Rinviato al 10 giugno il processo visibilia con modifiche sostanziali negli imputati al centro
Il processo che coinvolge Daniela Santanchè e ex dirigenti di Visibilia è stato rinviato al 10 giugno per modifiche ai capi d’imputazione, con impatti sulla strategia difensiva.

Il processo per falso in bilancio che coinvolge Daniela Santanchè e altri ex dirigenti di Visibilia è stato rinviato al 10 giugno per consentire alle difese di adeguarsi alle modifiche nei capi di imputazione sulla contabilità. - Unita.tv
Il procedimento giudiziario che coinvolge Daniela Santanchè e altri ex dirigenti del gruppo Visibilia ha subito un rinvio al 10 giugno. Le difese hanno richiesto più tempo dopo le modifiche ai capi di imputazione ridefiniti dalla Procura su indicazione del Tribunale. Le variazioni riguardano soprattutto aspetti contabili del bilancio, fonte del contenzioso penale sull’accusa di falso. Il confronto tra accusa e difesa si concentra dunque sull’impatto di queste variazioni e sulle necessità processuali che ne derivano.
Le modifiche ai capi di imputazione e la richiesta di rinvio
I legali degli imputati, tra cui Antonella Augimeri che assiste Massimo Cipriani, hanno evidenziato modifiche rilevanti rispetto agli atti iniziali. Nel nuovo quadro accusatorio, si parla di “bilancio consolidato” invece di bilancio di esercizio: una distinzione che comporta un diverso approccio tecnico e normativo. Il bilancio consolidato si basa su principi contabili specifici e coinvolge realtà economiche più ampie rispetto al bilancio d’esercizio tradizionale. Per gli avvocati ciò significa dover adottare prerogative difensive più ampie e differenti da quelle che avrebbero previsto in origine, motivando così la richiesta di più tempo prima di procedere.
Gli episodi oggetto di contestazione che hanno subito questa variazione non riguardano Daniela Santanchè, attuale ministra del Turismo, ma altri ex amministratori del gruppo. La difesa sottolinea come questo cambiamento, nel modo di inquadrare le accuse, incida sul diritto alla difesa e sulla strategia processuale necessaria per preparare le controdeduzioni.
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Le posizioni della difesa e il paragone con luci della ribalta
Diversi avvocati hanno chiesto lo spostamento dei termini processuali per adeguarsi ai nuovi capi d’accusa. Marco Micheli, legale di Giovanni Canio Mazzaro, ex compagno di Santanchè, ha espresso la preoccupazione della difesa usando un’immagine cinematografica. Ha paragonato la situazione a una scena di “Luci della ribalta” di Charlie Chaplin, in cui viene suonato un pezzo diverso da quello originale, perdendo così il senso e la verità autentica dello spettacolo. Questa metafora serve a sottolineare il rischio di un processo che, a causa dei cambiamenti improvvisi nelle accuse, non potrebbe produrre un giudizio corretto.
Le difese chiedono di poter lavorare su una versione definitiva degli atti che consenta di preparare senza fretta tutti i documenti e i mezzi di prova necessari a confutare le accuse. Questo rinvio diventa quindi cruciale per garantire un equilibrio tra accusa e difesa, specie quando le contestazioni hanno subito un’importante rimodulazione tecnica.
La posizione della procura tra precisazioni e conferme
I pubblici ministeri Luigi Luzi e Marina Gravina hanno replicato minimizzando la portata delle modifiche apportate. Hanno definito le variazioni come “precisazioni” che non incidono in modo sostanziale sulle imputazioni. Secondo i pm, non cambiano le questioni preliminari del processo né l’eventuale coinvolgimento o ruolo delle parti civili, cioè dei soggetti che si sono costituiti per ottenere risarcimenti.
Questa posizione tende a limitare le richieste difensive, sostenendo che non sono necessarie ulteriori pause processuali. La Procura ritiene che la sostanza dell’accusa rimanga immutata e che l’iter del procedimento possa procedere senza ulteriori rallentamenti.
Il contesto e le implicazioni del processo visibilia
Il caso Visibilia riguarda accuse di falso in bilancio, un reato che interessa la veridicità e correttezza delle informazioni finanziarie presentate da società e amministratori. Daniela Santanchè, fondatrice del gruppo, è finita nel mirino della magistratura insieme ad alcuni ex soci e dirigenti.
Il procedimento si svolge in un contesto di attenzione mediatica e politica, vista la carica pubblica di alcuni imputati coinvolti, con riflessi anche sull’immagine di partiti e litigiosità interne. Il rinvio fissato al 10 giugno sarà occasione per le difese di preparare le nuove argomentazioni e per la Procura di consolidare la propria posizione sui fatti e gli elementi contabili contestati.
Lo sviluppo delle udienze nelle prossime settimane potrà chiarire il peso delle modifiche apportate, verificando se i rilievi della difesa trovino conferma o siano respinti in corso d’opera. Sarà pntuale osservare come evolverà il confronto tra accusa e parti civili, specie sulle eventuali richieste di risarcimento.