Il procedimento giudiziario che coinvolge Marco Granelli, attuale assessore alla Cura del territorio e ex assessore alla Mobilità del Comune di Milano, ha subito un rinvio al 25 settembre. La vicenda riguarda la tragica morte di Cristina Scozia, investita da una betoniera mentre era in bici su una pista ciclabile milanese. Accanto a Granelli, sono imputati anche altri soggetti per le presunte responsabilità legate alla realizzazione della pista.
Il rinvio dell’udienza e la situazione processuale
Il 25 settembre è stata fissata la nuova udienza davanti al giudice per l’udienza preliminare Alberto Carboni del tribunale di Milano. L’udienza di oggi ha avuto carattere tecnico e non si è ancora discusso degli eventuali riti alternativi. Il rinvio è dovuto anche al mancato deposito da parte delle difese di una consulenza molto attesa, che dovrebbe chiarire le presunte irregolarità nel tracciato della pista ciclabile dove si è verificato l’incidente.
Il pubblico ministero Mauro Clerici, parte del pool coordinato dall’aggiunta Tiziana Siciliano, ha già inserito agli atti un rapporto di un esperto incaricato di verificare le modalità di realizzazione della ciclabile tra via Sforza e corso di Porta Vittoria. Lo studio punta a comprendere se eventuali difetti nella progettazione o nell’esecuzione abbiano contribuito all’incidente mortale, avvenuto ad aprile 2023.
Granelli, come trapelato in precedenza, presenterà domanda per il rito abbreviato, una scelta che consente un giudizio più rapido basato sugli elementi raccolti. Il procedimento, a oggi, resta concentrato sulle responsabilità in relazione alla gestione, progettazione e controllo della pista ciclabile.
I soggetti imputati e le accuse a carico
Oltre a Granelli, nel processo sono coinvolti un autotrasportatore e due funzionari comunali, tutti accusati di omicidio colposo per la morte di Cristina Scozia. L’autotrasportatore è ritenuto responsabile dell’impatto diretto, mentre i due dirigenti e l’ex assessore rispondono per le presunte mancanze legate alle caratteristiche e alla sicurezza della pista.
Le indagini puntano a stabilire se nelle procedure di progettazione e realizzazione della pista siano state commesse irregolarità tali da compromettere la sicurezza degli utenti. Il fatto che l’incidente abbia coinvolto una betoniera, un veicolo pesante, solleva inoltre interrogativi sulla compatibilità di questo tipo di traffico con quel tratto ciclabile.
Il quadro giudiziario rimane aperto su questi punti e, in attesa di ulteriori accertamenti tecnici, si monitorano le mosse delle difese e la strategia processuale delle parti coinvolte. La posizione di ogni imputato sarà valutata nei prossimi passaggi del procedimento che promette ulteriori sviluppi.
Nuova richiesta di rinvio a giudizio per episodio simile
Parallelamente, sul tavolo del giudice Carboni è arrivata un’altra istanza di rinvio a giudizio, sempre a carico di Marco Granelli insieme a un dirigente di Palazzo Marino. Questa volta la vicenda concerne un incidente verificatosi in febbraio 2023 in viale Brianza, all’incrocio con piazzale Loreto.
Anche in questo caso una donna, Veronica D’Incà, è morta mentre si trovava in bicicletta. Le accuse rivolte ai due indagati sono analoghe a quelle del primo procedimento, legate alle presunte irregolarità nella gestione delle piste ciclabili e alla responsabilità di garantire la sicurezza di questi spazi.
L’aggiunta di questo secondo procedimento evidenzia la portata delle criticità emerse sulle piste ciclabili milanesi e pone sotto la lente la politica comunale in materia di mobilità urbana. Oltre alle valutazioni tecniche, il caso ha suscitato attenzione anche dai cittadini e agli organi di stampa per la sicurezza stradale sulle due ruote nei contesti cittadini.
Le prossime udienze e il dibattito pubblico
Le udienze di questo secondo filone sono ancora da definire, ma contribuiscono a intensificare il dibattito sul ruolo delle amministrazioni nella protezione dei ciclisti e sulla prevenzione di eventi tragici come quelli che hanno coinvolto Cristina Scozia e Veronica D’Incà. “È fondamentale garantire sicurezza e responsabilità per evitare ulteriori tragedie,” commentano esperti e attivisti.