Home riorganizzazione del pronto soccorso a cernusco accende il dibattito tra sindacati e istituzioni sulla presenza del chirurgo

riorganizzazione del pronto soccorso a cernusco accende il dibattito tra sindacati e istituzioni sulla presenza del chirurgo

Riorganizzazione del pronto soccorso di Cernusco sul Naviglio solleva preoccupazioni tra sindacati e politica, con focus sulla possibile rimozione del chirurgo durante il turno diurno e impatti sui servizi sanitari.

riorganizzazione_del_pronto_so

La riorganizzazione del pronto soccorso di Cernusco sul Naviglio, in particolare la possibile rimozione del chirurgo diurno, ha suscitato proteste da sindacati e 5Stelle, mentre l’ASST Melegnano-Martesana assicura che si sta lavorando per ottimizzare il servizio senza comprometterne la qualità. - Unita.tv

La decisione di riorganizzare il pronto soccorso dell’ospedale di Cernusco sul Naviglio ha scatenato un acceso confronto tra la direzione sanitaria, i sindacati e la politica regionale. Al centro della discussione c’è la possibile rimozione del chirurgo durante il turno diurno, una scelta che ha destato preoccupazioni sia a livello operativo che per la qualità dei servizi sanitari offerti al territorio. L’azienda di gestione spiega che al momento non è stato ancora deciso nulla e che sono in corso delle consultazioni con le parti sociali, mentre il consigliere regionale dei 5Stelle ha sollecitato chiarimenti ufficiali alla giunta lombarda.

la posizione dell’asst melegnano-martesana sui cambiamenti nel pronto soccorso di cernusco

L’Asst Melegnano-Martesana ha voluto chiarire subito che al momento non è stato apportato alcun cambiamento strutturale definitivo nel pronto soccorso di Cernusco sul Naviglio. L’apertura del confronto con sindacati e rappresentanti dei lavoratori è appena iniziata, come ha sottolineato il direttore generale Roberta Labanca. L’obiettivo dichiarato è quello di migliorare e uniformare le procedure mediche, mantenendo comunque la presenza di due medici in pronto soccorso anche senza la costante presenza del chirurgo.

Il modello operativo e l’ottimizzazione degli interventi

Labanca ha spiegato che il chirurgo, qualora non di turno in sala emergenze, potrà comunque intervenire rapidamente in consulenza da reparto. Questo sistema non è nuovo, si basa sul modello già operante in altre strutture come Santa Maria delle Stelle e Vizzolo, con le dovute differenze a seconda delle caratteristiche specifiche di ciascun ospedale. L’intento così è evitare sovrapposizioni inutili e ottimizzare gli interventi sul territorio.

L’Asst ha già messo in programma l’arrivo di nuovi strumenti tecnologici, tra cui un angiografo e aggiornamenti alla sala Tac. Sono previsti anche lavori di ristrutturazione per il pronto soccorso, con un intervento da circa un milione di euro. Questo riflette un investimento concreto e mirato al miglioramento complessivo dell’assistenza sanitaria rivolta agli abitanti della zona.

le critiche di nursing up e 5stelle: il ruolo del chirurgo e le possibili conseguenze

La proposta di togliere il chirurgo in servizio diurno nello pronto soccorso di Uboldo, struttura vicina a Cernusco, ha causato la reazione dura del sindacato Nursing Up e dei rappresentanti del Movimento 5 Stelle. Il sindacato ha denunciato come questa decisione possa esporre i pazienti a ritardi nel riconoscimento delle emergenze chirurgiche e nell’esecuzione degli interventi necessari. Senza la presenza immediata del medico chirurgo, aumentano i rischi clinici, mentre gli operatori sanitari devono sopportare carichi di lavoro molto più pesanti.

Il consigliere regionale Nicola Di Marco, già attivatosi appena ricevuta la segnalazione, ha sottolineato che togliere il chirurgo penalizza il servizio pubblico e va a ridurre le prestazioni garantite alla cittadinanza. Ha chiesto addirittura copia dei provvedimenti legati a queste modifiche, sollecitando spiegazioni sulla partecipazione della Regione a tali decisioni e sugli effetti in termini di tempi di attesa e di organizzazione del servizio.

Le critiche si concentrano soprattutto su una presunta mancanza di trasparenza e confronto con i soggetti coinvolti. In assenza di discussioni aperte, prosegue Di Marco, la riforma dell’organizzazione rappresenta un rischio per la tutela della salute pubblica.

Posizione dei sindacati e impatto sugli operatori sanitari

Il tema centrale riguarda la sicurezza dei pazienti e il carico di lavoro dei medici e infermieri nel pronto soccorso, aspetti sottolineati con forza da Nursing Up.

Il contesto degli accessi al pronto soccorso e la posizione della regione lombardia

Il pronto soccorso di Cernusco sul Naviglio registra ogni anno quasi 30mila accessi, comprendendo anche le emergenze pediatriche. Si tratta di un volume significativo che pone sfide importanti per l’organizzazione sanitaria locale. La necessità di migliorare logistica e risorse è evidente, anche perché la domanda di assistenza tende ad aumentare.

La Regione Lombardia è stata sollecitata dai consiglieri del 5Stelle a chiarire in che modo è stata coinvolta nella riorganizzazione del pronto soccorso e quale peso abbia avuto nel sostenere i cambiamenti proposti. E’ stato richiesto un urgente esame delle ripercussioni sulle attività quotidiane e in particolare sui turni del personale medico. La Regione, infatti, dovrebbe garantire che ogni riorganizzazione non sia fatta a discapito dei cittadini, ma nel rispetto delle esigenze della salute pubblica.

Attesa di risposte dalla giunta lombarda

Al momento non ci sono nuove risposte ufficiali dalla giunta lombarda, ma la questione è tempisticamente rilevante considerata la rilevanza del servizio per la popolazione dell’area metropolitana e per le strutture sanitarie coinvolte. L’attenzione rimane alta mentre le trattative tra i soggetti interessati continuano.