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Ritrovato uno scheletro umano nel padiglione abbandonato del San Camillo a Roma

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Scheletro umano scoperto nel padiglione abbandonato del San Camillo a Roma. - Unita.tv
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Nel cuore del San Camillo di Roma, uno tra gli ospedali più frequentati della Capitale, è stato scoperto uno scheletro umano nascosto nel vano ascensore di un’ala in disuso. Il corpo, coperto da sporcizia e rifiuti, giaceva lì da anni senza che nessuno se ne accorgesse. L’episodio ha sollevato subito domande sul motivo di questa misteriosa presenza e sulle condizioni di sorveglianza all’interno della struttura.

Il ritrovamento nel padiglione monaldi tra rifiuti e polvere

La scoperta è avvenuta nel padiglione Monaldi, un’area dell’ospedale chiusa da tempo e dichiarata inagibile per problemi strutturali e di sicurezza. Un operaio, durante un sopralluogo nella parte a piano terra destinata alla ristrutturazione, ha notato ossa umane in mezzo a detriti e polvere accumulata. Il corpo era parzialmente disarticolato ma ben riconoscibile nelle sue parti scheletriche. Il luogo si presentava come un deposito abbandonato, dove negli anni nessuna attività era stata più svolta normalmente. Questa scoperta è apparsa subito inquietante e fuori dal tempo, come un segreto nascosto in uno spazio dimenticato.

Il padiglione Monaldi ospitava un tempo il reparto di patologia clinica neuromuscolare, ma da anni è fermo e interdetto al pubblico. La presenza di gruppi di senzatetto e persone isolate nell’edificio ha complicato il controllo delle aree, consentendo a quel corpo di restare nascosto senza che nessuno verificasse la sua presenza. Questo vuoto di controllo sorprende in una struttura ospedaliera centrale, con flussi costanti di personale e visitatori nelle zone limitrofe.

Le prime indagini e l’intervento delle autorità competenti

Solo dopo l’allarme lanciato dall’operaio, la zona è stata immediatamente isolata e posta sotto sequestro. Sul posto sono arrivati i carabinieri della stazione Monteverde Nuovo che hanno sorvegliato l’intera area in attesa del nucleo investigativo per i rilievi. La sezione scientifica ha eseguito un primo sopralluogo per raccogliere tracce e dettagli utili a ricostruire i fatti. Il medico legale, intervenuto per una valutazione preliminare, ha confermato che i resti mostrano segni di essere stati lì da anni, anche se ormai l’identificazione richiederà esami approfonditi di tipo forense.

Le analisi tossicologiche e antropologiche dovranno stabilire la data approssimativa della morte, il sesso, e possibilmente l’età al momento del decesso. L’assenza di documenti o oggetti personali sulle ossa complica la ricerca di indizi. Nel frattempo, le forze dell’ordine si stanno concentrando su elenchi di persone scomparse a Roma negli ultimi decenni, per verificare eventuali corrispondenze.

Un padiglione dimenticato e le domande sul controllo della sicurezza

Il Monaldi rappresenta oggi un edificio fatiscente, una specie di zona dimenticata all’interno di un ospedale di grande importanza. Dopo la chiusura ufficiale e i lavori di ristrutturazione avviati ma mai conclusi tra il 1999 e il 2000, l’edificio è diventato un luogo di passaggio per persone senza fissa dimora e soggetti in difficoltà. La mancanza di una vigilanza regolare ha permesso che rimangano in sospeso molte domande sui movimenti e sulle attività in quel settore.

Questo spazio abbandonato ha quindi ospitato situazioni al limite del controllo pubblico, senza un monitoraggio efficace. Una vicenda come quella dello scheletro rinvenuto mette in luce una falla nella gestione e nella sicurezza, che dovrà essere valutata dalle autorità competenti per evitare futuri casi simili.

Le prossime fasi: esami forensi e ricerca dell’identità

Le indagini proseguiranno con esami più specifici. Il corpo verrà sottoposto a datazione con metodi scientifici, come la valutazione del livello di decomposizione e l’analisi del contesto in cui è stato ritrovato. Gli accertamenti genetici saranno cruciali per capire se si tratta di un uomo o di una donna e inquadrare caratteristiche che possano aiutare a determinarne la storia.

Parallelamente, gli investigatori lavoreranno al confronto con i registri di denunce di persone scomparse – un compito metodico che richiederà tempo e precisione. Le autorità mantengono riserbo sulle ipotesi in corso, evitando speculazioni fino a quando non arriveranno risultati concreti dagli esperti.

L’evento ha comunque scosso l’ambiente sanitario e cittadino, che ora attende risposte su quello che ancora sembra un mistero da chiarire nel dettaglio.

Ultimo aggiornamento il 24 Luglio 2025 da Andrea Ricci

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Andrea Ricci

Andrea Ricci non cerca l’ultima notizia: cerca il senso. Blogger e osservatore instancabile, attraversa cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute con uno stile essenziale, quasi ruvido. I suoi testi non addolciscono la realtà, la mettono a fuoco. Scrive per chi vuole capire senza filtri, per chi preferisce le domande alle risposte facili.

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