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Residenti di monteverde tornano a difendere bambina di 5 anni dal trasferimento forzato in casa famiglia

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Un quartiere di Roma si è nuovamente mobilitato per impedire che una bambina con una rara sindrome genetica venga allontanata dalla madre e portata in una struttura esterna. L’episodio, che si ripete dopo un primo tentativo fallito due mesi fa, ha attirato l’attenzione delle istituzioni e sollevato interrogativi sull’uso della forza pubblica nei casi di prelievo coatto dei minori.

La nuova protesta nel cortile del condominio a monteverde

Nelle prime ore della mattina, intorno alle otto, un gruppo composto da circa quindici persone tra forze dell’ordine, assistenti sociali, polizia locale e la tutrice legale si è presentato davanti al complesso residenziale formato da quattro palazzine nella zona di Monteverde a Roma. Il loro obiettivo era entrare nell’appartamento dove vive la bimba con sua madre per eseguire il trasferimento ordinato dal tribunale.

Bussando alla porta d’ingresso hanno chiesto: “Aprici, vogliamo solo parlare”, cercando un dialogo prima dell’intervento effettivo. Nel frattempo fuori dal condominio si è radunata spontaneamente una quindicina di persone tra condomini e attivisti locali pronti a sostenere mamma e figlia contro il provvedimento giudiziario. La presenza includeva anche figure politiche come l’assessora capitolina alle Pari opportunità Monica Lucarelli, Maria Chiara Iannarelli consigliera regionale per la parità del Lazio e il parlamentare Filippo Sensi oltre ai rappresentanti dei centri antiviolenza Differenza Donna.

Il tribunale aveva respinto la richiesta avanzata dall’avvocata della famiglia per sospendere temporaneamente l’allontanamento della piccola ed autorizzato le forze dell’ordine all’utilizzo della forza pubblica qualora fosse necessario procedere con il prelievo coatto.

Le condizioni della bambina e le tensioni durante i tentativi precedenti

La bambina coinvolta soffre di una rara sindrome genetica che richiede cure particolari; questa condizione ha complicato ulteriormente i rapporti tra i servizi sociali e la famiglia negli ultimi mesi. Durante il primo intervento avvenuto alla fine dello scorso marzo infatti la piccola aveva reagito aggrappandosi sotto al tavolo della cucina con dello scotch adesivo nel tentativo disperato di evitare l’allontanamento.

L’assessora Lucarelli ha spiegato come le autorità stiano seguendo attentamente ogni sviluppo “nel pieno interesse della salute” della bimba ma anche vigilando su eventuali situazioni accertate riguardanti episodi violenti o problematiche familiari emerse durante le indagini in corso. Dopo alcune ore dall’arrivo delle forze dell’ordine queste ultime insieme ai servizi sociali hanno lasciato temporaneamente il luogo senza procedere al trasferimento immediato ma resta alta la preoccupazione degli abitanti del condominio perché potrebbero ritornare in qualsiasi momento.

I residenti hanno promesso quindi “di restare vigili” mantenendo un presidio continuo intorno all’abitazione fino a nuove decisioni ufficiali o sviluppi sul caso.

Intervento istituzionale sulla gestione dei prelievi coatto dei minori

La vicenda ha suscitato reazioni importanti nelle istituzioni nazionali dedicate alla tutela dei diritti minorili. Marina Terragni, Garante per l’infanzia e l’adolescenza, ha richiesto incontri urgenti con alcuni ministri chiave: Eugenia Roccella , Carlo Nordio e Matteo Piantedosi .

Chiarimenti sulle modalità di intervento

L’obiettivo dichiarato dalla garante consiste nel chiarire definitivamente modalità ed eventuale legittimità nell’impiego delle misure coercitive previste dai tribunali quando dispongono collocamenti fuori dalla famiglia d’origine attraverso case famiglia o altre strutture esterne alla tutela genitoriale diretta.

Questa richiesta nasce dalle numerose segnalazioni relative ad azioni forzate effettuate senza sempre garantire adeguati strumenti conciliativi o protezioni specializzate nei confronti dei bambini coinvolti. Il dibattito coinvolge aspetti delicati quali diritti umani fondamentali ma anche esigenze pratiche legate alla sicurezza fisica ed emotiva sia del minore sia degli operatorì chiamati ad applicare tali provvedimenti giudiziari sul territorio nazionale italiano oggi 2025.

Written by
Andrea Ricci

Andrea Ricci non cerca l’ultima notizia: cerca il senso. Blogger e osservatore instancabile, attraversa cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute con uno stile essenziale, quasi ruvido. I suoi testi non addolciscono la realtà, la mettono a fuoco. Scrive per chi vuole capire senza filtri, per chi preferisce le domande alle risposte facili.

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