuale guidata dal centrosinistra. La strategia passa attraverso un lavoro capillare nei quartieri per recuperare consenso dal basso.
Un’occasione anche per rinnovare la politica locale
Questa corsa verso le comunali del 2027 potrebbe rappresentare anche uno spazio importante per rinnovare volti e idee nella politica milanese. L’apertura verso candidati civici dimostra infatti una volontà di coinvolgere nuove energie fuori dai tradizionali schemi partitici.
Se riuscirà a costruire una coalizione forte entro settembre prossimo potrà partire con slancio verso quella che definisce «la vittoria» nelle urne fra due anni esatti.
In sintesi Matteo Salvini mette sul tavolo una sfida ambiziosa: conquistare Palazzo Marino nel 2027 puntando su Sicurezza, ascolto dei cittadini ed equilibrio tra partito e società civile. La partita si annuncia aperta già da ora con incontri continui sui nomi giusti da proporre ai milanesi pronti al cambiamento.
