Rottamazione moto: condannata una donna per multe non pagate dopo la consegna in officina

Una sentenza del giudice di pace di Mezzolombardo, il 3 aprile 2023, conferma la responsabilità della proprietaria S.E. per multe ricevute dopo la rottamazione non completata della sua moto.
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Rottamazione moto: condannata una donna per multe non pagate dopo la consegna in officina - unita.tv

Una recente sentenza del giudice di pace di Mezzolombardo, in provincia di Trento, ha messo in luce l’importanza di seguire attentamente le pratiche di rottamazione dei veicoli. La vicenda coinvolge una donna che, dopo aver affidato la propria moto a un’officina per la demolizione, si è trovata a dover affrontare sanzioni per violazioni del codice della strada, nonostante avesse dato ordine di rottamare il mezzo. Questo caso solleva interrogativi sulla responsabilità dei proprietari di veicoli e sulla necessità di verificare l’effettiva esecuzione delle pratiche di demolizione.

La consegna della moto all’officina

La storia inizia nel 2018, quando la donna, identificata come S.E., porta la sua moto in un’officina di Mezzolombardo per risolvere alcuni problemi meccanici. Il meccanico, dopo aver esaminato il veicolo, comunica alla proprietaria che le riparazioni necessarie sarebbero state troppo costose rispetto al valore della moto. Di fronte a questa situazione, S.E. decide di procedere con la rottamazione, incaricando l’officina di consegnare il mezzo a un demolitore.

Tuttavia, la situazione si complica nel corso degli anni. Nonostante l’ordine di rottamazione, la moto non viene distrutta come previsto e rimane in circolazione. Solo il 3 aprile 2023, cinque anni dopo la consegna, il veicolo riemerge, quando M.A., un altro soggetto, viene fermato dalla polizia locale mentre guida la moto. Durante il controllo, gli agenti elevano ben quattro multe per violazioni del codice della strada, sanzioni che vengono successivamente inviate alla proprietaria del veicolo, S.E..

Il ricorso al giudice di pace

Di fronte alle multe ricevute, S.E. decide di opporsi e si rivolge al giudice di pace di Mezzolombardo. Tuttavia, il suo ricorso non ha esito positivo. Nella motivazione della sentenza, il giudice Stefano Aceto sottolinea che la donna ha omesso di verificare la corretta gestione della rottamazione, disinteressandosi completamente delle sorti del mezzo. Secondo il giudice, la proprietaria non ha richiesto i documenti necessari che avrebbero dimostrato l’effettiva esecuzione della demolizione.

Questa negligenza è stata considerata un fattore determinante nella decisione del giudice, che ha ritenuto legittimi i verbali della polizia locale. La sentenza mette in evidenza l’importanza di mantenere un controllo attivo sulle pratiche di rottamazione, poiché la responsabilità del veicolo rimane in capo al proprietario fino a quando non viene completata la procedura di demolizione.

La testimonianza e il verdetto finale

Durante il processo, un testimone ha confermato che il marito di S.E. era a conoscenza del fatto che l’officina aveva delegato a terzi il compito di rottamare la moto. Questa informazione ha ulteriormente aggravato la posizione della donna, evidenziando una consapevolezza della situazione che avrebbe dovuto spingerla a seguire con maggiore attenzione le pratiche di demolizione.

Alla fine, il giudice di pace ha rigettato il ricorso di S.E., che ora è obbligata a pagare le multe. Tuttavia, c’è una nota positiva per l’ex proprietaria: dovrà affrontare solo il minimo della sanzione per ciascuno dei quattro verbali, ma la vicenda serve da monito per tutti i proprietari di veicoli sull’importanza di gestire con attenzione le pratiche di rottamazione e di verificare sempre l’effettiva distruzione dei mezzi.