Per celebrare i 40 anni di “Self control”, raf ha organizzato un tour che attraversa diverse location, dai club ai teatri. L’evento, che si è aperto con un concerto al forum di milano lo scorso novembre, prosegue con date importanti in città come bergamo, mantova, brescia e legnano, con l’obiettivo di proporre un’esperienza musicale adatta sia ai grandi spazi sia agli ambienti più raccolti. Questa scelta riflette la natura variegata delle sue canzoni, alcune perfette per performance acustiche in auditorium con il pubblico seduto.
Il tour tra club e teatri: la genesi di un percorso musicale
L’idea iniziale del tour partiva dalla volontà di tornare nei club, luogo dove raf ha visto nascere proprio “Self control”. È stato il modo più naturale per festeggiare il traguardo di quattro decenni di carriera. Quel legame con i club è stato il punto di partenza, ma il progetto si è evoluto rapidamente. A novembre 2024 raf ha aperto la serie di eventi con un concerto al forum di milano, capace di raggiungere un pubblico vasto. Tuttavia, per alcune delle sue ballad più note e delicate, ha scelto spazi come auditorium e teatri, dove la presenza del pubblico seduto crea l’atmosfera giusta per ascoltare le versioni più intime dei suoi brani.
Tappe e location principali
Il tour comprende quindi date al teatro arcimboldi di milano il 23 maggio, al lazzaretto di bergamo il 19 luglio, al teatro sociale di mantova il 15 novembre, al teatro clerici di brescia il 22 novembre e infine al teatro galleria di legnano il 25 novembre. Ogni luogo offre un’esperienza diversa, adeguata a diversi momenti del concerto e generi musicali presenti nel repertorio di raf. L’alternanza tra club e teatro permette di dare spazio a sonorità e arrangiamenti distinti, da quelli più energici e coinvolgenti a quelli riflessivi e acustici.
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Collaborazioni e rielaborazioni dei brani: una seconda vita per alcune canzoni
Durante il tour raf ha messo in risalto alcune canzoni che meravigliano ancora, presentandole in nuove versioni e con la partecipazione di altri artisti. L’idea di rivedere alcuni pezzi è nata nel 2024 e ha portato alla realizzazione di un EP con collaborazioni importanti. Tra i partner ci sono elodie, levante, giuliano sangiorgi e j-ax, che hanno arricchito brani storici come “due”, “infinito”, “cosa resterà degli anni ’80” e “il battito animale”.
Arrangiamenti orchestrali e collaborazioni hip hop
La riarrangiata di “cosa resterà degli anni ’80”, pensata per l’orchestra di ennio morricone, ha aperto nuovi orizzonti sul pezzo, mettendo in luce elementi orchestrali prima meno evidenti. Raf ha voluto includere anche tracce meno note come “lacrime e fragole” e “la danza della pioggia”, portate alla luce grazie alla collaborazione con davide bassi – noto come bassi maestro – artista noto nella scena hip hop italiana. Questo processo di riscoperta ha dato una nuova intensità alla scaletta e arricchito l’esperienza dei fan.
I progetti futuri di raf: un nuovo album in programma per il 2026
Raf ha espresso la volontà di continuare a fare musica e ha spiegato che il lavoro in studio potrebbe riprendere con un album previsto per il 2026. Il cantante sottolinea però le difficoltà attuali della produzione discografica, legate a un mercato che premia i tormentoni brevi e l’effetto degli algoritmi sui contenuti musicali. In questo contesto, la ricerca di emozioni profonde nella musica sembra meno richiesta.
Nonostante questo scenario, raf lavora già su nuove canzoni, mantenendo viva l’intenzione di rilasciare materiale originale. L’esperienza accumulata in decenni di carriera gli dà la consapevolezza che la musica può mantenere la propria funzione di racconto e sentimento, anche se il pubblico e i canali di diffusione sono cambiati molto rispetto agli anni ’80 e ’90. Il nuovo progetto discografico si colloca quindi in una prospettiva di continuità, senza rinunciare a innovare il proprio stile.
Di fronte al pubblico di oggi: riflessioni sulla musica e sulle differenze regionali
Il rapporto con il pubblico è un altro aspetto che raf ha condiviso durante le interviste. Afferma che un tempo i gusti musicali cambiavano molto da una città all’altra, con differenze nette tra luoghi come napoli e milano. Oggi, invece, queste distinzioni sono meno marcate. La diffusione della televisione e l’uso massiccio di internet, smartphone e tablet hanno favorito un’omologazione dei gusti.
La connettività ha ridotto le barriere regionali, trasformando il pubblico in qualcosa di più simile a una comunità globale. Anche in contesti diversi, la musica giunge con la stessa intensità, e questo permette a artisti come raf di presentarsi con scalette più uniformi lungo tutta italia. L’attenzione si sposta più sul valore delle canzoni e sulla relazione diretta con chi ascolta, piuttosto che sulla provenienza geografica.
L’importanza di una comunità globale di ascoltatori
La presenza sul palco e il valore del live nell’era digitale
Nonostante la tecnologia giochi un ruolo crescente negli spettacoli, raf sostiene con forza che il concerto deve restare un momento umano. La musica dal vivo non va ridotta a un semplice susseguirsi di sequenze o basi elettroniche, altrimenti si rischia di diventare una versione di se stessi ripetuta per forza. Per rafforzare il proprio messaggio invita a mantenere il sudore, la fatica e l’impegno fisico sul palco.
La sua esperienza mostra l’importanza di suonare dal vivo strumenti come basso, chitarra o batteria. La tecnologia deve essere un aiuto solo quando crea suoni impossibili da riprodurre con una formazione tradizionale, per esempio un’orchestra di quaranta elementi o arrangiamenti studiati in studio in giorni di lavoro. Ma la presenza dell’artista che canta e suona davanti al pubblico rimane l’elemento fondamentale dell’esibizione. Questa visione garantisce una autenticità che il pubblico riconosce e apprezza.
Riflessioni sul futuro di umberto tozzi e il tour d’addio
Un’occasione di confronto è arrivata anche sul destino di umberto tozzi, con cui raf condivide un rapporto di stima. Il 5 ottobre 2025, tozzi sarà tra gli ospiti dell’evento “ultima notte rosa” all’arena di verona. Raf ha raccontato la difficoltà del collega nel scegliere se mettere fine alla carriera live. Nonostante qualche annuncio di stop, a detta dell’amico tozzi tende a tornare sui propri passi quando sale sul palco.
L’artista citato ha un carattere particolare, mite fuori dal palco ma energico durante i concerti. Raf ha sconsigliato a tozzi di prendere decisioni drastiche prematuramente, preferendo che annunci l’addio solo al termine definitivo del tour. Questo approccio è legato alla consapevolezza che, durante una lunga carriera, la voglia di vita sul palco può variare, e i sentimenti cambiano spesso. Gli spettatori potranno quindi seguire da vicino il percorso di tozzi fino alla fine del suo attuale ciclo di concerti.