Riprende a Parma l’udienza per il caso dei due neonati sepolti nel giardino di Traversetolo
Il tribunale di Parma esamina il caso di Chiara Petrolini, accusata di omicidio premeditato e soppressione dei cadaveri dei suoi neonati, Angelo Federico e Domenico Matteo, in un’udienza a porte chiuse.

Il tribunale di Parma ha avviato l’udienza preliminare per Chiara Petrolini, accusata di omicidio premeditato e soppressione di cadaveri dopo la morte e sepoltura di due neonati nati da gravidanze nascoste. - Unita.tv
Il tribunale di Parma ha riaperto le porte dell’aula per un caso che ha scosso la provincia: la morte e la sepoltura di due neonati nel giardino di un’abitazione a Vignale di Traversetolo. La vicenda riguarda Chiara Petrolini, una giovane donna di 21 anni, accusata di omicidio premeditato e soppressione di cadaveri. I dettagli delle gravidanze nascoste e le accuse mosse hanno attirato l’attenzione di cittadini e media, mentre l’udienza si svolge a porte chiuse per tutelare la privacy delle persone coinvolte. È stato anche ascoltato Samuel Granelli, ex fidanzato e padre dei bambini, che si è costituito parte civile nel procedimento.
Cronaca del procedimento in tribunale a parma
L’udienza preliminare si è tenuta davanti alla giudice per le udienze preliminari Gabriella Orsi, che deve valutare le prove raccolte dalla procura e decidere se rinviare a giudizio Chiara Petrolini. La giovane imputata è accusata di aver causato la morte dei figli, Angelo Federico e Domenico Matteo, nati rispettivamente nel maggio 2023 e nell’agosto 2024, e di averne occultato i corpi in un gesto che ha suscitato sgomento. L’aula del tribunale di Parma è stata presidiata dalle forze dell’ordine, che hanno scortato la ragazza all’interno per garantire ordine e sicurezza durante l’udienza.
La partecipazione di samuel granelli e dei suoi familiari
Samuel Granelli, padre dei neonati e ex compagno della Petrolini, ha assunto la posizione di parte civile nel confronto legale. Presenti anche i suoi genitori, che a loro volta hanno chiesto di costituirsi parte civile, sostenuti dall’associazione “La Caramella Buona”. Quest’ultima è una realtà impegnata nel sostegno alle vittime di abusi e maltrattamenti, e la sua partecipazione nel processo dipenderà dalla decisione della giudice sulla legittimità della richiesta.
Leggi anche:
I dettagli sulle gravidanze tenute nascoste
Una delle peculiarità che rende il caso particolarmente inquietante è il fatto che nessuno, neppure i familiari diretti di Chiara Petrolini, fosse a conoscenza delle gravidanze che la giovane aveva portato avanti, nelle quali sono venuti al mondo Angelo Federico e Domenico Matteo. Le nascite sono avvenute in date distanti tra loro: il primo bambino è nato il 12 maggio 2023, mentre il secondo il 7 agosto 2024.
Queste gravidanze segrete hanno spinto gli inquirenti a indagare sulle dinamiche familiari e sulla rete di sostegno, o mancanza di essa, intorno a Petrolini. Il fatto che due neonati possano essere stati concepiti e partoriti senza che nessuno intorno ne fosse a conoscenza ha sollevato vari punti critici riguardo il supporto alla giovane e alle possibili difficoltà che ha affrontato senza aiuto.
Motivazioni e contesto delle gravidanze nascoste
Le autorità stanno esaminando anche le motivazioni che hanno portato la ragazza a celare una condizione così delicata, fino all’estremo gesto contestato. Le perizie e le testimonianze sono chiamate a chiarire se si sia trattato di un contesto di disagio, paura o altre ragioni che possano spiegare la scelta di nascondere le gravidanze e, in seguito, di sotterrare i bambini senza informare nessuno.
La posizione e le accuse contro chiara petrolini
Chiara Petrolini si trova ad affrontare accuse gravi: il duplice omicidio premeditato e la soppressione dei cadaveri. L’imputazione di omicidio premeditato implica che, secondo l’accusa, ci sarebbe stata una volontà intenzionale di causare la morte dei figli, con una pianificazione precedente. La soppressione di cadaveri riguarda il fatto di aver occultato i corpi dei neonati nel giardino di casa, un atto che costituisce anch’esso un reato penale.
Durante l’udienza preliminare, la difesa ha la possibilità di presentare elementi a favore di Petrolini, cercando di contestare le accuse o di spiegare le circostanze che circondano il caso. Le autorità giudiziarie hanno raccolto varie prove, tra cui testimonianze e accertamenti scientifici sui corpi, che saranno valutate per stabilire la dinamica esatta dei fatti.
L’esame di queste prove potrebbe determinare il passaggio a un processo vero e proprio o un’eventuale esclusione di certe ipotesi accusatorie. Al momento, il quadro è ancora in costruzione, con la giudice Orsi che dovrà decidere in breve tempo il percorso procedurale, tenendo conto della delicatezza del caso e della sua rilevanza umana e giudiziaria.
La presenza e il ruolo dei familiari e dell’associazione “la caramella buona”
A sostenere la posizione di Samuel Granelli, ormai parte civile, ci sono anche i suoi genitori, che partecipano attivamente alla vicenda giudiziaria. Questa presenza familiare rafforza l’aspetto umano della vicenda, ponendo l’attenzione sul dolore e sulle conseguenze che la tragedia ha avuto su tutte le persone coinvolte.
L’associazione “La Caramella Buona” ha chiesto di partecipare al procedimento come parte civile per rappresentare un punto di vista che si occupa delle vittime e dei loro diritti. L’associazione è conosciuta per il suo impegno contro abusi e violenze, e la sua eventuale ammissione nel processo può ampliare il ventaglio di tutele e voci ascoltate in aula.
Il ruolo della giudice e la tutela della privacy
La giudice dovrà valutare se questa organizzazione abbia il diritto formale di intervenire nel procedimento, analizzando gli elementi presentati. La presenza di un’associazione di questo tipo significa che il caso viene visto anche da un punto di vista sociale e legale più ampio, legato alla protezione delle persone vulnerabili in situazioni complesse.
In ogni momento dell’udienza, l’attenzione è stata posta a preservare la riservatezza e il rispetto delle persone coinvolte, visto il tema delicato e la giovane età dei neonati coinvolti. Lo svolgimento a porte chiuse è una misura per tutelare la sensibilità della vicenda, considerata la forte risonanza che essa ha avuto in tutta la zona parmense.