Roma accelera con il nuovo termovalorizzatore di Santa Palomba per smaltire rifiuti e produrre energia per 200 mila abitazioni

Il Comune di Roma avvia il termovalorizzatore di Santa Palomba, un impianto innovativo per gestire i rifiuti, ridurre l’impatto ambientale e fornire energia a migliaia di famiglie.
Il Comune di Roma avvia il termovalorizzatore di Santa Palomba, un impianto innovativo per trattare 600mila tonnellate di rifiuti all'anno, ridurre le discariche e produrre energia pulita, integrato in un progetto di economia circolare e rigenerazione urbana. - Unita.tv

Il Comune di Roma compie un passo decisivo verso la gestione moderna dei rifiuti con l’avvio ufficiale del progetto del termovalorizzatore di Santa Palomba. L’impianto, pensato per trattare oltre mezzo milione di tonnellate di rifiuti ogni anno, mira a ridurre drasticamente la dipendenza dalle discariche e a fornire energia elettrica a centinaia di migliaia di famiglie della capitale. Il progetto, approvato e messo in gara da Roma Capitale, apre una nuova fase nella gestione dei rifiuti urbani, con un impatto significativo anche sull’ambiente e sull’economia locale.

La firma del contratto e il via libera tecnico

Nella metà di marzo 2025, Roma Capitale ha firmato con RenewRome il contratto di concessione per la gestione del termovalorizzatore di Santa Palomba per i prossimi 33 anni. RenewRome è la società creata per gestire l’intero impianto che dovrà garantire la raccolta e trattamento rifiuti indifferenziati, e l’impianto è stato affidato a un raggruppamento di imprese guidato da Acea Ambiente insieme a partner come Suez Italy, Kanadevia Inova, Vianini e Rmb.

Approvazione e controlli

Il progetto ha ricevuto l’ok tecnico da una commissione di esperti esterni, tra cui professori universitari, che hanno esaminato tutti i dettagli tecnici e ambientali sulla base dei criteri del bando di gara. Questa fase di validazione era essenziale per assicurare il rispetto delle normative e la compatibilità del termovalorizzatore con gli standard europei ambientali e tecnologici. L’apertura del cantiere è programmata entro l’estate, confermando il carattere urgente e prioritario di questo intervento nella capitale.

Un sistema di gestione dei rifiuti più efficiente per roma

Roberto Gualtieri, sindaco di Roma e commissario straordinario per il Giubileo, ha descritto il termovalorizzatore come il cardine di un sistema nuovo per il trattamento dei rifiuti urbani. Il progetto punta a superare le criticità causate dall’attuale modello basato su discariche e costosi trasporti verso impianti lontani, spesso anche fuori regione o all’estero.

Con l’impianto di Santa Palomba e l’avvio simultaneo di nuovi centri per il riciclo di plastica, carta e frazione organica, Roma cerca di migliorare la raccolta differenziata raggiungendo obiettivi più ambiziosi, già fissati nel piano rifiuti approvato nel 2023. L’impianto ridurrà l’impatto ambientale del trattamento dei rifiuti residui di oltre il 90%, grazie all’adozione di tecnologie avanzate.

Il prossimo passaggio consiste nell’ottenimento del procedimento autorizzatorio unico regionale , una procedura complessa che coinvolgerà enti regionali e locali, sotto la supervisione della struttura commissariale, incaricata di garantire il rispetto delle norme ambientali e tecniche.

Capacità dell’impianto di santa palomba

Il termovalorizzatore è progettato per trattare fino a 600mila tonnellate di rifiuti non riciclabili ogni anno, con un sistema di conferimento dei materiali tramite rotaia, elemento che ridurrà ulteriormente l’impatto degli spostamenti su strada. Con un investimento di circa un miliardo di euro, Roma potrà affidare lo smaltimento di una parte consistente dei rifiuti urbani a un impianto locale, diminuendo così i costi legati a trasporti esterni e smaltimento.

Il progetto è coerente con il piano della Regione Lazio che punta a raggiungere una raccolta differenziata del 70% e azzerare il ricorso alle discariche entro i prossimi anni. L’impianto sarà funzionale e integrato con il ciclo complessivo della gestione dei rifiuti. Si tratta quindi di una soluzione pensata non solo per lo smaltimento, ma anche per allinearsi con le risorse già differenziate e recuperate sul territorio.

La creazione di un parco dell’economia circolare nell’area di santa palomba

Oltre all’impianto principale, il progetto di Santa Palomba prevede uno sviluppo più ampio dell’area industriale circostante. Si realizzerà un parco dell’economia circolare con spazi per la ricerca e l’innovazione, come laboratori di coworking, una serra per attività sperimentali e un giardino pubblico aperto alla cittadinanza. Un elemento simbolico sarà la torre panoramica alta più di 70 metri che darà visibilità al complesso.

All’interno dell’area sorgeranno quattro impianti ausiliari dedicati al recupero delle ceneri pesanti, indispensabili per ridurre l’impatto dei residui post-incenerimento. Viene inoltre previsto un impianto fotovoltaico per integrare la produzione energetica e una rete di teleriscaldamento per fornire calore a utenze civili o industriali nelle vicinanze.

Un ulteriore elemento che caratterizza il progetto riguarda l’installazione di un sistema sperimentale per la cattura della CO₂, destinato a mitigare le emissioni di gas serra prodotte dall’impianto.

Tecnologie per impatto ambientale ridotto

Il termovalorizzatore di Santa Palomba nasce come esempio di come sia possibile adottare le tecnologie attuali per contenere emissioni e rischi ambientali. Le analisi d’impatto mostrano che le emissioni in atmosfera saranno molto inferiori ai limiti imposti dalle direttive europee e alle Best Available Techniques .

L’impianto produrrà complessivamente 65 megawatt di energia termica ed elettrica, destinata a fornire corrente a circa 200mila abitazioni di Roma. Inoltre, ogni anno sarà possibile recuperare quantità importanti di metalli come acciaio, alluminio e rame, trasformando così i rifiuti in materie prime da reintrodurre nel ciclo produttivo.

Infine, l’intervento avrà un ruolo centrale nella rigenerazione urbana di Santa Palomba, migliorando i collegamenti, i servizi e le infrastrutture attorno all’area industriale, in un contesto finora poco valorizzato della periferia romana. Questo sviluppo potrebbe fungere da volano per altre attività e investimenti nel quadrante sud della capitale, portando benefici concreti alla comunità locale.