Un episodio di violenza ha scosso Olbia, dove il noto rapper Tony Effe è coinvolto in un’inchiesta che ha portato all’identificazione di otto indagati. La rissa, avvenuta al Sanctuary, uno dei locali più in voga della Costa Smeralda, ha visto il cantante al centro di un tumulto che ha coinvolto amici e personale di sicurezza. Le indagini sono giunte a una fase cruciale, con dettagli che emergono dalle carte ufficiali.
La rissa esplosiva al Sanctuary
Il 18 agosto 2023, il Sanctuary ha vissuto momenti di panico e violenza. Secondo le ricostruzioni, Tony Effe era in compagnia di un gruppo di amici romani quando si è scatenato un violento alterco. La situazione è degenerata rapidamente, con colpi di spranghe, sedie e bicchieri lanciati in aria, creando un’atmosfera di caos tra i clienti. La tensione è aumentata quando il direttore artistico del locale ha negato l’ingresso a uno dei membri del gruppo, già noto per precedenti penali. La reazione di Effe è stata minacciosa, promettendo violenza se il giovane non fosse stato fatto entrare.
Le conseguenze sono state devastanti: la rissa ha coinvolto anche i bodyguard della sicurezza, portando a una scazzottata che ha lasciato feriti. Un amico di Effe e un addetto alla sicurezza sono stati trasportati all’ospedale, con quest’ultimo che ha riportato fratture multiple e necessiterà di un lungo periodo di recupero.
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Gli indagati e le testimonianze
L’inchiesta ha portato all’individuazione di otto persone coinvolte nella rissa, con la possibilità che vengano contestati ulteriori reati. Le testimonianze raccolte indicano che il gruppo di Effe, composto da circa dieci persone, era in evidente stato di alterazione al momento dell’incidente. Tra gli identificati ci sono nomi noti, come Nicolò Rapisarda, il vero nome di Tony Effe, e altri giovani con precedenti penali.
Rapisarda è descritto come il “promotore della lite”, mentre gli altri membri del gruppo, tra cui Morgan Leonardo Moricca e Gabriele Ritano, hanno anch’essi un passato problematico. In particolare, Christian Perozzi, uno degli indagati, ha una condanna per omicidio, avendo partecipato a un episodio violento che ha portato alla morte di un musicista nel 2011. La tensione è aumentata quando le hostess del locale hanno tentato di accompagnare il gruppo a un tavolo, ma la situazione è rapidamente degenerata.
Le conseguenze legali e materiali
L’episodio ha avuto ripercussioni significative non solo per i coinvolti, ma anche per il locale stesso. Il Sanctuary ha subito danni ingenti, con la chiusura disposta per 15 giorni dal questore a causa della rissa. L’avvocato Antonello Desini, che rappresenta i proprietari del locale, ha evidenziato le perdite economiche derivanti dalla chiusura e dai danni materiali, che includono vetrate distrutte e attrezzature danneggiate.
La polizia ha avviato un’indagine approfondita, raccogliendo testimonianze e prove video dell’accaduto. Un video mostra Tony Effe con una gamba fasciata, suggerendo che sia rimasto ferito durante il tumulto. Nonostante si sia presentato al pronto soccorso, non risultano referti ufficiali a suo carico.
Il futuro di Tony Effe
Dopo questo episodio turbolento, Tony Effe si trova ora di fronte a una scelta cruciale. Tornato da una vacanza alle Maldive con la compagna Giulia De Lellis, il rapper dovrà decidere se presentarsi davanti ai magistrati per chiarire la sua posizione o se avvalersi della facoltà di non rispondere. La situazione legale si fa sempre più complessa, e il rapper dovrà affrontare le conseguenze delle sue azioni in un contesto già segnato da polemiche e controversie.
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