Il caso della bimba di pochi mesi trovata morta a Villa Pamphili, a Roma, ha avuto nelle ultime ore una svolta decisiva. Rexal Ford, l’uomo fermato in Grecia per l’omicidio della piccola e per la soppressione del corpo della madre, è stato immortalato in un’immagine che ora apre nuovi interrogativi. Lo scatto risale al 5 giugno, appena due giorni prima del tragico ritrovamento. Questo episodio si intreccia con le indagini e mette in luce dettagli importanti sul caso ormai al centro dell’attenzione pubblica.
Come la foto ha aiutato gli investigatori a seguire nuovi piste
Da quando la foto è stata resa pubblica, gli investigatori hanno riesaminato i dati delle volanti intervenute in zona. Grazie a quella immagine sono riusciti a collegare gli eventi e a identificare meglio Rexal Ford come persona di interesse principale nel caso. L’uomo, infatti, era già stato segnalato nelle zone limitrofe e la sua presenza con la bambina aveva attirato attenzioni.
Quella fotografia ha rappresentato, più di qualsiasi altra testimonianza, un punto fermo per le forze dell’ordine. Hanno potuto tracciare i movimenti dell’uomo, ricostruire alcuni momenti chiave e capire come la piccola fosse affidata a lui in quei giorni delicati. Anche se Rexal Ford ha dichiarato di essere il padre, le indagini valutano ogni dettaglio e non escludono alcuna pista per accertare cosa sia successo davvero.
Le autorità hanno chiesto pubblicamente di fornire qualsiasi elemento utile, anche se di minimo rilievo, per allargare il quadro investigativo. Ogni segnalazione può svelare dettagli rimasti nascosti e aiutare a capire perché quei due corpi, della madre e della bambina, siano stati trovati in condizioni così tragiche.
La foto diffusa da chi l’ ha visto e la chiamata degli agenti alla villa
Il programma televisivo “Chi l’ha visto?” ha pubblicato la fotografia che mostra Rexal Ford con la bimba in braccio, nell’area di Villa Pamphili. Nell’immagine si vede l’uomo vestito con pantaloncini, maglietta e cappellino, mentre tiene la piccola, che indossa un abitino rosa. Attorno a loro ci sono gli agenti della polizia chiamati perché la bambina stava piangendo e creando preoccupazioni tra i residenti. Quando gli ufficiali sono arrivati, Rexal Ford ha dichiarato di essere il padre della piccola. Quel momento è fondamentale, perché ha permesso alle forze dell’ordine di raccogliere informazioni dirette e mettere insieme i pezzi della vicenda.
La chiamata alla polizia e l’intervento sul posto fanno emergere un quadro più chiaro di quanto stava accadendo nei giorni precedenti il ritrovamento dei corpi. Nessuno, a quel punto, avrebbe potuto immaginare quello che sarebbe successo di lì a poco. La segnalazione da parte di alcuni testimoni ha spinto l’emittente a rivolgersi al pubblico, chiedendo a chiunque avesse ulteriori dettagli di mettersi in contatto con gli inquirenti per contribuire all’inchiesta.
Il contesto del ritrovamento a Villa Pamphili e i risvolti giudiziari
Sabato scorso, nel Parco Di Villa Pamphili, i corpi della bimba e della madre sono stati trovati senza vita in circostanze che destano preoccupazione. Il ritrovamento ha scosso il quartiere e i cittadini, che vogliono risposte su quanto accaduto. Rexal Ford, arrivato in Grecia e fermato, affronta ora accuse gravi di omicidio e soppressione di cadavere.
Le indagini sono ancora aperte, ma quello scatto fotografico del 5 giugno ha dato un impulso ai lavori degli inquirenti. Le autorità cercano di ricostruire il rapporto tra l’uomo e le due vittime, soprattutto sul ruolo che lui avrebbe avuto nei giorni che hanno preceduto la morte di entrambe.
Non si esclude che siano emerse da quell’immagine nuove piste investigativi. Chi l’ha visto? ha reso pubblica la foto chiedendo alla comunità di collaborare. Questo caso, infatti, coinvolge direttamente la sicurezza dei più piccoli e mette in luce il bisogno di vigilanza attenta nei confronti di situazioni familiari complesse. La cronaca si tiene così stretta agli sviluppi di questo episodio, che lascia senza parole e pronta a far luce su ogni dettaglio ancora nascosto.