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Richiesta di archiviazione per l’inchiesta sulla frana di casamicciola che causò vittime e danni nel 2022

La tragedia della frana a Casamicciola, sull’isola d’Ischia, ha segnato profondamente la comunità locale tre anni fa. L’evento improvviso e devastante ha provocato morti e ingenti danni in una zona mai colpita prima da disastri simili. Ora l’inchiesta aperta dopo il 26 novembre 2022 si avvia verso una possibile archiviazione, con motivazioni che spiegano perché non sono emerse responsabilità precise. La vicenda resta al centro del dibattito pubblico mentre i familiari delle vittime si preparano a presentare ricorso contro questa decisione.

Le ragioni dietro la richiesta di archiviazione

I sostituti procuratori Mario Canale e Stella Castaldo hanno depositato un documento di 56 pagine in cui spiegano le ragioni della richiesta di chiudere l’indagine senza individuare colpevoli specifici. Il fascicolo riassume un lavoro durato anni, con approfondite perizie tecniche, raccolta di testimonianze e analisi dei dati disponibili. Secondo i magistrati non è stata trovata alcuna prova definitiva che colleghi direttamente azioni o omissioni precise alla causa della frana o alle conseguenze fatali.

Nel testo emerge chiaramente come anche se il Comune avesse avuto piani aggiornati per la protezione civile o avesse utilizzato tutti i fondi statali disponibili, l’evento calamitoso sarebbe comunque accaduto. Le mappe sul rischio idrogeologico avevano indicazioni valide ma mancavano approfondimenti sul campo; tuttavia questo non avrebbe modificato gli esiti della frana in modo decisivo.

Il punto centrale riguarda il momento dell’allerta: solo pochi minuti prima del crollo si è verificato il superamento delle soglie critiche pluviometriche necessarie per ordinare un’evacuazione preventiva. Questo rendeva praticamente impossibile mettere in salvo le persone coinvolte prima dell’arrivo del disastro.

Dettagli sull’accaduto nella giornata del 26 novembre 2022

La mattina del 26 novembre un forte maltempo ha interessato Ischia concentrandosi proprio su Casamicciola Terme, località termale situata nella parte settentrionale dell’isola campana. Piogge intense hanno saturato rapidamente il terreno rendendolo instabile sulle pendici dove si sviluppa la cittadina.

L’improvvisa caduta massiccia di terreno ha travolto abitazioni private e strade pubbliche causando almeno dodici morti tra residenti ed ospiti presenti all’interno degli edifici coinvolti nel movimento franoso.

Le operazioni immediate dei soccorritori hanno permesso alcuni salvataggi ma molte persone sono rimaste intrappolate sotto detriti pesanti difficili da rimuovere velocemente viste anche le condizioni meteorologiche ancora avverse nelle ore successive all’incidente.

Gli enti locali avevano predisposto piani base per emergenze legate a eventi naturali ma non erano previsti scenari così rapidi ed estesi come quello che si è verificato quel giorno; ciò ha complicato ulteriormente ogni tentativo tempestivo d’intervento preventivo sulla popolazione residente.

Reazioni dei familiari delle vittime alla decisione giudiziaria

Dopo la notizia della richiesta di archiviazione molti parenti delle persone decedute hanno espresso contrarietà annunciando ricorso contro questa scelta giudiziaria ritenuta insufficiente rispetto alle aspettative di giustizia maturate negli ultimi anni dal territorio ischitano.

I familiari sostengono che ci sarebbero stati margini più ampi per evitare alcune morti se fossero state adottate misure diverse o se fosse stata maggiore la prevenzione nei mesi precedenti al crollo franoso; inoltre denunciano lacune nell’organizzazione degli interventi post-disastro considerati tardivi sotto vari aspetti logistici o comunicativi durante quelle drammatiche ore finalizzate ai soccorsi immediatamente successivi alla catastrofe naturale.

Il ricorso punta quindi ad ottenere una revisione completa dell’indagine con nuovi accertamenti mirati ad individuare eventuale responsabilità umane dirette od indirette correlate all’esito tragico dell’evento naturale verificatosi nel novembre 2022 su quell’isola campana nota proprio per lo sviluppo turistico basato sulle sue terme.

Considerazioni tecniche sugli aspetti idrogeologici e protezioni civili

L’area interessata dalla frana risulta caratterizzata da terreni particolarmente fragili soggetti a fenomenologie geologiche complesse quali movimenti franosi dovuti soprattutto all’intensa piovosità stagionale combinata spesso a interventi antropici poco regolamentati negli anni passati, secondo quanto riportano alcune relazioni tecniche elaborate dopo il disastro.

Le procedure standard previste dalla protezione civile nazionale prevedono monitoraggi costanti attraverso strumenti meteo-idrologici capaci per individuare criticità imminenti, tuttavia questi sistemi mostrano limiti evidenti quando gli eventi atmosferici superano rapidamente determinate soglie, lasciando poco tempo utile alle autorità locali per intervenire efficacemente mediante evacuazioni preventive.

Gli esperti incaricati durante l’inchiesta hanno sottolineato che anche disponendo dei migliori strumenti attuali sarebbe stato difficile evitare completamente quel tipo specifico d’incidente dovuto allo scivolamento improvviso ed esteso delle masse rocciose bagnate dal nubifragio. La stessa configurazione urbanistica complessa contribuisce ad aumentare rischiosità intrinseca pur mantenendo limitata possibilità predittiva.

Questo spiega perché secondo i magistrati napoletani nessuno può essere chiamato a rispondere penalmente visto che nessun errore umano diretto sembra aver scatenato le conseguenze fatali registrate quel giorno sulla costa nord-est ischitana.

Elisa Romano

Elisa Romano è una blogger italiana che si occupa di cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute. Con uno stile chiaro e coinvolgente, racconta i fatti e le storie del momento, offrendo riflessioni e approfondimenti per un pubblico sempre più attento e informato.

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