Salmo presenta ranch: un disco tra radici sarde, lotte urbane e visioni futuristiche da milano a gallura

Salmo presenta il suo nuovo album “Ranch”, un progetto che esplora le sue radici sarde e il disagio verso la trasformazione di Milano, accompagnato da 16 video e riflessioni personali.
Salmo torna con l’album “Ranch”, un progetto che unisce le sue radici sarde con le trasformazioni di Milano, raccontando isolamento e resistenza attraverso musica e video. - Unita.tv

Salmo torna con un progetto ambizioso che intreccia la sua esperienza personale e le mutazioni della sua città d’origine, Milano, con le atmosfere della Gallura. L’uscita del nuovo album “Ranch”, prevista per venerdì, si accompagna a un racconto ricco di spunti. Il rapper sardo mette in luce le sue radici, la difficoltà di vivere in una metropoli che non riconosce più, fino a rifugiarsi in un ranch virtuale, metafora di isolamento e resistenza. Il disco, che si anticipa complesso per temi e immagini, si presenta anche attraverso un’operazione visiva innovativa con 16 video, e segna un momento cruciale nella carriera di Salmo.

L’ave maria di maria carta e l’influenza della sardegna nel nuovo album

L’album si apre con una versione di “Ave Maria” raramente ascoltata in un contesto rap. La voce aspra di Maria Carta, interprete storica del folk isolano, segna l’inizio di “Ranch” con un impatto intenso. La traccia si ispira al brano “Su pizzinneddu”, consolidando un legame con la cultura della Sardegna. Salmo spiega che il “ranch” nascerà proprio dalla costruzione paziente, pietra su pietra, di uno spazio suo, calato nella terra di origine ma concepito come dimensione mentale accessibile anche lontano dalla Gallura, persino in città come Milano.

Radici e contrasti

Questo legame con la Sardegna non è solo un richiamo emotivo, ma un punto di partenza per il racconto che vede una contrapposizione tra la calma della terra natale e il caos metropolitano. La scelta d’iniziare il disco con un canto di tradizione esprime una volontà di radicarsi in qualcosa di autentico e profondo, forgiando la propria identità musicale e personale. In effetti, la voce di Carta porta con sé un senso di memoria collettiva, mentre la rabbia di Salmo si accumula su questo sottofondo tradizionale, creando una tensione forte e originale.

Milano, la città che cambia: motivi del ritorno in sardegna e riflessioni sul presente

Salmo racconta il suo disagio rispetto alla trasformazione di Milano, la città che ha abbandonato per tornare a respirare l’aria di casa. Parla di situazioni pericolose, un ambiente ostile che non riconosce più. Questo spinge alla creazione del “ranch”, una sorta di rifugio fisico o mentale dove riorganizzare se stesso lontano dalla frenesia urbana.

Ambiente urbano e rifugio

La metropoli non è quella di una volta, e questa percezione spinge l’artista a ripensare il proprio rapporto con il luogo in cui è cresciuto e ha mosso i primi passi nella musica. Lontano dai suoi anni milanesi turbolenti, Salmo vede la necessità di scappare da un contesto che ha perso punti di riferimento. Si mette in luce un senso di allarme sociale e culturale, percepito da chi vive la città in prima persona.

Anche la scelta del set del video, realizzato in Bulgaria su una scenografia che era stata usata da Sylvester Stallone per “Rambo: last blood”, rimarca questa idea di luogo fittizio, quasi distopico. Il ranch diventa così una forte suggestione visiva e metaforica, un confine tra realtà e immaginazione, tra il passato e un futuro incerto, segnato da una guerra tra umani e intelligenza artificiale.

L’album ranch e il suo racconto in 16 tracce e altrettanti video

“Ranch” comprende sedici brani accompagnati da altrettanti video, pensati per svelare un’unica storia complessa. Il concept parte dall’isolamento del personaggio Snake, creato per la serie tv “Blocco 181”, che Salmo ha seguito parallelamente alla stesura del disco. La lotta con i demoni interiori di questo personaggio riflette visioni personali e collettive.

Un racconto audiovisivo

L’idea di associare ogni canzone a un video costruisce un racconto audiovisivo che richiede attenzione e visione completa per cogliere la trama. Salmo immagina una terra travolta dal conflitto tra l’uomo e la macchina, dove il finale riserva un colpo di scena. L’intento è di portare il pubblico dentro un universo narrativo ampio che si distacca dal semplice ascolto musicale per trasformarsi in esperienza multisensoriale.

Non mancano richiami espliciti a idee di isolamento, sfida, resistenza, temi oggi presi in carico da molti artisti che cercano un modo per raccontare il presente attraverso un’immaginazione distopica e intima al tempo stesso.

Collaborazioni, temi e riferimenti dal rap alla cronaca nazionale

L’unica collaborazione presente nel disco è quella con Kaos, scelto per un valore simbolico più che commerciale. Salmo cita l’artista come una fonte di ispirazione primaria, un modello che lo ha spinto a emergere nonostante insicurezze giovanili. L’omaggio ai propri inizi e ai maestri resta sempre un tema presente nel suo lavoro.

Fra i brani spicca “Il figlio del prete”, nato da una riflessione sul caso Orlandi e la docu-serie “Vatican girl”. Il pezzo ipotizza una pista alternativa, portando il racconto verso una dimensione che mescola cronaca, mistero e fiction. L’abbinamento tra vicende reali e narrazione musicale sottolinea il modo in cui Salmo utilizza l’arte come strumento per affrontare questioni irrisolte o inquietudini sociali.

L’intera opera è stata concepita nell’anno in cui Salmo ha compiuto quaranta anni, momento che definisce come punto di svolta personale. A questa età si avverte il bisogno di fare un bilancio, di riconoscersi senza più schemi o maschere. Le parole evidenziano lo scarto tra immagine pubblica dura e realtà personale, dove emerge la dimensione più umana e meno appariscente dell’artista.

Progetti futuri, live e scelte professionali

Accanto all’album, Salmo annuncia un instore tour con tappe a Milano, compresa la Mondadori di piazza Duomo. Non può mancare l’appuntamento del 6 settembre a Fiera Milano Live con il concertone denominato Lebonski Park. Questo evento promette una festa in stile paese con attrazioni e giochi, ma culmina con un’esibizione vigorosa che vuole coinvolgere il pubblico in uno spettacolo energico e senza sosta.

Tournée internazionale e scelte di carriera

La tournée proseguirà in altre sei città italiane e si estenderà all’estero, con tappe in Spagna, Inghilterra, Francia, Germania, Svezia, Stati Uniti, Canada, e forse anche Messico e Giappone. Questo progetto mette in evidenza la dimensione internazionale della musica di Salmo, che continua a raccogliere consensi fuori dai confini nazionali.

Infine, Salmo conferma di aver rifiutato nel 2019 una proposta per diventare giudice di X-Factor, nonostante l’offerta economica rilevante. La scelta è stata dettata da altri impegni, come la preparazione della serie tv legata al mondo urban e criminale milanese. Il suo percorso resta dunque concentrato sulla musica e la narrazione, più che sulle passerelle televisive.