Dalle prime ore della mattina undici persone sono finite in manette a Canosa di Puglia, nel nord della provincia di Bari. L’operazione ha interessato due gruppi criminali rivali che si contendevano il controllo del commercio di sostanze stupefacenti in città. Tra gli arrestati anche una donna, con età compresa tra i 20 e i 50 anni. Le accuse principali sono tentato omicidio, detenzione e porto illegale di armi clandestine e di esplosivi, oltre al traffico di stupefacenti.
Due gruppi in lotta per il controllo dello spaccio a Canosa Di Puglia
Le indagini hanno confermato l’esistenza di una forte rivalità tra due fazioni criminali radicate a Canosa di Puglia. La contrapposizione tra i gruppi ha portato a una vera e propria faida, finalizzata a prevalere sui territori per lo smercio di droga nei quartieri del comune. Gli inquirenti hanno raccolto elementi sulla tensione crescente sfociata in episodi di violenza. Tra le accuse contestate spiccano proprio il tentato omicidio e l’uso di armi clandestine, aspetti che hanno sottolineato l’alta pericolosità del conflitto.
I componenti arrestati mostrano un’età variabile, dai venti ai cinquanta anni, includendo anche una donna. Questa composizione riflette una ramificazione che va al di là dei classici ruoli maschili nel crimine organizzato. Il modo in cui il gruppo operava ha richiesto un lavoro di intelligence e indagine molto dettagliato e coordinato.
Sette arresti in carcere mentre altri sono ai domiciliari
Nell’operazione, denominata “Indagine San Sabino”, sette persone sono state tradotte in carcere. Gli altri quattro indagati sono stati posti agli arresti domiciliari. Questa divisione è frutto delle decisioni prese dai magistrati, sulla base del ruolo e della gravità delle accuse per ciascun soggetto coinvolto. L’operazione è stata complessa a causa del numero di persone coinvolte e del livello di pericolosità delle armi che risultavano in possesso degli indagati.
Il bilanciamento tra carcere e arresti domiciliari ha anche la finalità di assicurare un controllo adeguato sulle persone più direttamente collegate agli episodi di violenza. La presenza di armi clandestine e di esplosivi ha rappresentato un elemento cruciale nelle motivazioni che hanno portato all’adozione di misure restrittive diverse.
Dettagli dell’operazione condotta dai carabinieri del comando provinciale Bat
L’operazione è stata condotta dal comando provinciale dei carabinieri della Bat con l’appoggio del sesto nucleo eliportato cacciatori di Puglia e del nucleo cinofilo di Modugno, in provincia di Bari. La denominazione “Indagine San Sabino” prende ispirazione dalla vicinanza temporale con la festa patronale dedicata al vescovo diventato santo e protettore della città.
Le attività investigative hanno previsto un lavoro coordinato tra diverse unità specializzate dei carabinieri, che hanno eseguito perquisizioni, raccolto testimonianze e documenti, e monitorato gli spostamenti degli indagati. Il coinvolgimento delle unità cinofile ha permesso di scovare armi e sostanze stupefacenti nascoste, rendendo più efficaci le operazioni sul territorio.
Prossima conferenza stampa a Trani per illustrare i particolari dell’inchiesta
La Procura di Trani coordina l’inchiesta e ha annunciato una conferenza stampa per fornire aggiornamenti e dettagli ufficiali sul caso. L’appuntamento è fissato per la mattina alle 10, presso la sede del comando provinciale dei carabinieri di Trani.
L’incontro sarà l’occasione per chiarire il quadro giudiziario e investigativo, presentare le prove raccolte e spiegare le dinamiche che hanno portato agli arresti. Seguiranno probabilmente aggiornamenti sullo stato delle indagini e sulle conseguenze per la gestione del traffico di droga a Canosa di Puglia.
Ultimo aggiornamento il 31 Luglio 2025 da Matteo Bernardi