Rapina con finta storia d’amore al parco della caffarella, arrestati quattro giovani a roma

Due ragazze e due complici arrestati a Roma per rapina aggravata e lesioni personali dopo aver attirato un giovane in una trappola al parco della Caffarella, causando gravi ferite.
A Roma, due ragazze con due complici hanno teso una trappola a un giovane al parco della Caffarella, aggredendolo e rapinandolo. La polizia ha arrestato i quattro per rapina aggravata e lesioni personali, dopo aver scoperto un secondo caso simile. - Unita.tv

Nel cuore di roma, un incontro apparentemente innocuo si è trasformato in un’aggressione violenta e calcolata. Due ragazze hanno attirato un giovane con un pretesto banale per poi tendergli una trappola insieme a due complici. Le indagini seguite alla denuncia hanno portato all’arresto dei quattro responsabili, tutti accusati di rapina aggravata e lesioni personali.

Da un incontro casuale a una serata violenta

Tutto è iniziato con uno scambio di sguardi e qualche battuta davanti a un fast food. Due giovani ragazze hanno avvicinato un ragazzo in modo apparentemente spontaneo, creando un’atmosfera leggera e promettendo un secondo incontro. Dopo aver scambiato i numeri di telefono, hanno fissato un appuntamento per un pomeriggio al parco della Caffarella, uno spazio frequentato nel sud di roma.

Il giovane, convinto di trascorrere qualche ora in compagnia, non immaginava nulla di quello che stava per accadere. In realtà, la proposta era solo un’esca, parte di un piano ben studiato. Quando si è presentato al parco, le due ragazze erano accompagnate da altri due uomini, invisibili fino a quel momento. L’ambiente è mutato rapidamente: da un clima amichevole si è passati a un’aggressione improvvisa e feroce.

L’aggressione e il bottino della rapina

Il gruppo ha subito circondato il giovane, trasformando un incontro in un episodio di violenza. Il tono minaccioso ha lasciato spazio a pugni e intimidazioni. La presenza di un coltello ha impedito ogni forma di resistenza. Tra paura e dolore, il ragazzo ha consegnato 500 euro, somma che aveva con sé quel giorno.

Non sono state solo le banconote a scomparire. La vittima è rimasta ferita gravemente: le ossa nasali rotte testimoniano l’entità degli schiaffi ricevuti. Il doppio danno fisico ed economico si è aggiunto al trauma psicologico di essere stato tradito da una finta amicizia.

Nonostante tutto, la lucidità e la prontezza di spirito dell’aggressione hanno portato il giovane a presentarsi al commissariato Appio poche ore dopo. Con una descrizione dettagliata dei quattro responsabili, ha dato avvio a una pista investigativa che si è rivelata fondamentale per la svolta successiva.

Le indagini e la scoperta di un secondo caso analogo

La polizia ha rapidamente messo insieme i pezzi di una vicenda che sembrava isolata, ma era invece solo la punta di un meccanismo ripetuto. Poco dopo, un altro ragazzo ha denunciato una rapina con lo stesso metodo, nello stesso luogo. Le similarità nelle dinamiche e nella descrizione dei colpevoli hanno portato gli investigatori a unire i due casi.

La Procura della Repubblica di roma ha seguito da vicino l’evolversi delle indagini. L’obiettivo era scoprire la rete dietro a questi attacchi e bloccare chiunque stesse mettendo a rischio la sicurezza dei giovani cittadini. L’attenzione si è concentrata su un gruppo formato da quattro persone, due ragazze e due ragazzi, tutti giovani.

Il 19enne e il 24enne di origini romene sono stati indicati come gli esecutori principali delle rapine. Le due ragazze avevano invece il compito di attirare le vittime, sfruttando abilmente la fiducia e la buona fede.

Arresto dei quattro sospetti e imputazioni ufficiali

Dopo giorni di appostamenti e raccolta prove, la polizia ha chiuso il cerchio attorno ai sospettati. Il commissariato Appio ha coordinato l’arresto dei due uomini e delle due giovani, eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di roma.

Le accuse formulate in sede di arresto sono pesanti: rapina aggravata per aver usato la violenza e minacce con un’arma, e lesioni personali per i danni fisici provocati alla vittima. Il caso ha attirato l’attenzione non solo per la sua brutalità, ma anche per il modus operandi ingannevole e calcolato degli aggressori.

Al momento, gli investigatori stanno verificando se il gruppo abbia responsabilità in altri episodi simili, data la somiglianza del metodo e il luogo scelto. La zona del parco della Caffarella resta sotto stretta sorveglianza, con l’obiettivo di garantire maggiore sicurezza a chi la frequenta.

L’intervento della polizia e la denuncia puntuale delle vittime hanno permesso di interrompere una serie di aggressioni destinate ad aumentare il senso di insicurezza in città. Una vicenda che ricorda quanto sia importante agire sempre con tempestività e coraggio davanti a episodi di violenza.