Remigration summit a milano spostato vicino malpensa tra proteste e mobilitazioni in città
Il remigration summit del 17 maggio 2025 si svolgerà vicino a Malpensa, mentre Milano ospiterà due manifestazioni contrapposte, richiedendo un rigoroso piano di sicurezza per evitare disordini.

Il Remigration Summit del 17 maggio 2025 si terrà vicino all’aeroporto di Malpensa, mentre a Milano si svolgeranno due manifestazioni opposte, con un piano di sicurezza rafforzato per prevenire disordini. - Unita.tv
Il remigration summit, evento molto atteso e controverso previsto per sabato 17 maggio 2025, ha cambiato più volte sede nelle ultime settimane. Dopo una serie di ipotesi iniziali tra Somma Lombardo e persino il Piemonte, al momento la location definitiva è stata fissata in un comune molto vicino all’aeroporto di Malpensa, nel varesotto. La notizia arriva a ridosso di due manifestazioni che prenderanno vita proprio a Milano nello stesso giorno, diventando così un nodo centrale nelle cronache milanesi in questa fase.
Cambi di sede e logistica dell’evento vicino a malpensa
Il summit, pensato come un raduno internazionale contro le politiche migratorie, ha subito un vero e proprio tira e molla sulle location. Inizialmente era previsto presso un hotel di Somma Lombardo, poi si era parlato di un possibile spostamento verso il Piemonte, ipotesi smentita successivamente dagli stessi organizzatori. Alla fine, la conferma ufficiale è arrivata ieri: il meeting si terrà in una struttura semi-pubblica a pochi chilometri dall’aeroporto internazionale di Malpensa.
L’inghippo riguarda non solo la logistica ma anche l’opinione pubblica che circonda questa manifestazione. L’evento, promosso da gruppi che si oppongono alla gestione dell’immigrazione, aveva annunciato la vendita di biglietti con prezzi differenziati, specificando anche i “pacchetti” di partecipazione. Il luogo scelto risulta quindi più segreto e lontano dal centro urbano milanese, probabilmente per motivi di sicurezza e per contenere le contestazioni.
L’aeroporto di Malpensa rappresenta un punto strategico e logistico importante. L’area ospiterà una conferenza che potrebbe richiamare partecipanti da diverse regioni d’Italia e persino da paesi esteri, attirando così un ingente numero di delegati e curiosi. La decisione di non utilizzare una struttura alberghiera ma una sede semi-pubblica testimonia le difficoltà nell’organizzare un evento di questa natura.
Le mobilitazioni e il comitato provinciale di sicurezza a milano
Nello stesso sabato, a Milano si prevede una giornata molto intensa, con due manifestazioni fortemente divergenti. La prima, definita “istituzionale”, sarà una sorta di presidio contro le tematiche che il summit stesso propone. L’altra invece, organizzata dalla galassia antagonista, intende manifestare in maniera più dura e critica contro la convenzione.
Il tavolo del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato a Palazzo Diotti e presieduto dal prefetto Claudio Sgaraglia, ha visto un confronto serrato nella tarda mattinata del 15 maggio. Il prefetto ha voluto coordinare le forze dell’ordine e definire le misure necessarie per evitare disordini. La coincidenza temporale delle due manifestazioni, entrambe a Milano e con poco distacco orario , ha rafforzato l’esigenza di un piano di sicurezza rigoroso e articolato.
Le autorità hanno previsto inoltre un monitoraggio costante per evitare scontri tra le diverse fazioni presenti. La presenza di gruppi antifascisti e di rappresentanti di partiti assume un ruolo chiave nelle dinamiche di piazza. Le misure di sicurezza coinvolgono agenti in borghese, unità mobili e vigili urbani, in vista di una giornata che si preannuncia complessa e affollata.
I partecipanti al presidio istituzionale in piazza san babila
La manifestazione “istituzionale” convocata in Piazza San Babila a Milano vedrà la partecipazione di oltre settanta associazioni, sindacati e formazioni politiche. Tra i nomi più in evidenza spiccano esponenti del Partito Democratico, con la segretaria Elly Schlein, più rappresentanti di +Europa, Azione, Italia Viva, Sinistra Italiana, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra guidata da Nicola Fratoianni.
Allo stesso appuntamento, parteciperanno anche leader sindacali come Maurizio Landini della CGIL, rappresentanti di ACLI, ANPI e Arcigay. La nota degli organizzatori chiarisce che l’incontro si propone di difendere i principi di uguaglianza, convivenza, democrazia e di ribadire che Milano non deve ospitare discorsi o gesti che promuovano intolleranza e discriminazioni.
Questo presidio richiama la lunga storia della città sul fronte della resistenza civile e antifascista. I promotori sottolineano che Milano non deve accettare la normalizzazione di parole e pratiche che mettano in discussione i diritti fondamentali della collettività. Il messaggio è di chiara presa di posizione contro partiti e movimenti che cercano visibilità attraverso ideologie esclusive.
La protesta antifascista in largo cairoli e il corteo al corvetto
Il secondo momento di protesta prenderà forma in Largo Cairoli, a due passi dal Castello Sforzesco, sempre nel pomeriggio di sabato 17 maggio. Qui si radunerà il cosiddetto corteo antifascista internazionale, promosso soprattutto tramite social con slogan parafrasato “make europe antifa again”, richiamando uno stile di comunicazione simile a quello trumpiano.
In questo presidio sono attese anche forze più radicali e attivisti antifa provenienti da altre regioni ma pure dall’estero. Si segnala l’ipotesi di presenze legate al movimento Pro PAL, una frangia particolarmente decisa della galassia antagonista. Lo scenario suggerisce un clima teso e la necessità per le forze dell’ordine di osservare con grande attenzione l’evolversi degli eventi.
Parallelamente, un altro corteo si svolgerà tradizionalmente in zona Corvetto, storico punto di ritrovo per le manifestazioni del sabato a Milano. Qui convergeranno gruppi diversi, meno radicali ma comunque parte della mobilitazione anti summit e anti intolleranza. La giornata si conferma così ricca di appuntamenti, con più fronti che si sommano e con un intenso interesse pubblico e mediatico.
Milano vive quindi un fine settimana segnato da scontri ideologici e presenze massicce in piazza. L’appuntamento al remigration summit e le opposizioni raccolte intorno ad esso tracciano una linea di demarcazione netta nella città, chiamando anche le istituzioni a gestire con attenzione e fermezza una situazione delicata.