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Quattro telefonate anonime e traffico telefonico al centro dell’inchiesta sull’omicidio di chiara poggi

Indagini riaperte sull’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco, con focus su chiamate anonime e traffico telefonico di Andrea Sempio, mentre emergono incongruenze nelle comunicazioni precedenti al delitto.

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Le nuove indagini sull’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco si concentrano sull’analisi delle telefonate anonime e mancanti del giorno dell’omicidio, con particolare attenzione al traffico telefonico di Andrea Sempio, indagato per concorso nel delitto. - Unita.tv

Le nuove indagini sull’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco, puntano su alcuni elementi telefonici cruciali. Tra chiamate ricevute e telefonate mancanti, gli investigatori cercano di ricostruire le ultime ore della vittima, concentrandosi sui numeri anonimi e sugli scambi di messaggi tra le persone coinvolte. Andrea Sempio è indagato in concorso nell’inchiesta che si è riaperta, mentre l’analisi delle comunicazioni telefoniche sembra dare un riscontro importante per la ricostruzione della vicenda.

Telefonate anonime ricevute da chiara poggi il giorno dell’omicidio

Il 13 agosto 2007, giorno in cui Chiara Poggi è stata uccisa, il suo telefono cellulare ha ricevuto almeno quattro chiamate anonime. Questi contatti, registrati alle 11.38, 12.46, 13.27 e 13.30, non erano mai stati rilevati nei mesi precedenti. In particolare, il cellulare di Chiara, un modello Nokia, è stato esaminato dai tecnici informatici Roberto Porta e Daniele Occhetti durante la perizia disposta dal giudice Stefano Vitelli nel corso del primo processo.

Squilli “buongiorno” prima delle chiamate anonime

Prima di queste chiamate anonime, alle 9.44 e 10.17 ci sono stati due squilli — considerati una sorta di “buongiorno” — ai quali Chiara non ha risposto. Le chiamate anonime invece non provenivano da un’agenzia di viaggi di Milano, come inizialmente si era ipotizzato, visto che quell’ufficio era chiuso quel giorno. Le ragioni di quelle chiamate anonime restano ancora da chiarire, e gli investigatori considerano questi contatti telefonici un elemento sospetto.

Telefonata mancante del 12 agosto e le incongruenze emerse

Oltre alle chiamate ricevute il giorno dell’omicidio, spicca una telefonata “mancante” avvenuta il 12 agosto. Stefania Cappa, cugina di Chiara Poggi, ha dichiarato di aver chiamato la casa di Garlasco il giorno prima dell’omicidio, ma quella telefonata non risulta negli archivi telefonici.

Gli investigatori stanno approfondendo questa discrepanza perché solleva dubbi sulla validità delle testimonianze raccolte e sulla precisione delle informazioni riguardanti l’ultimo contatto fra Stefania e Chiara. La mancanza di questa chiamata nei registri, intanto, aggiunge un elemento di mistero alla ricostruzione degli ultimi giorni.

Traffico telefonico di stefania cappa e andrea sempìo nel giorno dell’omicidio

Nelle ore immediatamente successive all’ultimo squillo sul cellulare di Chiara, Giuseppe Stasi ha effettuato ulteriori chiamate. Alle 13.31 ha provato a chiamare Chiara senza risposta, poi si è recato davanti alla villetta dei Poggi, dove ha effettuato altre due telefonate, al fisso di casa alle 13.43 e al cellulare di Chiara alle 13.45. Questi tentativi hanno preceduto il suo ingresso nella casa, che sarebbe stato fatto scavalcando.

Indagini sul traffico telefonico di andrea sempìo

Parallelamente, il traffico telefonico di Andrea Sempio, chiamato in causa nelle indagini, è sotto esame. Gli investigatori stanno verificando i messaggi e le chiamate scambiate tra lui e gli amici Roberto Freddi e Mattia Capra proprio in quella giornata. Per approfondire la dinamica delle comunicazioni, sono stati sequestrati i telefoni cellulari usati dai soggetti coinvolti e si stanno analizzando sms e chiamate per stabilire gli orari e la sequenza degli eventi.

L’indagine punta quindi a ricostruire con grande attenzione la rete di contatti telefonici di Chiara e delle persone legate al caso, per scoprire se quei movimenti telefonici possano essere messi in relazione con l’omicidio.

Il ruolo delle prove tecnologiche nel nuovo procedimento giudiziario

La nuova inchiesta fa leva sulle tecnologie dell’epoca, come gli esploratori del traffico telefonico e le perizie sui cellulari, per individuare dettagli che potrebbero essere sfuggiti in passato. La prova telefonica già nel primo processo è stata importante, ma restano aspetti ancora oscuri.

Con la perizia tecnica, si è cercato di capire come e quando sono arrivate quelle telefonate anonime, senza però sciogliere tutti i nodi. Sul banco degli imputati, accanto a Giuseppe Stasi c’è Andrea Sempio, a cui viene contestato il concorso nel delitto. L’analisi del traffico telefonico è considerata uno degli strumenti principali per confermare o meno le responsabilità.

Gli esperti si concentrano sui movimenti e sui dettagli delle chiamate: chi ha chiamato, da dove, e in che ora, per capire se ci sono tracce di preparazione o di copertura da parte degli indagati. L’assenza di alcune chiamate, come quella del 12 agosto, rappresenta un elemento su cui la procura punta a fare luce mantenendo accesi i riflettori sulla tecnologia telefonica.