Un intervento urgente ha permesso di mettere in salvo quattro gattini intrappolati nel sistema di scolo dell’acqua piovana all’ospedale Uboldo di Cernusco, in provincia di Milano. La vicenda ha coinvolto personale medico, dipendenti amministrativi, vigili del fuoco e volontari Enpa, unendo competenze e cuore per salvare i piccoli animali in pericolo.
La colonia felina dell’ospedale uboldo: un angolo di natura in cittÃ
All’interno del complesso ospedaliero Uboldo di Cernusco esiste una colonia di gatti composta da 18 esemplari, tutti regolarmente censiti. Questi gatti sono seguiti con attenzione da due donne che lavorano nell’ospedale: Paola, operatrice della Pediatria, e Giovanna, impiegata dell’amministrazione. Entrambe si occupano di garantire ai felini cure, cibo e sicurezza. La presenza di questa colonia è una realtà consolidata da tempo, che affianca l’attività ospedaliera portando un tocco di vita naturale in un ambiente molto frequentato.
Il fatto che i gatti siano censiti segnala un controllo che va oltre il semplice accudimento: si tratta di un monitoraggio attento per evitare problemi di salute pubblica e tutelare la stessa colonia. Paola e Giovanna conoscono ogni gatto, la loro storia e i rischi che potrebbero affrontare in un luogo con tanta attività umana. È in questo contesto che sono scattate le prime avvisaglie di emergenza, quando dai dintorni della cucina dell’ospedale si sono uditi miagolii intensi e disperati.
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La scoperta dei gattini intrappolati e l’allarme lanciato dai dipendenti
Nei giorni che hanno preceduto l’intervento, alcune persone addette al servizio cucina hanno udito suoni strani provenienti dall’area del parco dell’ospedale. Quei miagolii hanno richiamato l’attenzione e varcato la soglia della normale routine lavorativa. Paola e Giovanna, esperte della colonia e immediate sentinelle, si sono mosse rapidamente per verificare cosa stesse succedendo. Dopo una breve ma accurata indagine, hanno individuato la fonte del problema: i gattini erano rimasti intrappolati in un tubo di scolo dell’acqua piovana.
Il tubo, essendo una parte nascosta dell’area esterna, presentava angoli stretti e punti difficili da raggiungere. Lì dentro si trovavano i piccoli in condizioni di pericolo, incapaci di uscire da soli. La situazione non poteva attendere. In quel momento, Paola ha deciso di chiamare i vigili del fuoco, per far intervenire personale specializzato in operazioni di salvataggio. È stata fatta anche una richiesta di supporto all’Enpa di Monza, che da tempo si occupa di trattare casi di animali in difficoltà .
Il salvataggio dei gattini grazie all’intervento dei vigili del fuoco e dell’enpa
Il gruppo di pompieri arrivato da Gorgonzola ha effettuato una serie di operazioni per liberare i quattro cuccioli intrappolati. Il primo passo è stato aprire una grata che consente la pulizia del tubo. Da lì hanno fatto scorrere un piccolo getto d’acqua che ha spinto delicatamente i gattini verso l’uscita. I battufoli, due femmine e due maschi, bianchi e tigrati, avevano circa 40 giorni di vita e sono stati messi in salvo quasi all’ultimo momento.
Nonostante il primo successo, i miagolii non cessavano: un paio di piccoli restavano bloccati più avanti, in una curva stretta del tubo, invisibili e irraggiungibili con il metodo usato. A quel punto, i vigili hanno deciso di smontare un’intera sezione del condotto. Un lavoro più impegnativo, ma necessario per evitare di perdere altri cuccioli. L’ingegno e la precisione hanno consentito di recuperare anche gli ultimi due animali, portandoli al sicuro senza danni.
Dopo il salvataggio, i cuccioli sono stati immediatamente trasferiti in una struttura dell’Enpa vicino a Monza, dove hanno ricevuto cibo e cure. In quell’ambiente sono stati coccolati e messi sotto osservazione, una tappa essenziale per garantire la loro salute e stabilire una nuova sistemazione. La comunità dell’ospedale si è stretta intorno ai gatti, attenta a evitare nuovi incidenti.
Le incognite sull’origine dell’incidente e la sorte dei mici dopo il salvataggio
Non è ancora chiaro come i gattini siano finiti all’interno delle tubature. Le ipotesi spaziano da un passaggio accidentale durante i loro primi mesi di vita a una caduta da qualche punto esterno. Sarebbe comunque difficile che possano risalire spontaneamente tube strette e curve senza essere intrappolati. Per questo, una delle priorità rimane comprendere il percorso seguito dai piccoli per mettere in sicurezza l’intera colonia e prevenire rischi futuri.
I quattro fratellini salvati si trovano ora sotto la custodia di una volontaria dell’asilo per cuccioli dell’Enpa. Qui ricevono attenzioni e possono crescere lontano dai pericoli che incontravano in libertà . L’esperienza, pur paurosa, si è conclusa con la vitalità di tutti i micini. Il lavoro coordinato tra ospedale, vigili del fuoco e associazioni animaliste ha evitato una tragedia, mettendo in luce un aspetto importante della gestione delle colonie feline in contesti urbani.
Il salvataggio conferma la necessità di un controllo rigoroso sulle zone esterne di grandi complessi come ospedali, dove la convivenza tra specie umana e animale richiede attenzione e interventi mirati. Ogni dettaglio, dal monitoraggio alla pronta risposta, può salvare vite e garantire un equilibrio delicato, pronto a essere tutelato anche in futuro.