Un episodio di violenza grave ha scosso la città di Pistoia il 21 giugno 2025: un giovane cittadino del Mali è stato arrestato con l’accusa di aver aggredito, violentato e rapinato una donna di 74 anni. Dopo la convalida del fermo, il giudice per le indagini preliminari ha disposto la custodia cautelare in carcere. Il caso continua a svilupparsi nelle sedi giudiziarie locali.
I fatti accaduti il 21 giugno a pistoia
Quel pomeriggio tardo, intorno alle ore segnate dagli investigatori come momento dell’aggressione, il giovane maliano avrebbe prima aggredito uno sconosciuto all’interno di un sottopassaggio della città. Poco dopo l’episodio iniziale ha incontrato una donna anziana mentre rientrava a casa nel suo condominio.
Ricostruzione dell’aggressione
Secondo quanto emerso dalle indagini della squadra mobile locale, l’uomo avrebbe spinto la vittima e minacciata con un coltello per poi compiere atti violenti nell’androne dello stabile. Nonostante lo choc e la paura, la donna è riuscita a rifugiarsi nel proprio appartamento dove si sarebbe consumata ulteriormente la violenza.
L’arrivo improvviso della figlia della settantaquattrenne ha interrotto l’aggressione ma non ha impedito al sospettato di fuggire da una finestra poco distante. Prima della fuga però si sarebbe appropriato indebitamente del denaro contante – circa 105 euro – oltre al telefono cellulare appartenente alla vittima.
Le indagini delle forze dell’ordine e l’arresto
Gli agenti hanno ricostruito gli spostamenti del sospettato grazie ai filmati delle telecamere pubbliche presenti nella zona teatro dell’aggressione. Le immagini hanno mostrano chiaramente come dopo essere scappato dalla scena del crimine si sia diretto verso la stazione ferroviaria più vicina.
Da lì è partito per Firenze dove è stato individuato dalla polizia poche ore dopo grazie alla collaborazione tra le forze dell’ordine dei due capoluoghi toscani. L’arresto è avvenuto in tempi brevi ed è frutto anche delle testimonianze raccolte sul posto oltre che alle tracce lasciate dal ragazzo durante tutta l’attività criminosa.
Il fermo cautelare era stato deciso immediatamente dagli inquirenti vista la gravità degli episodi contestati ed ora confermato dal gip Fabio Gugliotta che ne ha disposto anche il trasferimento degli atti alla procura competente per seguire passo passo ogni fase processuale.
Dichiarazioni e procedura giudiziaria
Il giudice ha ribadito: “L’adozione di misure restrittive si rende necessaria per la tutela della persona offesa e per garantire l’ordine pubblico.”
Procedimenti legali in corso e posizione difensiva
Il ventunenne coinvolto nel caso viene assistito dall’avvocato Marco Tafi che lo rappresenta durante tutte le fasi preliminari dell’indagine. Durante l’interrogatorio davanti al giudice per le indagini preliminari, il giovane si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande poste dai magistrati sulla dinamica dei fatti contestati.
La decisione processuale adottata prevede quindi che resti ristretto presso una struttura carceraria fino all’evoluzione delle accuse o ad eventuali altre decisioni prese dall’autorità giudiziaria competente nei prossimi giorni o settimane.
Importanza della trasparenza nelle indagini
La complessità degli elementi raccolti dai poliziotti evidenzia come sia essenziale mantenere alta attenzione sulle modalità con cui sono stati eseguiti i sopralluoghi tecnici e raccolte testimonianze; aspetti fondamentali affinché venga garantita trasparenza sull’accaduto senza lasciare margini d’ambiguità sugli sviluppi futuri del procedimento penale aperto contro il sospettato residente da tempo nella provincia toscana.