Con l’arrivo dell’estate e le temperature che si alzano, la regione liguria ha deciso di intervenire per tutelare chi lavora all’aperto. L’attenzione è rivolta soprattutto agli operai nei campi agricoli, nel florovivaismo e nei cantieri edili esposti a lungo al sole. Questo provvedimento si propone di limitare i rischi legati al caldo intenso durante le ore centrali della giornata.
Divieto di lavoro nelle fasce orarie più calde: cosa prevede l’ordinanza
La regione liguria ha emanato un’ordinanza valida fino al 31 agosto 2025 che vieta lo svolgimento di attività lavorative all’aperto nelle ore più critiche della giornata, cioè dalle 12:30 alle 16:00. Il divieto riguarda i giorni in cui il portale worklimate segnala un livello “alto” di esposizione al calore durante sforzi fisici intensi sotto il sole. Queste giornate vengono indicate con un bollino rosso, segnale che attiva automaticamente le restrizioni previste dall’ordinanza.
L’obiettivo è prevenire malori e problemi legati allo stress da calore tra chi svolge mansioni pesanti sotto temperature elevate. La scelta delle fasce orarie non è casuale: proprio tra mezzogiorno e metà pomeriggio si registrano i picchi termici più elevati, quando l’esposizione diretta ai raggi solari può causare colpi di calore o disidratazione grave.
Il sistema di monitoraggio e intervento selettivo
Il sistema adottato dalla regione sfrutta dati forniti da worklimate, una piattaforma specializzata nella valutazione del rischio climatico sul lavoro fisico all’aperto. In questo modo si interviene solo quando serve davvero, evitando inutili sospensioni delle attività in giornate meno critiche.
Esclusioni dal divieto e misure obbligatorie per interventi urgenti
Non tutti gli interventi sono soggetti al blocco previsto dall’ordinanza regionale. Sono infatti esclusi dal divieto quei lavori urgenti o indispensabili per la pubblica utilità come quelli legati alla protezione civile, pronto intervento o servizi essenziali garantiti anche in condizioni climatiche avverse.
In questi casi però chi coordina deve adottare precauzioni specifiche per ridurre il rischio caldo sui lavoratori coinvolti. Si parla quindi di modifiche organizzative come pause frequenti in zone d’ombra o idratazione regolare oltre a misure tecniche adatte a limitare gli effetti nocivi dell’esposizione prolungata ai raggi solari.
Queste indicazioni puntano a bilanciare la necessità operativa con quella sanitaria salvaguardando la salute degli operatori senza interrompere servizi fondamentali alla collettività anche durante ondate particolarmente intense di caldo estivo.
Misure organizzative obbligatorie
Modifiche organizzative come pause frequenti in zone d’ombra o idratazione regolare sono fondamentali per garantire la sicurezza nello svolgimento di interventi urgenti sotto il sole.
Monitoraggio del caldo in città: primo bollino arancione a genova
Per sabato 28 giugno è stato annunciato il primo bollino arancione stagionale per genova dovuto alle alte temperature previste nella città ligure. Il bollino arancione indica livelli moderatamente elevati ma non ancora critici come quelli contrassegnati dal rosso utilizzato nell’ambito dell’ordinanza regionale sul lavoro all’aperto.
Questo sistema nazionale viene gestito dal ministero della salute insieme al centro prevenzione e controllo malattie , che tiene sotto osservazione le principali città italiane coordinando azioni preventive contro gli effetti negativi del caldo sulla salute pubblica.
Attività di monitoraggio e prevenzione
Il monitoraggio consente così alle istituzioni locali, compresa la regione liguria, di attivarsi tempestivamente con provvedimenti mirati rivolti soprattutto ai gruppi più vulnerabili come anziani, bambini ma anche lavoratori esposti.
Impegno delle autorità regionali sulla tutela dei lavoratori
Il presidente della regione marco bucci insieme all’assessore alla sanità massimo nicolò hanno sottolineato l’importanza prioritaria data alla sicurezza dei lavoratori. Hanno ribadito che mettere in campo strumenti concreti contro i rischi derivanti dall’esposizione prolungata al sole rientra tra gli obblighi istituzionali verso cittadini e operatori economici.
Le ordinanze rappresentano una risposta pratica alle condizioni climatiche sempre più spinte verso estremizzazioni termiche negli ultimi anni. La loro applicazione punta ad evitare incidenti sul lavoro dovuti allo stress da calore mantenendo un equilibrio fra produttività ed esigenze sanitarie.
I controllori locali sono chiamati inoltre a verificare l’effettiva osservanza delle norme assicurandosi che vengano rispettate tutte le disposizioni finalizzate alla tutela della salute pubblica nel contesto estivo particolarmente delicato.