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Riaperto il caso di Manuela Murgia: oggi l’incidente probatorio con analisi su vestiti e dna a Cagliari

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La vicenda di Manuela Murgia, la ragazza trovata morta nel 1995 nel canyon della necropoli di Tuvixeddu a Cagliari, torna al centro dell’attenzione dopo decenni. Il caso, archiviato per anni come suicidio, è stato riaperto nei primi mesi del 2025. Oggi si è svolto un importante passaggio giudiziario con l’incidente probatorio in tribunale. Gli accertamenti riguardano soprattutto i reperti biologici e i vestiti indossati dalla giovane al momento della morte.

la riapertura delle indagini sul caso Manuela Murgia

Il corpo di Manuela Murgia fu ritrovato il 5 febbraio del 1995 in un’area impervia vicino alla necropoli di Tuvixeddu, a Cagliari. All’epoca le autorità conclusero per un suicidio ma nuove prove hanno spinto la procura a rivedere quella decisione. Il 30 marzo scorso le indagini sono state ufficialmente riaperte e due mesi dopo Enrico Astero, ex fidanzato della vittima oggi cinquantacinquenne, è stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio volontario.

Nuove speranze per la famiglia e investigatori

Questo sviluppo ha acceso nuove speranze nella famiglia e negli investigatori che cercano risposte più chiare su quanto avvenne oltre trent’anni fa. L’obiettivo ora è verificare se sulle tracce lasciate sugli abiti o sul corpo possano emergere elementi utili per ricostruire quei momenti.

L’incidente probatorio in tribunale: procedure e obiettivi

L’appuntamento giudiziario si è tenuto questa mattina presso il tribunale di Cagliari con la presenza dell’indagato insieme ai suoi legali e ai consulenti tecnici nominati dalle parti coinvolte. Nel corso dell’udienza sono stati affidati gli incarichi per effettuare esami approfonditi sui reperti rinvenuti pochi mesi fa all’interno dell’ex Istituto di medicina legale dove venne eseguita anche l’autopsia originale.

Analisi sui reperti e il dna

Le analisi saranno volte principalmente ad isolare eventuali tracce biologiche contenute negli abiti appartenuti a Manuela Murgia durante la tragedia. In parallelo sarà prelevato il dna dall’ex fidanzato per procedere ad un confronto diretto tra i profili genetici raccolti. L’intento dei consulenti tecnici è quello di trovare elementi concreti che possano confermare o smentire responsabilità nell’ambito della morte della ragazza.

apertura delle buste con gli abiti e prime attività dei carabinieri del Ris

Dopo l’incarico formale ricevuto dal gip Giorgio Altieri, gli esperti del Ris dei carabinieri si sono trasferiti nella loro sede specializzata dove hanno proceduto all’apertura delle buste contenenti i vestiti originali indossati da Manuela Murgia. Ogni fase viene documentata attentamente perché rappresenta una prova chiave nelle indagini scientifiche.

Repertazione e analisi preliminari

Gli operatori stanno repertando ogni elemento trovato sugli abiti prima che inizino le analisi specifiche sulle fibre, residui organici o altre sostanze potenzialmente utili. È previsto un periodo massimo ottanta giorni entro cui consegnare tutti i risultati richiesti dagli inquirenti.

Figure professionali coinvolte nelle attività investigative

Per seguire tutte le fasi degli accertamenti lavorano figure diverse sotto coordinamento giudiziario: polizia scientifica, medici legali, biologi forensi oltre ai tecnici specializzati nel rilevamento dattiloscopico ed esame merceologico . Il gruppo principale appartiene al reparto Ris carabinieri sediaria di Cagliari.

Consulenti tecnici delle parti

Le famiglie coinvolte hanno scelto propri consulenti tecnici: Giulia Lai e Bachisio Mele assistono i parenti diretti mentre Enrico Astero dispone come consulente tecnico Luciano Garofano, ex generale dei carabinieri noto per expertise nei casi complessi. La difesa punta dunque su competenze riconosciute nell’ambito investigativo militare.

Reazioni durante l’udienza: presenza dei familiari ed aspettative future

In aula erano presenti anche fratelli e sorelle della vittima che seguono da vicino ogni sviluppo processuale sperando nella verità sulla morte tragica avvenuta quasi trent’anni fa. L’avvocata Lai ha espresso ottimismo rispetto alle possibilità offerte dalle nuove analisi genetiche soprattutto riguardo alla ricerca del cromosoma Y, elemento chiave nelle ricerche sui profili maschili.

La battaglia giudiziaria prosegue quindi tra aspetti scientifici molto delicati ed esigenze emotive fortissime delle persone coinvolte direttamente dalla vicenda ancora aperta dal lontano ’95. Le prossime settimane saranno decisive perché potrebbero fornire dati oggettivi fondamentali sia all’accusa sia alla difesa prima delle fasi successive del processo penale.

Written by
Davide Galli

Davide Galli scrive per capire, non solo per raccontare. Blogger dallo stile asciutto e riflessivo, attraversa i temi di cronaca, politica, attualità, spettacolo, cultura e salute con uno sguardo mai convenzionale. Nei suoi articoli c’è sempre una domanda aperta, un invito a leggere tra le righe e a non fermarsi alla superficie.

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