
A Roma, circa 300 mila persone hanno manifestato pacificamente a San Giovanni per chiedere la fine delle violenze a Gaza, con la partecipazione di partiti, sindacati, associazioni e personalità dello spettacolo. - Unita.tv
La capitale italiana ha ospitato una grande manifestazione per chiedere la fine delle violenze a Gaza. Circa 300 mila persone si sono radunate a san giovanni, sotto lo slogan “free palestine”, per denunciare la situazione drammatica nella striscia di Gaza. L’evento ha visto la partecipazione di partiti politici, sindacati, associazioni civili e personalità del mondo dello spettacolo, uniti nella protesta contro il conflitto che infiamma il Medio Oriente.
Il corteo da piazza vittorio a san giovanni: numeri e protagonisti
La manifestazione è partita da piazza vittorio e ha raggiunto san giovanni, attraversando diverse zone di roma. Gli organizzatori hanno parlato di 300 mila partecipanti, mentre le forze dell’ordine hanno stimato circa 50 mila presenze. Al centro della protesta c’era la richiesta di porre fine al massacro nella striscia di Gaza. Sul palco sono saliti esponenti di partiti come il pd, m5s e avs, insieme ai rispettivi leader elly schlein, giuseppe conte, nicola fratoianni e angelo bonelli.
Anche la cgil ha contribuito alla mobilitazione, insieme a molte associazioni. Il messaggio era chiaro: una lotta per l’umanità e per la pace in un momento di crisi internazionale. Il corteo è stato scandito dalle note di “bella ciao”, eseguita anche dal musicista paolo fresu con la tromba. Nonostante la parola “genocidio” non comparisse nella piattaforma ufficiale, la piazza ha scandito quel termine con forza, ribadendo la gravità della situazione.
Simboli, slogan e la composizione della piazza
La piazza è stata colorata dalle bandiere palestinesi e da quelle della pace, oltre a quelle dei partiti organizzatori. In testa al corteo uno striscione recitava: “gaza stop al massacro. basta complicità”. La manifestazione si è mantenuta pacifica, con qualche momento di tensione, ma senza rilevanti problemi per l’ordine pubblico. La questura di roma ha infatti confermato che durante l’evento non si sono verificate criticità.
Alcune immagini hanno colpito per il loro impatto simbolico. Un partecipante si è presentato con una bandiera palestinese legata in vita e sulle spalle una foto che metteva a confronto netanyahu e meloni con mussolini e hitler, con la scritta “oggi come ieri, sempre dalla parte della criminalità”. Un altro cartello, parafrasando le parole del presidente del consiglio meloni, recitava: “sono padre, sono cristiano, sono nonno, sono italiano, non sono assassino”.
All’inizio del corteo spiccava una grande bandiera palestinese con sopra riprodotta l’immagine di guernica di pablo picasso. La comunità palestinese in italia ha aderito ufficialmente all’evento, mentre studenti e attivisti di udap e dei giovani palestinesi d’italia hanno acceso fumogeni e portato uno striscione con la scritta “basta complicità con il genocidio, italia fuori dalle guerre imperialiste”. Questa protesta ha sottolineato le critiche rivolte a pd, m5s e avs per un intervento giudicato tardivo.
Cori contro netanyahu e momenti di protesta sul palco
Durante il corteo si sono alzati cori contro il primo ministro israeliano netanyahu. Davanti al palco si è svolto un flash mob con suoni di sirene antiaeree. Cinque donne hanno simulato la morte di neonati, stringendo fagotti insanguinati, per rappresentare le vittime civili del conflitto. Lo spettacolo ha attirato l’attenzione dei presenti, rendendo palpabile l’urgenza del messaggio.
Numerose figure del mondo dello spettacolo hanno preso parte alla manifestazione. Tra loro, fiorella mannoia, paola turci e gli attori anna foglietta, marco bonini e paola minaccioni, che si sono schierati dietro lo striscione “every child is my child”. Durante l’intervento del giornalista gad lerner ci sono stati alcuni fischi e “buu”, ma alla fine il suo discorso è stato accolto da lunghi applausi.
Episodi di tensione e manifestazione a fianco della sinagoga
Nel corso della manifestazione si sono verificati alcuni episodi di tensione. Klaus davi, presente con la bandiera arcobaleno con la stella di david e quella israeliana, ha denunciato il furto della bandiera mentre era a san giovanni. La digos è intervenuta identificando uno dei responsabili. Prima della partenza del corteo si sono avuti spintoni tra fotografi e addetti alla sicurezza.
Contemporaneamente, davanti all’ex ghetto di roma, circa cento persone si sono radunate con bandiere israeliane e volantini. Mostravano slogan come “orgogliosi di essere italiani e sionisti”, “bring them home now”, in riferimento agli ostaggi israeliani nella striscia, e “free gaza from hamas”. Un gruppo che esprimeva una posizione diversa rispetto alla manifestazione in san giovanni.
Il dibattito resta acceso e le strade di roma hanno registrato oggi una giornata di grande partecipazione civile. La mobilitazione riflette la polarizzazione delle opinioni su un conflitto lontano ma dalle conseguenze percepite anche in italia.