Il governo italiano accelera sulla riconversione ambientale dello stabilimento siderurgico di Taranto. È ufficiale: il 31 luglio si terrà un incontro chiave per mettere a punto un accordo tra istituzioni volto alla decarbonizzazione completa dell’impianto, un passaggio decisivo per l’industria e per il territorio.
Il 31 luglio al Mimit si chiude il cerchio sulla decarbonizzazione
L’appuntamento è fissato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy . Alla riunione, già calendarizzata, parteciperanno la Regione Puglia e i rappresentanti locali. Lo ha confermato il ministro Adolfo Urso durante una telefonata con Michele Emiliano, presidente della Regione. L’obiettivo è mettere a punto gli ultimi dettagli dell’intesa interistituzionale che dovrà tracciare la tabella di marcia per ridurre drasticamente le emissioni dell’acciaieria, una delle più grandi d’Italia.
Questa convocazione segna un passo importante nel dialogo tra ministero, regione e enti locali. Si tratta di definire tempi e modalità per abbattere le emissioni di CO2 nei processi produttivi, un impegno che mette al centro la trasformazione ambientale senza perdere di vista l’economia locale. Un equilibrio delicato ma necessario.
Regione e enti locali: protagonisti in prima linea
La Regione Puglia, guidata da Emiliano, gioca un ruolo chiave nel confronto sulle strategie per abbattere l’inquinamento industriale a Taranto. Fa da ponte tra le esigenze del territorio e le iniziative del governo. L’accordo che si definirà al Mimit coinvolgerà anche gli enti locali, per avere una visione condivisa sulle azioni da intraprendere.
Anche i comuni e gli altri enti del territorio vogliono avere voce in capitolo. La salute pubblica, la bonifica ambientale e lo sviluppo economico sostenibile sono temi caldi che richiedono risposte concrete. L’incontro interistituzionale è l’occasione per mettere a punto un piano coordinato che tenga conto delle responsabilità di tutti.
Decarbonizzare l’acciaieria: sfide e obiettivi concreti
Spegnere o ridurre al minimo l’impatto delle emissioni di gas serra in un impianto siderurgico grande come quello di Taranto è un’impresa complessa. Il progetto punta a eliminare o ridurre drasticamente questi gas, attraverso tecnologie come la cattura della CO2, l’uso di energie pulite al posto dei combustibili fossili e una revisione dei processi produttivi.
L’accordo in arrivo dovrà stabilire obiettivi chiari e scadenze precise per la trasformazione dello stabilimento. La sfida è trovare un equilibrio tra tutela dei posti di lavoro, efficacia delle nuove tecnologie e rispetto delle normative europee sulle emissioni. Senza una stretta collaborazione tra istituzioni e investimenti adeguati, la decarbonizzazione resterà un miraggio.
Il confronto di fine luglio sarà quindi decisivo. Si definiranno impegni formali, criteri di controllo e risorse per accompagnare un cambiamento che riguarderà industria, ambiente e comunità pugliese. Un passaggio cruciale per il futuro di Taranto e non solo.
Ultimo aggiornamento il 29 Luglio 2025 da Rosanna Ricci