La Rete Viola Adda Martesana si conferma un punto di riferimento nel contrasto alla violenza contro le donne in 28 comuni dell’area Est di Milano. Dal 2017 mette a disposizione un insieme di servizi gratuiti, dalla consulenza legale al sostegno psicologico, in una realtà che coinvolge enti pubblici, associazioni, ospedali e forze dell’ordine. Oltre a garantire l’anonimato, si avvale di mediatori culturali per superare barriere linguistiche e culturali.
Struttura e servizi della rete contro la violenza
La Rete Viola Adda Martesana è un coordinamento che coinvolge diversi soggetti istituzionali e del privato sociale, in grado di offrire aiuto concreto alle donne vittime di varie forme di abuso. I servizi coprono ascolto telefonico, sportelli di consulenza, supporto psicologico e assistenza legale. Sono molte le modalità d’intervento, tra cui la distribuzione di materiali informativi multilingue pensati per raggiungere donne di diverse nazionalità e contesti culturali.
Questa rete opera in modo coordinato tra enti locali, associazioni di volontariato, ospedali e forze dell’ordine, ognuno con un ruolo preciso nel rispondere alle necessità delle donne che chiedono aiuto. Oltre allo sportello fisico, è attivo un numero telefonico diretto e una mail , accessibili gratuitamente e messi in campo per garantire un primo contatto confidenziale e sicuro. Il personale coinvolto include esperti e mediatori culturali, elemento fondamentale per affrontare situazioni che spesso si intrecciano con differenze linguistiche o culturali.
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I servizi non prevedono alcun costo per le utenti e assicurano la tutela dell’anonimato. Questa cura nei dettagli organizzativi sottolinea l’attenzione verso chi vive situazioni di violenza, per far sì che riconoscere un abusi o una sopraffazione sia possibile senza timore di esposizione o giudizio.
Profilo delle donne che si rivolgono alla rete nel 2024
Nel corso del 2024, la Rete Viola Adda Martesana ha seguito 250 donne in difficoltà . Di queste, cinque sono state messe in protezione insieme a otto minori. Il dato apre una finestra sulle tipologie di richieste e sui casi più gravi che si presentano. La fascia di età più rappresentata va dai 35 ai 60 anni, ma si registra un crescente numero di donne oltre i 65 e persone con disabilità o disturbi psichici.
Le vittime più giovani affrontano forme di controllo invasivo da parte di fidanzati o compagni: richieste di geolocalizzazione costante o accesso ai telefoni sono segnali di relazioni che limitano libertà e autonomia. Questo fenomeno emerge anche per un aumento della consapevolezza: molte di loro riconoscono questo comportamento come sbagliato, una novità rispetto al passato.
La maggior parte delle persone che contattano la rete sono italiane con formazione scolastica medio-alta . Le straniere sono invece una minoranza, un elemento che riflette difficoltà culturali e barriere ancora da superare per poter denunciare la violenza. La rete punta anche a colmare questo divario, grazie all’attività di mediatori e la distribuzione di materiale informativo adeguato.
Interventi a seguito del femminicidio di Settala
Il caso di violenza che ha coinvolto Amina Sailouhi, vittima di un accoltellamento da parte del marito Khalid Achak a Settala, ha mobilitato la Rete Viola Adda Martesana. Nei giorni successivi l’evento, la rete si è subito resa disponibile per affrontare le conseguenze sul territorio e nella comunità .
L’attenzione si è concentrata su possibili forme di sostegno per chi ha subito un trauma indiretto: le colleghe di lavoro della donna, i genitori e i compagni di classe della bambina rimasta orfana. Si è ipotizzata la creazione di un servizio di supporto psicologico, pensato sia per aiutare a elaborare il lutto, sia per prevenire ripercussioni a lungo termine nelle persone vicine alla vittima.
Un’azione rapida e coordinata
Un’azione rapida è stata fondamentale, considerato il forte impatto emotivo legato a questo episodio di violenza domestica. Attraverso questa disponibilità si punta a contenere la diffusione del disagio e a promuovere un tessuto sociale più attento nei confronti della violenza di genere.