Rete viola Adda Martesana: il supporto alle donne vittime di violenza nell’Est milanese dal 2017 a oggi

La Rete Viola Adda Martesana offre supporto gratuito alle donne vittime di violenza in 28 comuni dell’Est di Milano, garantendo anonimato e assistenza legale, psicologica e culturale.
La Rete Viola Adda Martesana offre dal 2017 servizi gratuiti e coordinati di supporto legale, psicologico e culturale alle donne vittime di violenza in 28 comuni dell’area Est di Milano, garantendo anonimato e inclusività. - Unita.tv

La Rete Viola Adda Martesana si conferma un punto di riferimento nel contrasto alla violenza contro le donne in 28 comuni dell’area Est di Milano. Dal 2017 mette a disposizione un insieme di servizi gratuiti, dalla consulenza legale al sostegno psicologico, in una realtà che coinvolge enti pubblici, associazioni, ospedali e forze dell’ordine. Oltre a garantire l’anonimato, si avvale di mediatori culturali per superare barriere linguistiche e culturali.

Struttura e servizi della rete contro la violenza

La Rete Viola Adda Martesana è un coordinamento che coinvolge diversi soggetti istituzionali e del privato sociale, in grado di offrire aiuto concreto alle donne vittime di varie forme di abuso. I servizi coprono ascolto telefonico, sportelli di consulenza, supporto psicologico e assistenza legale. Sono molte le modalità d’intervento, tra cui la distribuzione di materiali informativi multilingue pensati per raggiungere donne di diverse nazionalità e contesti culturali.

Questa rete opera in modo coordinato tra enti locali, associazioni di volontariato, ospedali e forze dell’ordine, ognuno con un ruolo preciso nel rispondere alle necessità delle donne che chiedono aiuto. Oltre allo sportello fisico, è attivo un numero telefonico diretto e una mail , accessibili gratuitamente e messi in campo per garantire un primo contatto confidenziale e sicuro. Il personale coinvolto include esperti e mediatori culturali, elemento fondamentale per affrontare situazioni che spesso si intrecciano con differenze linguistiche o culturali.

I servizi non prevedono alcun costo per le utenti e assicurano la tutela dell’anonimato. Questa cura nei dettagli organizzativi sottolinea l’attenzione verso chi vive situazioni di violenza, per far sì che riconoscere un abusi o una sopraffazione sia possibile senza timore di esposizione o giudizio.

Profilo delle donne che si rivolgono alla rete nel 2024

Nel corso del 2024, la Rete Viola Adda Martesana ha seguito 250 donne in difficoltà. Di queste, cinque sono state messe in protezione insieme a otto minori. Il dato apre una finestra sulle tipologie di richieste e sui casi più gravi che si presentano. La fascia di età più rappresentata va dai 35 ai 60 anni, ma si registra un crescente numero di donne oltre i 65 e persone con disabilità o disturbi psichici.

Le vittime più giovani affrontano forme di controllo invasivo da parte di fidanzati o compagni: richieste di geolocalizzazione costante o accesso ai telefoni sono segnali di relazioni che limitano libertà e autonomia. Questo fenomeno emerge anche per un aumento della consapevolezza: molte di loro riconoscono questo comportamento come sbagliato, una novità rispetto al passato.

La maggior parte delle persone che contattano la rete sono italiane con formazione scolastica medio-alta . Le straniere sono invece una minoranza, un elemento che riflette difficoltà culturali e barriere ancora da superare per poter denunciare la violenza. La rete punta anche a colmare questo divario, grazie all’attività di mediatori e la distribuzione di materiale informativo adeguato.

Interventi a seguito del femminicidio di Settala

Il caso di violenza che ha coinvolto Amina Sailouhi, vittima di un accoltellamento da parte del marito Khalid Achak a Settala, ha mobilitato la Rete Viola Adda Martesana. Nei giorni successivi l’evento, la rete si è subito resa disponibile per affrontare le conseguenze sul territorio e nella comunità.

L’attenzione si è concentrata su possibili forme di sostegno per chi ha subito un trauma indiretto: le colleghe di lavoro della donna, i genitori e i compagni di classe della bambina rimasta orfana. Si è ipotizzata la creazione di un servizio di supporto psicologico, pensato sia per aiutare a elaborare il lutto, sia per prevenire ripercussioni a lungo termine nelle persone vicine alla vittima.

Un’azione rapida e coordinata

Un’azione rapida è stata fondamentale, considerato il forte impatto emotivo legato a questo episodio di violenza domestica. Attraverso questa disponibilità si punta a contenere la diffusione del disagio e a promuovere un tessuto sociale più attento nei confronti della violenza di genere.