Riccardo chailly torna alla scala con un trittico di kurt weill tra ripresa e ampliamento del contratto

Riccardo Chailly torna alla Scala con una rassegna dedicata a Kurt Weill, presentando tre opere in un’unica serata, mentre rinnova il contratto fino al 2026 per continuare la sua direzione musicale.
Riccardo Chailly torna sul podio della Scala con un trittico di opere di Kurt Weill e Bertolt Brecht, un evento che unisce musica e impegno sociale, segnando il suo rinnovo contrattuale fino al 2026. - Unita.tv

Riccardo chailly, direttore musicale della Scala, riprende il suo lavoro sul podio dopo un periodo di assenza dovuto a una questione di salute. Dal 14 maggio prenderà il via una rassegna particolare che mette insieme tre opere di kurt weill, un evento che accende nuovamente i riflettori sul teatro milanese e sulla sua programmazione di primavera. Oltre a questo appuntamento, chailly ha appena rinnovato per un anno il suo contratto, assicurando così la sua presenza alla guida artistica fino alla fine del 2026.

Il trittico di kurt weill: un’unica serata per tre opere rare e potenti

La novità assoluta a milano sarà la rappresentazione in un’unica serata di “die sieben todsünde”, “mahagonny songspiel” e “the songs of happy end”, tutte opere nate dalla collaborazione tra kurt weill e bertolt brecht. Questa scelta unisce tradizione e innovazione: in passato la scala e il piccolo teatro di milano avevano già ospitato lavori di weill, ma mai tutti insieme in una sola serata, creando così una combinazione insolita e intensa.

L’opera di weill si distingue per il suo carattere critico e la capacità di raccontare storie di sfruttamento e ingiustizia sociale. L’allestimento scelto richiama queste tematiche, mettendo in scena un mondo segnato dalle disparità economiche e dalle tensioni sociali. La regia di irina brook, già protagonista di precedenti collaborazioni con chailly, enfatizza questa dimensione sociale e culturale con uno sguardo contemporaneo.

Non a caso, durante il lockdown del 2021 quando tutti i teatri erano chiusi, la scala produsse un dittico di weill destinato a la rai, eseguito però in sala vuota. Quel progetto fu broadcast e accolto con interesse proprio perché svelava il lato meno conosciuto della musica di weill, mescolata a influenze diverse e materiali scenici riciclati, in grado di dare un senso di nuova vita anche al patrimonio esistente.

Il trittico del 2025 riprende e amplia quel lavoro, aggiungendo una terza opera che completa il percorso di weill e brecht attraverso momenti diversi della loro breve collaborazione artistica.

La collaborazione tra kurt weill e bertolt brecht e il significato attuale delle opere

Il trittico in programma nasce da una sinergia tra compositore e drammaturgo che ha prodotto nel tempo alcuni dei lavori più emblematici del teatro musicale del secolo scorso. Kurt weill, infatti, fugge dalla germania nazista insieme a sua moglie e trova rifugio prima a parigi e poi negli stati uniti, dove prosegue una carriera che però rimane al di fuori delle grandi mode del teatro musicale americano, spesso troppo commerciali.

La sua musica, troppo originale e densa di contenuti sociali, viene spesso fraintesa o ignorata. Ma questa collaborazione con bertolt brecht ha lasciato opere chiave, in cui la musica e il testo si intrecciano per raccontare storie di discriminazione, avidità e speranza.

Il ritorno di riccardo chailly alla scala: un evento atteso e significativo

Riccardo chailly si presenta alla Scala con un sorriso, segno evidente di una condizione ritrovata dopo il momento delicato. La sua assenza soprattutto era dovuta a un problema di salute che, ora risolto, gli consente di riprendere un ruolo centrale nella vita del teatro. Da quasi un decennio, infatti, chailly rappresenta un punto di riferimento nella direzione musicale del teatro, imponendo uno stile personale e una visione precisa della musica e dello spettacolo.

Il rinnovo del contratto, che era in scadenza alla fine del 2025, arriva a suggellare questa continuità. Chailly stesso parla di questo prolungamento come di una naturale prosecuzione della strada intrapresa finora. Per lui il progetto artistico non vive di scadenze ma di percorsi lunghi e meditati. Questa stabilità è un segnale forte per la Scala, destinata a mantenere una guida musicale coerente negli anni a venire.

L’annuncio del trittico kurt weill, scelto proprio per questa ripresa, mostra l’intenzione di proporre un percorso musicale intenso e articolato. Lo spettacolo infatti racchiude tre brevi lavori musicali, uniti da una tematica comune e da un forte impatto teatrale. Questo appuntamento segna anche un ritorno al contatto diretto con il pubblico dopo un periodo in cui le rappresentazioni si erano svolte soprattutto a porte chiuse.

Irina brook, regista del progetto, spiega di aver unito i tre lavori in un unico cartellone per sottolineare questa continuità concettuale. Lo spettacolo racconta un mondo allo stremo per via dello sfruttamento e della disuguaglianza, un tema che rimane attualissimo. Aggiunge una nota di speranza la canzone “youkali”, che delimita un’isola immaginaria dove i desideri si realizzano, offrendo un contrasto poetico a un quadro altrimenti duro.

Il trittico si propone così di far emergere, con forza e chiarezza, tematiche di rilevanza sociale attraverso la lingua musicale e teatrale, risvegliando nello spettatore riflessioni sul presente. Al centro c’è un dialogo essenziale tra passato e attualità, un ponte tra le origini di weill e brecht e gli squilibri che segnano la nostra epoca.