Rinnovo contratto e aumenti salariali per circa mille lavoratori del settore videofonografico entro il 2026
Rinnovo del contratto collettivo nazionale del lavoro per i lavoratori delle case discografiche, con aumenti salariali, nuove tutele e un osservatorio sull’intelligenza artificiale per affrontare le sfide tecnologiche.

Il rinnovo del contratto collettivo per i lavoratori delle case discografiche introduce aumenti salariali, nuove tutele, un osservatorio sull’intelligenza artificiale e una sezione dedicata al diritto d’autore, aggiornando il settore dopo quasi un decennio di attesa. - Unita.tv
Il rinnovo del contratto collettivo nazionale del lavoro per i lavoratori impegnati nelle case discografiche e nelle aziende che producono e distribuiscono contenuti musicali rappresenta una tappa importante per un settore che dal 2014 era privo di un accordo aggiornato. I beneficiari sono circa mille lavoratori, per i quali sono previsti aumenti salariali e nuove tutele, mentre si istituisce un osservatorio dedicato all’impatto dell’intelligenza artificiale. Questi sviluppi arrivano dopo una lunga trattativa e intendono allineare le condizioni di lavoro con le evoluzioni tecnologiche che stanno modificando profondamente la produzione e distribuzione musicale.
Come vengono distribuiti gli incrementi salariali
Il nuovo accordo prevede un aumento economico complessivo di 275 euro suddiviso tra aumento dei minimi tabellari, sostegno al welfare sanitario integrativo e contributi per la previdenza complementare. Il grosso dell’aumento, pari a 255 euro, va ad aumentare i minimi salariali previsti dal contratto, mentre 13 euro serviranno a finanziare un fondo per la salute integrativa, e altri 7 euro saranno destinati alla previdenza complementare dei lavoratori.
Gli aumenti saranno riconosciuti in due tranche: la prima di 110 euro entrerà in vigore da luglio 2025, la seconda da 145 euro partirà da marzo 2026. A questa crescita stabile del salario si aggiunge una quota una tantum complessiva di 500 euro, erogata in due momenti: 250 euro a settembre 2025 e altri 250 euro a marzo 2026. Questa modalità di pagamento straordinario offre un supporto immediato ai lavoratori, mentre l’aumento strutturale è pensato per consolidare un miglioramento delle retribuzioni nel prossimo biennio.
Osservatorio bilaterale sull’intelligenza artificiale
Un aspetto che caratterizza questa intesa è la creazione di un osservatorio bilaterale dedicato all’intelligenza artificiale. Il suo compito sarà quello di monitorare gli effetti delle nuove tecnologie sull’organizzazione del lavoro e sulle professionalità coinvolte nel settore videofonografico. Obiettivo dell’osservatorio è anche promuovere la formazione continua per i lavoratori, così da permettere un adeguamento alle trasformazioni imposte dall’innovazione tecnologica.
Questo organismo rappresenta una novità di rilievo e risponde a una necessità viva, visto il rapido sviluppo delle applicazioni digitali e di intelligenza artificiale nella produzione e distribuzione musicale. L’osservatorio agirà come punto di osservazione e confronto, con la funzione di aiutare sia le imprese sia i lavoratori a gestire meglio le sfide legate ai cambiamenti tecnologici. Saranno oggetto di studio le modifiche ai processi lavorativi, l’emergere di nuove competenze, così come i rischi e le opportunità collegati all’automazione e al digitale.
Diritto d’autore incluso nel contratto nazionale
Il rinnovo incorporato nel CCNL grafici editoriali prevede per la prima volta una sezione specifica dedicata al diritto d’autore. Questo elemento è stato fortemente voluto dai sindacati e da chi lavora nel settore, perché riflette la centralità della proprietà intellettuale nell’industria della musica e dei contenuti multimediali. Il diritto d’autore tutela l’utilizzo legale e la remunerazione dei contenuti creativi, questioni sempre più delicate con l’evoluzione delle piattaforme digitali.
La discussione su questo punto ha messo in evidenza la necessità di riconoscere e proteggere le opere degli artisti e la professionalità di chi lavora nell’ambito creativo e tecnologico. Inserire il diritto d’autore nel nuovo contratto significa mettere nero su bianco un riconoscimento formale che accompagna le condizioni contrattuali, economiche e normative adeguandole alle nuove sfide di un settore dove i modelli distributivi e produttivi stanno cambiando a un ritmo veloce. Questo aggiornamento può incidere anche sulle future modalità di retribuzione relative al valore delle opere e diritti collegati.
Impatto di quasi un decennio senza rinnovo
Fino a oggi, il comparto videofonografico aveva affrontato una lunga fase di precarietà contrattuale, con un Contratto collettivo nazionale scaduto dal 2014. Lo stato di incertezza si è riverberato sulle condizioni di lavoro e ha limitato la possibilità di regolamentare alcuni aspetti chiave dell’attività professionale legata alla musica e ai contenuti multimediali. Questo ha prodotto una frammentazione normativa e limitato la tutela derivante dalle contrattazioni collettive.
Il rinnovo firmato il 18 dicembre 2023 ha raccolto questo ritardo. Inserito all’interno di un CCNL più ampio, garantisce una stabilità normativa e consente di rimettere al centro le esigenze dei lavoratori. Oltre agli aumenti salariali, il contratto include misure legate alla formazione e tutela, adeguamenti al contesto tecnologico e attenzione al welfare. Tutto questo crea le basi per un percorso di modernizzazione delle relazioni lavorative in un mestiere in rapida trasformazione anche da un punto di vista tecnologico.
Questo nuovo assetto facilita una governabilità migliore delle condizioni entro un comparto dove la creatività e la tecnologia si intrecciano quotidianamente. Di fatto, l’accordo rappresenta un cambiamento atteso da molti anni che potrà avere ripercussioni positive sull’occupazione e sulla qualità del lavoro nei prossimi anni.