Il nuovo film documentario “Lino d’Italia – Storia di un itALIENO” mette sotto i riflettori la vita e la carriera di Lino Banfi, ambasciatore della cultura pugliese in Italia. Le riprese del docu sono partite proprio oggi e porteranno sullo schermo la storia di un uomo che ha superato difficoltà per diventare un volto celebre della comicità nazionale, con un forte legame con la sua terra.
Il progetto è prodotto da Minerva Pictures grazie al sostegno dell’Apulia Film Fund, promosso dalla Apulia Film Commission e Regione Puglia con fondi del Por Puglia Fesr-Fse 2014/2020. Il documentario mescola ricordi familiari, aneddoti classici e riflessioni sull’attualità, mostrando il lato umano di chi, dietro al sorriso e alle gag, ha un’identità fatta di radici profonde e passaggi chiave di una lunga carriera.
Luogo e atmosfera: il teatro petruzzelli e le città di Banfi
Le riprese si svolgeranno in parte nel celebre teatro Petruzzelli di Bari, un luogo simbolo non solo per la cultura della Puglia ma anche per la storia personale di Banfi. Sul palco del teatro si incontreranno la figura pubblica e il nome anagrafico, Pasquale Zagaria, in uno sguardo diretto verso il passato e presente dell’attore.
Oltre al Petruzzelli, il documentario toccherà Canosa di Puglia, paese dove Banfi è nato e ha trascorso gli anni dell’infanzia, e Andria, città dove ha frequentato il seminario, fase importante per la sua formazione personale. Questi luoghi danno un’ambientazione concreta e sentita, mettendo in luce l’origine del suo percorso umano e professionale.
Il valore di queste ambientazioni si riflette nel racconto visivo, che evita semplici panorami per toccare l’intimità di spazi vissuti e di ricordi che hanno formato la sua personalità. Sono zone che riflettono un’Italia meno raccontata ma centrale nella storia di molti emigranti e lavoratori.
La narrazione dentro e fuori dal personaggio
Il documentario punta a svelare il “dietro le quinte” di Lino Banfi, l’uomo dietro l’attore noto al grande pubblico. Attraverso un intreccio di vita privata e carriera pubblica, l’opera racconta come si sia costruito un rapporto unico con gli spettatori, basato su semplicità e ironia popolare.
Il racconto non si limita agli aneddoti classici ma propone nuovi materiali, tra testimonianze inedite e momenti teatrali surreali che sottolineano la parabola artistica e umana di Banfi. L’intento è dare voce a un personaggio che ha fatto ridere intere generazioni senza mai perdere il legame con la sua terra e con un’Italia genuina, fatta di storie semplici ma intense.
La scelta di alternare ricordi di gioventù con riflessioni attuali offre una prospettiva completa, mostrando come la comicità possa nascondere sfide personali e cambiamenti sociali. Si dà spazio ai dettagli che rendono riconoscibile un volto amato ma poco conosciuto nel privato, restituendo al pubblico una parte nuova di questa icona.
Il ruolo del documentario nel valorizzare la cultura pugliese
Questo film si inserisce nel quadro più ampio delle produzioni che valorizzano la cultura e le storie del Sud Italia, segnando un’attenzione speciale verso le figure che hanno rappresentato la regione nel panorama nazionale. Lino Banfi, con il suo nome e la sua carriera, è un esempio significativo di come la tradizione popolare pugliese abbia conquistato il piccolo e grande schermo.
Il sostegno pubblico del finanziamento della Regione Puglia e le risorse del Por testimoniano una volontà di promuovere contenuti che raccontano realtà locali con autenticità. Il documentario non è solo un tributo a una carriera artistica, ma anche un mezzo che fa conoscere il patrimonio culturale pugliese raccontato attraverso un protagonista unico.
Gli spettatori potranno così conoscere il contesto sociale e geografico che ha accompagnato la crescita di Banfi, approfondendo l’identità di una regione che ancora oggi esprime cultura, tradizioni e spunti narrativi con forte impatto sul pubblico.
Questo lavoro cinematografico in corso aggiunge un tassello importante al racconto del cinema documentaristico italiano, capace di raccontare singoli luoghi e storie con sguardi diretti e sinceri, concentrandosi sul valore delle radici e delle vite raccontate.
Ultimo aggiornamento il 17 Luglio 2025 da Giulia Rinaldi