Un uomo di 35 anni ha perso la vita nel pomeriggio del 26 aprile a Otranto, mentre si trovava in auto insieme alla figlia di 3 anni. La vettura era parcheggiata in una zona esposta al sole, in attesa che la moglie terminasse il turno di lavoro in un albergo. Le autorità stanno valutando che il decesso possa essere dovuto a un infarto, probabilmente scatenato dalle alte temperature registrate nella zona.
La dinamica dell’evento: il drammatico pomeriggio a Otranto
L’uomo, originario della Sierra Leone, era insieme alla figlia piccola quando si era recato in auto a prendere la moglie al termine del suo turno lavorativo. Erano le 16 circa quando la donna è uscita dall’albergo e ha trovato il marito privo di sensi all’interno del veicolo. Il veicolo era fermo in un’area particolarmente assolata, senza alcuna ombra a protezione. Nonostante il pronto intervento del personale del 118, l’uomo è deceduto sul posto.
La bambina è stata affidata alle cure delle persone presenti, per scongiurare ulteriori rischi dovuti alla situazione. Sul luogo sono giunti in pochi minuti anche i carabinieri locali, chiamati a svolgere i rilievi necessari per chiarire con precisione le cause della morte.
Il ruolo delle alte temperature nel possibile infarto fatale
Secondo le prime ipotesi, il decesso potrebbe essere stato innescato da un infarto, provocato – o aggravato – dall’esposizione prolungata al caldo intenso. La zona di Otranto, nel pomeriggio, ha registrato temperature elevate, con un sole diretto che avrebbe innalzato rapidamente il calore all’interno dell’auto chiusa.
Restare in un veicolo fermo, soprattutto con una temperatura esterna sopra i 25-30 gradi, può portare a un aumento significativo della temperatura corporea. Nei soggetti più vulnerabili, come chi ha problemi cardiaci o altre condizioni di salute, questo può scatenare crisi cardiache acute. In questo caso, non sono ancora state rese note eventuali patologie pregresse dell’uomo.
Interventi di soccorso e accertamenti in corso da parte delle forze dell’ordine
Appena allertati, i soccorritori del 118 sono intervenuti sul posto cercando di rianimare l’uomo senza successo. La bambina presente nell’abitacolo è stata immediatamente presa in carico per la sua sicurezza. Nel frattempo, i carabinieri hanno raccolto testimonianze e avviato gli accertamenti per ricostruire l’accaduto.
La procura locale ha disposto l’autopsia, strumento essenziale per confermare le cause del decesso e valutare se il caldo abbia effettivamente contribuito a scatenare l’infarto o se ci siano altri fattori in gioco. Le autorità puntano a completare la verifica nei prossimi giorni per chiarire ogni dettaglio.
Profilo della vittima: un migrante originario della Sierra Leone
L’uomo deceduto aveva 35 anni ed era originario della Sierra Leone. Si trovava in Italia da tempo, lavorando stabilmente insieme alla moglie che svolgeva un lavoro stagionale in un albergo di Otranto. Non sono stati diffusi altri dettagli personali, ma la famiglia ha richiesto discrezione in questo delicato momento.
La tragedia ha suscitato reazioni nella comunità locale, in particolare fra chi lo conosceva personalmente o aveva a che fare con lui e la sua famiglia. La vicenda sottolinea, in ogni caso, il rischio legato alle temperature elevate e ai pericoli derivanti dal restare chiusi in auto durante le ore più calde.
Le indagini degli investigatori proseguiranno per fornire una ricostruzione definitiva dei fatti. Il caso mostra l’importanza di prestare attenzione alle condizioni di salute e ambientali, in particolare quando si è con bambini molto piccoli in ambienti potenzialmente pericolosi.
Ultimo aggiornamento il 23 Luglio 2025 da Giulia Rinaldi
