Riapre palazzo Omodei a Cusano, ottanta iscritti e code dietro al Fai per le visite straordinarie

La riapertura di Palazzo Omodei a Cusano Milanino ha attratto un grande pubblico, evidenziando l’importanza storica dell’edificio e stimolando iniziative per il suo rilancio culturale e sociale.
La riapertura di Palazzo Omodei a Cusano Milanino ha riscosso un grande successo, evidenziando l’importanza storica e culturale della dimora del 1600 e spingendo a nuovi progetti di valorizzazione e riqualificazione per aprire la struttura alla comunità. - Unita.tv

L’attenzione verso palazzo Omodei a Cusano Milanino ha superato ogni previsione con ottanta iscritti in pochi giorni e molte persone in attesa dietro al simbolo del Fai. La riapertura straordinaria della storica dimora ha messo in luce l’importanza culturale e storica dell’edificio, richiamando un pubblico variegato e desideroso di scoprirne ogni dettaglio. L’entusiasmo ha spinto le istituzioni a progettare nuove iniziative e a pensare a un rilancio concreto del sito.

L’affluenza record alle visite guidate e il valore per la comunità di cusano

Il 2025 ha visto un successo immediato per la riapertura di palazzo Omodei, una struttura del 1600 con radici che affondano in epoche ancora più antiche. I posti disponibili per le visite guidate sono andati esauriti in un lampo e diverse persone si sono messe in coda, mostrando un forte interesse verso la storia locale. L’assessore ai Lavori pubblici e alla cultura, Lidia Arduino, presente insieme alla sindaca Carla Pessina, ha sottolineato come questa risposta confermi che la dimora storica può diventare un punto di riferimento per tutta Cusano. Ha aggiunto che l’intento è riprendere i lavori di riqualificazione, partendo da un progetto ormai fermo dal 2016, per trasformare la struttura in uno spazio vivo e aperto alla città.

Obiettivi per la cappella e nuove iniziative

Fra gli obiettivi concreti c’è quello di aprire almeno la cappella, che ha un accesso separato rispetto al resto del palazzo. L’idea è di adattarla per ospitare cerimonie, matrimoni, concerti e reading letterari, creando così un legame diretto e continuativo con la città. In parallelo, si pensa di procedere per fasi, seguendo una pianificazione precisa, mentre nel frattempo verranno organizzate nuove visite guidate per mantenere alto l’interesse nella storica residenza.

Le origini e l’evoluzione della famiglia omodei tra commerci e potere

Palazzo Omodei racchiude tracce di epoche molto diverse. Costruito sopra strutture medievali e romane, la sua edificazione risale al 1600 ed è legata all’ascesa della famiglia Omodei, che lo abitò a partire dal 1643. Il gruppo familiare, inizialmente composto da commercianti, tessé una rete di affari che lo portò a diventare banchieri di spicco. Le nozze con esponenti di famiglie illustri dettero ulteriore forza al loro potere e la famiglia arrivò a finanziare persino la corona spagnola, garantendo protezione alle proprie navi tramite assicurazioni dirette.

Emilio omodei e la scalata economica

Emilio Omodei, chiamato “Il ricco”, è stato una figura centrale, grazie a un patrimonio stimato in un milione e mezzo di scudi. A titolo di confronto, il gran ducato nel 1632 cedette palazzo Marino per un debito di 80mila scudi contratto proprio con gli Omodei. Una scalata sociale che si riflette tanto nelle relazioni politiche quanto nell’impronta lasciata sul territorio, testimoniata ancora oggi dall’edificio.

Gli affreschi e i simboli di ricchezza e potere dentro palazzo Omodei

Gli interni di palazzo Omodei mostrano al visitatore dettagli che parlano di prestigio e ambizione. Gli affreschi raccontano racconti legati a Bacco, alla vittoria e alla prosperità della comunità. Il simbolo della donna alata con la tromba rappresenta la vittoria, mentre la cornucopia piena di fiori e frutti simboleggia abbondanza e ricchezza portate dalla famiglia.

Al piano inferiore, però, molte decorazioni hanno subito i danni del tempo: infiltrazioni e mancanze nelle manutenzioni hanno consumato soffitti e fregi originari. Il piano superiore, al contrario, conserva affreschi di valore superiore, dove si vedono finte ringhiere in ferro e balconi dipinti con grande perizia. Quegli elementi in ferro erano materiali preziosi impiegati soprattutto per armamenti, non certo per ornamenti: disporne tanti indicava quindi uno stato economico di rilievo.

La sala affrescata e l’impatto sui visitatori

L’ultima sala visitata regala un’esperienza intensa, grazie a un ciclo completo di decorazioni, dall’alto in basso, con colonne, figure di putti e scene mitologiche. La complessità e la qualità degli affreschi lasciano i visitatori sorpresi, spesso immortalando l’interno con foto e video ricordo.

Questo locale rappresenta un esempio della cura nella decorazione che la famiglia Omodei aveva dedicato alla propria casa. Le immagini rievocano un passato di prestigio e potere, raccolto attorno ad una dimora che aspira a rinnovare il proprio ruolo nella storia e nella vita quotidiana di Cusano.