Un giovane romano è finito nei guai dopo aver trasformato le sue serate tra amici in un vero e proprio punto di distribuzione di sostanze stupefacenti. Il caso è emerso grazie a una segnalazione anonima arrivata tramite l’app YouPol, che ha permesso alla polizia di scoprire una rete di spaccio organizzata all’interno di un’abitazione nel quartiere Prati. La dinamica ha mostrato come il ragazzo, approfittando della complicità tra coetanei, funzionasse come un corriere porta a porta di hashish e marijuana.
La segnalazione anonima che ha smascherato l’attività illecita in via Tibullo
Tutto è partito da una comunicazione che un cittadino ha inviato attraverso YouPol, strumento digitale utilizzato per denunciare episodi illegali senza doversi esporre direttamente. Il messaggio indicava un appartamento in via Tibullo a Prati dove un giovane organizzava incontri sociali, ma che in realtà nascondeva una vera attività di spaccio di droga. La descrizione del comportamento del ragazzo, apparentemente innocuo e socievole, aveva insospettito chi ha deciso di avvertire la polizia.
Questa segnalazione ha messo in moto le indagini del Commissariato Borgo, che ha iniziato a monitorare i movimenti attorno all’abitazione segnalata. Nei giorni seguenti sono stati effettuati appostamenti discreti per raccogliere elementi concreti sull’attività sospetta e valutare se confermare o meno i sospetti riguardo a un giro di droga mascherato da semplici serate tra amici.
Appostamenti mirati e confische di quantità rilevanti di hashish e marijuana
Gli agenti hanno scelto di controllare l’area intorno alle ore di pranzo, momento in cui hanno osservato alcuni giovani uscire dall’appartamento con segnali evidenti di nervosismo. Due ragazzi, coetanei del sospettato, sono stati fermati e trovati in possesso di dosi di hashish appena acquistate. La loro ammissione ha dato il via alla perquisizione dentro la casa del giovane romano.
Nella sua camera da letto è stata scoperta mezza tonnellata di stupefacenti già suddivisa in dosi pronte per la vendita. La droga era nascosta all’interno di confezioni di caramelle e chewing gum per evitare di attirare l’attenzione. Accanto a ciò, la polizia ha sequestrato strumenti comuni per il confezionamento: bilancini di precisione, bustine trasparenti e taglierini. Gli agenti hanno documentato una struttura organizzata con cura e attenzione.
Il doppio telefono e la gestione degli ordini tramite smartphone
Durante le operazioni di polizia, è emerso un secondo telefono cellulare, distinto da quello personale del ragazzo arrestato. Questo dispositivo serviva esclusivamente per gestire gli ordini e mantenere i contatti con gli acquirenti. Si tratta di una strategia adottata per separare la vita privata da quell’attività illegale, che in questo caso prevedeva una vera organizzazione commerciale di sostanze.
La giovane età del pusher, minorenne, ha complicato la vicenda. Dopo l’arresto, la Procura per i Minorenni ha richiesto e ottenuto dal GIP la convalida della misura cautelare con provvedimenti adeguati alla sua età e alla gravità della situazione. La vicenda si inserisce in un quadro più ampio di attenzione delle forze dell’ordine verso attività di spaccio che coinvolgono giovani e quartieri centrali della Capitale.
Il caso resta aperto, con le indagini rivolte a scoprire eventuali complici o ulteriori reti di distribuzione legate all’attività del ragazzo. La mobilitazione della Polizia mostra la crescente attenzione alle segnalazioni digitali e alla loro capacità di smascherare traffici nascosti dietro situazioni di apparente normalità.
Ultimo aggiornamento il 7 Agosto 2025 da Davide Galli