Il 19 marzo 1980, l’Università Statale di Milano fu teatro di un tragico evento che segnò la storia del nostro Paese: l’assassinio di Guido Galli, un magistrato ucciso da un commando di Prima Linea. Questo articolo ripercorre i momenti salienti di quella giornata e il significato della cerimonia commemorativa tenutasi recentemente, che ha riunito familiari, amici e studenti per ricordare l’eredità di Galli e riflettere sul ruolo della magistratura.
L’assassinio di Guido Galli: un evento che ha segnato un’epoca
Guido Galli, magistrato impegnato nella lotta contro il terrorismo, fu assassinato in un corridoio dell’Università Statale di Milano. Gli eventi si svolsero rapidamente: il 19 marzo 1980, un gruppo di terroristi simulò l’esplosione di una bomba per distrarre e colpire il magistrato. Galli, colpito, cadde a terra, con il suo libro di testo aperto accanto a lui. La scena fu drammatica e impressionante, tanto che chi era presente, tra cui il cronista del Corriere e Giampaolo Pansa, non poté dimenticare la visione di un uomo che lottava per la giustizia, ora steso in una pozza di sangue.
La figlia di Galli, Alessandra, che si trovava a lezione poco distante, sentì il trambusto e corse verso il corridoio, trovando il padre in una situazione disperata. Questo evento non solo segnò la vita di una famiglia, ma rappresentò un momento cruciale nella storia italiana, evidenziando il costo umano della lotta al terrorismo.
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La cerimonia commemorativa: un tributo alla memoria di Galli
Recentemente, nell’aula 309 dell’Università Statale, si è tenuta una cerimonia in onore di Guido Galli, alla quale hanno partecipato i suoi figli e numerosi ospiti, tra cui Nando dalla Chiesa, Daniela Padoan, Enrico Giarda e Niccolò Zanon. La rettrice Marina Brambilla ha organizzato l’evento, che ha visto una grande partecipazione di studenti, segno di quanto il ricordo di Galli sia ancora vivo.
Durante la cerimonia, è emerso il bisogno di riflettere su una stagione storica complessa, caratterizzata da atti di terrorismo che colpirono non solo i magistrati, ma l’intera società . Un intervento ha messo in luce come, in soli quattro giorni, tre magistrati furono assassinati, tra cui Galli. Questo ricordo ha sottolineato l’importanza di conoscere la storia recente per comprendere meglio le dinamiche attuali tra politica e magistratura.
Il messaggio di Gustavo Zagrebelsky: l’importanza della modestia e dell’indipendenza
La mattinata si è conclusa con una lectio magistralis di Gustavo Zagrebelsky, ex presidente emerito della Corte Costituzionale. Zagrebelsky ha sottolineato che il ruolo del magistrato richiede modestia e rigore. Ogni giudice, ha affermato, rappresenta l’intera magistratura e ogni indegnità colpisce l’ordine giudiziario nel suo complesso.
Il relatore ha anche evidenziato la differenza tra inquisire e giudicare, ponendo l’accento sull’importanza dell’indipendenza in entrambe le attività . Ha invitato a riflettere sulla necessità di mantenere separate le carriere, un tema che continua a suscitare dibattito. La sua lezione ha offerto spunti di riflessione su come la magistratura debba affrontare le sfide contemporanee, mantenendo sempre al centro il rispetto per la vita e i diritti degli individui.
La cerimonia in onore di Guido Galli ha rappresentato non solo un momento di ricordo, ma anche un’opportunità per riflettere sul passato e sul futuro della giustizia in Italia.
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