
I carabinieri hanno arrestato quattro persone coinvolte in un traffico di droga tra Milano e altre province italiane, sequestrando beni e denaro per oltre 600 mila euro, smantellando così un'organizzazione criminale multiregionale. - Unita.tv
Un’operazione coordinata dai carabinieri ha portato all’arresto di quattro persone accusate di gestire un traffico di droga tra Milano e l’hinterland. Gli arresti sono avvenuti in diverse province italiane, con sequestri di beni e denaro contante per un valore superiore ai 600 mila euro. Le indagini, aperte nel marzo 2024, hanno evidenziato collegamenti tra gruppi di nazionalità diverse, coinvolti nella detenzione e distribuzione di sostanze stupefacenti.
Operazione dei carabinieri e arresti su più province
L’inchiesta ha preso avvio nel marzo 2024, portando i carabinieri delle stazioni di Settimo Milanese e Cornaredo a monitorare le attività di un gruppo criminale attivo nel traffico di droga. Le province coinvolte negli arresti coprono un’area geografica ampia: Milano, Varese, Lecco e Cagliari. L’esecuzione delle misure cautelari è stata possibile grazie al supporto delle compagnie di Cagliari e Merate, che hanno collaborato per bloccare i sospetti in diverse regioni.
Gli arrestati hanno età tra i 32 e i 67 anni e provengono da differenti contesti nazionali, tra cui italiani, marocchini e albanesi. Questi soggetti rispondono dell’accusa di detenzione e traffico di stupefacenti in concorso, cioè aver agito insieme per organizzare la cessione e gestione delle sostanze illegali. Durante le indagini sono stati già effettuati cinque arresti in flagranza, dimostrando l’attività criminale in corso.
Azione coordinata e prime misure cautelari
La prima tranche dell’operazione risale a novembre 2024, quando il GIP del tribunale di Milano ha emesso ordinanze di custodia cautelare in carcere per tre individui ritenuti centrali nel meccanismo del traffico. L’azione coordinata ha permesso di scardinare un anello di questa rete, impedendo ulteriori movimenti illeciti di droga tra le province coinvolte.
Sequestri di beni e denaro a carico degli indagati
Oltre alle ordinanze di custodia, i carabinieri hanno proceduto a sequestro preventivo per equivalente nei confronti degli indagati. Il valore totale del denaro congelato supera i 615 mila euro. Questi fondi si trovavano in contanti e su conti correnti collegati direttamente ai sospetti dell’inchiesta. Oltre al denaro, sono stati bloccati anche appartamenti e immobili di pregio, riconducibili agli indagati.
Il sequestro preventivo mira a sottrarre risorse frutto di attività illegali, limitando la possibilità dei soggetti arrestati di mantenere i guadagni ottenuti con il traffico di stupefacenti. Gli immobili coinvolti sono ubicati nelle province dove si è svolta l’operazione, a conferma dell’estensione delle attività criminose sul territorio.
Strategia contro il patrimonio criminale
L’intervento dei carabinieri ha così neutralizzato non solo le persone coinvolte, ma anche il patrimonio accumulato, una mossa chiave per colpire sotto più fronti il gruppo criminale. In questo modo si evita che la rete possa continuare a funzionare attraverso risorse finanziarie e immobiliari.
Detenzione e trasferimento dei sospetti nelle carceri di milano e cagliari
Al termine delle operazioni, i quattro arrestati sono stati accompagnati in strutture carcerarie di due diverse città. Due di loro sono stati condotti nel carcere milanese di San Vittore, mentre gli altri sono finiti nel penitenziario di Cagliari. La scelta delle sedi ha riguardato la posizione geografica degli indagati e la gestione della custodia.
San Vittore è noto per ospitare detenuti coinvolti in inchieste di rilievo, mentre il penitenziario di Cagliari ha accolto i soggetti arrestati nel sud Italia. Le misure restrittive rispondono all’ordinanza emessa dal GIP del tribunale di Milano, richiesta dalla procura locale che ha diretto le investigazioni.
Collaborazione territoriale e coordinamento
Il distaccamento dei carabinieri di Settimo Milanese e Cornaredo ha fornito elementi concreti per questo risultato. La diffusione geografica degli arresti testimonia come il traffico di droga non si limiti a un’area ristretta, ma interessi diverse province italiane collegandole in un sistema complesso.
Le autorità mantengono alta l’attenzione su queste operazioni, poiché rappresentano un passo fondamentale nel bloccare reti criminali che sfruttano connessioni tra nord e sud del paese. Gli arresti e i sequestri economici sono esempi di come l’intelligence e le forze dell’ordine riescano ad agire in modo coordinato su scala nazionale.