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Roma, cinque funzionari comunali indagati per corruzione e assenteismo nella manutenzione degli ascensori pubblici

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Funzionari comunali indagati per corruzione e assenteismo a Roma. - Unita.tv
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La gestione degli ascensori negli edifici comunali di Roma si trasforma in un caso giudiziario che scuote l’amministrazione cittadina. Cinque dipendenti pubblici, impegnati nei dipartimenti tecnici, sono finiti al centro di un’inchiesta per aver compromesso il loro ruolo, con accuse gravi che coinvolgono corruzione, truffa e un diffuso assenzeismo.

Funzionari sotto accusa per corruzione e truffa legate alla manutenzione degli ascensori

Nel cuore della Capitale, un gruppo di funzionari comunali si trova ora a rispondere di pratiche illecite legate alla gestione di un servizio fondamentale per migliaia di cittadini. Secondo le indagini, questi dipendenti avrebbero svenduto la loro posizione in cambio di favore, regali e omertà, compromettendo una manutenzione già delicata.

La manutenzione degli ascensori rappresenta un nodo cruciale soprattutto per le comunità più fragili: anziani, disabili e famiglie residenti in quartieri popolari. Un impianto fuori servizio può bloccare interi palazzi e rallentare la vita quotidiana di chi necessita di spostamenti agevolati.

Le accuse legate alla corruzione coinvolgono anche un sistema di tangenti e scambi impropri tra funzionari e soggetti esterni, compromettendo l’efficacia degli interventi tecnici.

Il meccanismo delle assenze ingiustificate e i casi di peculato

L’elemento che più colpisce in questa vicenda è il sistema di “assenze strategiche” messo in atto dai funzionari. In particolare, tra marzo e luglio 2022, un’indagine ha rilevato 136 ore di assenze ingiustificate, mascherate dietro finte missioni legate alla manutenzione del cosiddetto lotto 4.

I funzionari risultavano infatti presenti in ufficio o in cantiere, mentre in realtà si trovavano altrove, anche per giornate intere. Un caso specifico ha evidenziato l’uso improprio di un autista comunale per scopi personali, un dettaglio finito sotto la lente della Procura e qualificato come peculato.

Questi comportamenti hanno provocato un impatto diretto sull’efficienza e sulla trasparenza della pubblica amministrazione, con ricadute evidenti sui cittadini.

Il coinvolgimento delle aziende private nella rete di favori

L’inchiesta non si limita ai funzionari: alcune ditte esterne, attive nella manutenzione degli impianti, sono state coinvolte per aver beneficiato di agevolazioni e omissioni controlli. In cambio, avrebbero offerto favi personali, favorendo così un circuito di connivenza tra pubblico e privato.

Le imprese hanno ottenuto semplificazioni procedurali e probabilmente la mancata vigilanza su lavori e interventi, alimentando un sistema opaco che ha compromesso la qualità del servizio.

Questa collusione mette in luce le fragilità nella gestione degli appalti e delle verifiche, che finiscono per danneggiare i residenti e minare la fiducia nel Comune.

L’avvio dell’indagine e le misure adottate dal Comune Di Roma

L’indagine è partita nel 2022, quando la squadra mobile ha effettuato perquisizioni negli uffici comunali. Da quel momento, i cinque funzionari coinvolti sono stati sospesi dalle funzioni che ricoprivano, in attesa delle decisioni della magistratura.

Il fascicolo ha poi assunto grande rilievo pubblico, portando alla luce un sistema di assenzeismo mascherato e una rete di favori che oltrepassa il mero disservizio.

L’amministrazione capitolina, chiamata a far fronte a questa emergenza interna, ha dovuto affrontare una crisi di credibilità, aggravata da denunce e segnalazioni persistenti da parte dei cittadini.

La reazione pubblica e politica del sindaco gualtieri

Il sindaco Roberto Gualtieri ha rilasciato una dichiarazione chiara, sottolineando il rigore con cui il Comune intende fronteggiare situazioni di illegalità nella propria squadra. Ha ringraziato la Procura per le indagini, lanciando un monito a chiunque pensi di utilizzare la pubblica funzione per interessi privati.

Questo intervento arriva dopo anni di segnalazioni circa malfunzionamenti e disservizi, specie in aree popolari dove le manutenzioni risultano spesso inadeguate o assenti. La sua risposta vuole ribadire che il Comune non tollera abusi e intende ristabilire regole e controlli precisi.

La sfida della città verso una gestione trasparente e attenta ai bisogni reali

Gli ascensori degli edifici comunali rappresentano solo un capitolo di una problematica più ampia. Roma si confronta da tempo con appalti controversi e interventi di manutenzione spesso superficiali, alimentati da situazioni di corruzione o affidamenti discutibili.

Il problema delle “manutenzioni fantasma” si riflette anche su altri servizi, dalle stazioni della metro agli edifici popolari, facendo emergere un quadro di inefficienza e mala gestione.

Gli abitanti della Capitale attendono risposte concrete non solo dalla giustizia, ma anche da un cambio radicale nella cultura amministrativa, dove l’impegno pubblico sia finalmente all’altezza delle necessità quotidiane di una città complessa e articolata.

Ultimo aggiornamento il 17 Luglio 2025 da Andrea Ricci

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Andrea Ricci

Andrea Ricci non cerca l’ultima notizia: cerca il senso. Blogger e osservatore instancabile, attraversa cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute con uno stile essenziale, quasi ruvido. I suoi testi non addolciscono la realtà, la mettono a fuoco. Scrive per chi vuole capire senza filtri, per chi preferisce le domande alle risposte facili.

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