
La sentenza 68/2025 della Corte Costituzionale ha riconosciuto ufficialmente la doppia maternità per le coppie omogenitoriali, con il Comune di Torrile che ha rapidamente applicato questa normativa, segnando un importante passo avanti per i diritti civili e la tutela dei minori in Italia. - Unita.tv
La recente sentenza 68/2025 della corte costituzionale ha aperto nuove strade nel riconoscimento dei diritti familiari per le coppie omogenitoriali. Nel giro di pochi giorni, due donne di torrile, in provincia di parma, hanno ottenuto il riconoscimento ufficiale come madri del loro bambino. Questo evento segna un passo importante per i diritti civili nella regione e testimonia il cambiamento nelle procedure legali sul tema della genitorialità nelle coppie dello stesso sesso.
La pronuncia della corte costituzionale e il diritto all’identità giuridica
Il 22 maggio 2025 la corte costituzionale ha emesso la sentenza numero 68, che affronta direttamente la questione dell’identità giuridica del minore nato in famiglie omogenitoriali. La corte ha chiarito che ogni bambino ha diritto a un’identità legale certa fin dalla nascita e al riconoscimento della responsabilità genitoriale da parte di entrambe le persone che svolgono il ruolo di genitori, indipendentemente dal loro orientamento sessuale.
Questo riconoscimento elimina ogni ambiguità nell’attribuzione della responsabilità genitoriale e garantisce al minore la tutela più completa, includendo diritti ereditari, assistenza e riconoscimento sociale. La sentenza può essere letta come un adeguamento della normativa italiana alla realtà di molte famiglie contemporanee, dove l’amore e la cura dei figli non si legano più esclusivamente al matrimonio tradizionale o al legame biologico diretto.
Nel caso di torrile, questa decisione è stata applicata rapidamente grazie all’impegno degli amministratori locali, dimostrando come le istituzioni possano rispondere efficacemente ai cambiamenti giuridici quando le volontà politiche e civili sono chiare.
L’iter amministrativo a torrile e il ruolo del comune
Dopo la sentenza, il comune di torrile non ha tardato ad attivarsi. Alessandro Manfredi, responsabile degli affari generali del comune, ha seguito personalmente la pratica fin dai primi giorni, coordinando le procedure burocratiche necessarie. Solo pochi giorni dopo la pronuncia della corte costituzionale, è stato possibile formalizzare il riconoscimento delle due madri.
Il 6 giugno 2025, presso il municipio di torrile, le due donne hanno firmato l’atto che riconosce sia la madre biologica, cioè quella che ha portato avanti la gravidanza, sia la madre intenzionale, come genitori a tutti gli effetti del bambino. Questo documento ufficiale consente a entrambe di esercitare pienamente i diritti e i doveri genitoriali, eliminando così ogni forma di discriminazione riguardo alla loro condizione familiare.
L’attenzione del comune verso questo tema va oltre il semplice adempimento burocratico. Manfredi ha ricordato come la politica comunale abbia voluto abbracciare il principio di uguaglianza sancito dalla corte, assicurandosi che i diritti del minore fossero prima di tutto tutelati senza differenze di genere o orientamento.
Il punto di vista della giunta e le implicazioni per i diritti dei minori
Il sindaco di torrile, Alessandro Fadda, ha definito questo riconoscimento «una vittoria sul fronte dei diritti civili». Secondo il sindaco, il provvedimento consolida una tutela fondamentale per i bambini nati o cresciuti in famiglie con due mamme. Ha sottolineato inoltre le difficoltà che queste famiglie spesso devono affrontare, paragonando l’iter ancora complicato dell’adozione a quello appena semplificato grazie alla sentenza.
Fadda ha incontrato personalmente le due mamme e il loro piccolo, accogliendoli in municipio con grande soddisfazione. Ha commentato che questo passo rappresenta «un segno di civiltà» e un atto utile per il benessere dei più piccoli. Il sindaco si è anche mostrato fiducioso riguardo all’effetto di questa sentenza sulle altre amministrazioni locali, ipotizzando un’estensione di situazioni simili in tutta la regione Emilia-Romagna.
Un modello operativo per l’Italia
Il caso di torrile è tra i primi esempi concreti in Italia di applicazione di questo diritto, dopo casi analoghi a riccione a livello regionale. In un momento storico delicato per la normativa italiana sui diritti familiari, questa iniziativa si inserisce come modello operativo, dimostrando che le istituzioni possono adattarsi alle esigenze di nuove famiglie senza attese eccessive.
L’atto approvato a torrile, che riconosce la doppia maternità, potrà servire da riferimento anche per future sentenze o riforme legislative mirate a escludere ogni tipo di discriminazione legata alla composizione familiare. Di fatto, questa pratica rende immediatamente concreto il principio costituzionale secondo cui il minore deve essere protetto in tutte le sue forme e in tutte le situazioni.