Le operazioni di ricerca per il diciassettenne scomparso nel fiume Adda a Cassano d’Adda, in provincia di Milano, sono riprese questa mattina. Il giovane si era tuffato ieri sera intorno alle 18 e non è più riemerso. L’intervento era stato sospeso a causa delle condizioni meteo e del fango che rendeva l’acqua irrespirabile per le squadre di soccorso.
Il gesto fatale e l’intervento dei soccorsi
I fatti risalgono a ieri sera, quando il ragazzo ha deciso di tuffarsi nell’Adda. L’episodio è avvenuto nel tardo pomeriggio, poco prima delle 18, in un punto vicino alle chiuse del canale della Muzza. Dopo l’immersione, il giovane non è risalito in superficie e sul posto sono subito intervenuti i Vigili del fuoco. Le condizioni del fiume, complicate da piogge intense cadute nella zona poche ore prima, hanno reso difficile la visibilità e la stabilità dell’acqua.
Correnti rapide e difficoltà nelle ricerche
Le correnti rapide e l’acqua torbida hanno creato un ambiente pericoloso per le operazioni di recupero. La presenza di fango e detriti sospesi nell’acqua ha ostacolato il lavoro degli uomini impegnati nelle ricerche. A causa di questo, i soccorritori hanno dovuto interrompere momentaneamente le attività in attesa di condizioni più sicure.
Le condizioni meteorologiche e il blocco temporaneo delle ricerche
Le piogge abbondanti nella zona di Cassano d’Adda, cadute nel tardo pomeriggio di ieri, hanno aggravato la situazione del fiume Adda. La quantità di acqua in ingresso ha aumentato la portata e la velocità della corrente, trasportando sedimenti di fango che hanno reso l’acqua quasi impenetrabile. Questa situazione ha reso impossibile procedere alle ricerche con l’uso di mezzi tradizionali, costringendo i Vigili del fuoco a sospendere le operazioni fino al miglioramento delle condizioni.
Sicurezza prima di tutto
La sospensione ha garantito la sicurezza degli operatori, evitando rischi aggiuntivi. Nel frattempo, sono state pianificate le fasi successive delle ricerche, con l’obiettivo di riprendere appena le condizioni lo avrebbero permesso.
Ripresa delle ricerche e strumenti impiegati
Questa mattina, le operazioni sono riprese concentrandosi nella zona delle chiuse del canale della Muzza. Il nucleo fluviale dei Vigili del fuoco ha preso posizione nel punto segnalato, intensificando i controlli lungo le rive e lato canale. A breve, sarà atteso l’arrivo dei sommozzatori specializzati, fondamentali per ispezionare il letto del fiume e le sue profondità.
In aggiunta, si farà uso di droni per migliorare la visuale dell’area e individuare eventuali segnali di presenza. Questi mezzi consentono di monitorare dall’alto zone difficili da raggiungere a piedi o via acqua, offrendo una panoramica utile sia per le squadre a terra sia per la direzione delle operazioni.
Un impegno senza sosta
L’intervento congiunto di squadre specializzate e mezzi tecnologici mira a coprire ogni possibile punto per ritrovare il giovane scomparso. Sul posto resta alta la tensione e l’impegno da parte dei soccorritori che lavorano senza sosta per portare a termine la ricerca nel più breve tempo possibile.