Questa mattina, nel borgo di Sant’Angelo sull’isola d’Ischia, quattro tartarughe marine della specie caretta caretta sono tornate in mare aperto dopo un lungo periodo di recupero e cura. Gli animali erano stati salvati in condizioni critiche negli ultimi anni e riabilitati presso il centro Turtle Point di Portici. La liberazione è stata possibile grazie alla collaborazione tra diverse realtà impegnate nella tutela del mare e della fauna marina.
La liberazione delle tartarughe a sant’angelo: un evento che unisce istituzioni locali e nazionali
Nel corso della mattinata, le quattro tartarughe sono state rilasciate nel tratto di mare compreso tra l’isolotto di Sant’Angelo e la baia della Pelara. All’evento hanno preso parte figure istituzionali importanti come il sindaco del comune Serrara Fontana Irene Iacono, il comandante della Guardia Costiera ischitana Antonio Magi e Antonino Miccio, direttore dell’area marina protetta Regno di Nettuno che comprende Ischia e Procida.
La scelta del luogo non è casuale: si tratta infatti di una zona protetta dove gli animali possono riprendere confidenza con l’ambiente naturale senza rischi immediati legati alla navigazione o all’inquinamento. La presenza dell’Area Marina Protetta ha garantito supporto tecnico per la buona riuscita dell’intervento.
Il coordinamento fra Turtle Point, Stazione Zoologica Anton Dohrn – centro scientifico con sede a Napoli – Guardia Costiera locale ed enti territoriali ha permesso una gestione efficace dei tempi dalla cattura al rilascio degli esemplari curati.
Storie individuali delle tartarughe: da ferite gravi a guarigioni complete
Ognuna delle quattro tartarughe porta con sé una storia diversa legata ai motivi del salvataggio. Guendalina è stata trovata alla deriva nel golfo di Napoli da alcuni appassionati nautici che avevano notato i suoi movimenti disorientati; era incapace d’immersione per via di un blocco intestinale causato dall’ingestione accidentale di plastica. Dopo essere stata trasportata al Turtle Point, ha ricevuto cure specifiche per eliminare l’occlusione ed è ora completamente guarita.
Celestina invece è arrivata più recentemente dalle acque intorno a Ischia; durante la degenza ha espulso materiale plastico ingerito accidentalmente ed è seguita con terapie mirate per favorire il recupero completo delle funzioni vitali compromesse.
Pollara rappresenta uno dei casi più delicati: vittima dello scontro con una barca aveva riportato danni seri sia al carapace sia alla colonna vertebrale causando problemi motori rilevanti. Solo dopo anni intensivi dedicati alla riabilitazione fisica si sono visti miglioramenti tali da permetterle nuovamente la vita libera in mare aperto.
Infine Federico arriva dal Cilento , dove fu trovato ferito gravemente probabilmente da elica imbarcazioni; oltre alle profonde lesioni sul carapace presentava anche un trauma polmonare serio che necessitò interventi medici complessi accompagnati da esercizi fisici controllati nelle vasche riabilitative fino al ritorno allo stato originario.
Turtle point portici: centro specializzato nella cura delle tartarughe marine ferite o malate
Il Turtle Point situato a Portici svolge attività fondamentali nella protezione degli animali marini vulnerabili soprattutto quelli appartenenti alle specie protette come le caretta caretta presenti nel Mediterraneo italiano. Il centro riceve segnalazioni quotidiane su esemplari in difficoltà provenienti dai mari circostanti Napoli ma anche più lontano grazie ai contatti diretti con associazioni ambientaliste ed enti pubblici marittimi.
Qui vengono effettuate diagnosi approfondite mediante tecnologie veterinarie avanzate volte ad identificare cause specifiche quali ingestione plastica o traumi meccanici dovuti agli impatti navali frequenti nelle rotte turistiche italiane estive. Le terapie includono trattamenti farmacologici, supporto nutrizionale, fisioterapia acquatica oltre ad ambientazioni controllate atte ad evitare stress durante tutto il percorso terapeutico.
L’esperienza maturata consente inoltre interventi tempestivi sulla base dei sintomi clinici osservabili, aumentando così le probabilità concrete che ogni singolo animale possa tornare libero senza dannose conseguenze permanenti. Il lavoro combinato fra scienziati, veterinari esperti e volontari permette risultati concreti visibili proprio nei rilasci periodicamente organizzati come quello odierno.
Ruolo dell’area marina protetta regno di nettuno nella tutela degli habitat naturali
L’area marina protetta Regno di Nettuno copre gran parte dei fondali attorno alle isole d’Ischia e Procida. Questo spazio regolamentato mira alla conservazione degli ecosistemi marini attraverso divieti precisi contro attività potenzialmente dannose quali pesca indiscriminata, ancoraggi non autorizzati o scarichi abusivi. L’obiettivo principale consiste nell’offrire rifugi sicuri agli organismi viventi riducendo i rischi derivanti dall’intervento umano diretto.
Attraverso monitoraggi continui condotti dagli operatori locali insieme ai ricercatori scientificamente preparati vengono raccolti dati sull’evoluzione biologica subacquea consentendo aggiornamenti sulle misure gestionali adottabili nel tempo. Questi studi contribuiscono anche all’organizzazione logistica necessaria per eventi come i rilasci programmatii.
La sinergia tra area marina protetta, centri specialistici come Turtle Point, autorità costiere rappresenta uno strumento concreto capace di difendere specie minacciate restituendole all’ambiente naturale quando possibile preservandone integrità biologiche fondamentali per l’equilibrio marino regionale.
Le operazioni coordinate realizzate sono esempi tangibili dell’impegno sul campo volto non solo ad alleviare sofferenze immediate ma pure a mantenere viva biodiversità mediterranea fondamentale sotto molteplici aspetti ecologici, economici, sociali, culturali, turistici regionali.