Un uomo di 78 anni originario della Campania è stato rinvenuto senza vita nelle acque del Capo di Leuca, dopo giorni di ricerche. I fatti riguardano una zona molto frequentata dai turisti nel basso Salento, dove il settantasette era scomparso durante una nuotata. I soccorsi si erano attivati subito dopo la segnalazione della famiglia.
Scomparsa del turista a Pescoluse: i fatti del 30 luglio
Il 30 luglio scorso Francesco Monda, residente a Marigliano in provincia di Napoli, era in vacanza nella località balneare di Pescoluse, nota per le sue spiagge e acque limpide. Quella mattina decise di fare una nuotata. Da quel momento non ha più fatto ritorno a riva. La figlia, preoccupata per l’assenza del padre, ha lanciato l’allarme. Il fatto ha subito attirato l’attenzione delle autorità locali, dato che la zona è sorvegliata ma molto estesa, con correnti e zone marine che possono rappresentare insidie anche per nuotatori esperti.
Gli ambienti circostanti includono spiagge note ma anche punti con fondali profondi, non sempre facilmente raggiungibili. La scomparsa ha spinto immediatamente alla mobilitazione dei mezzi di soccorso. La famiglia ha seguito con ansia l’evolversi della situazione insieme ai soccorritori impegnati nelle ricerche. Non c’erano testimoni diretti al momento della scomparsa, complicando le operazioni di localizzazione.
L’intervento dei soccorsi: mezzi e strategie di ricerca
L’allarme ha attivato rapidamente le squadre di soccorso. Sono intervenute diverse forze che hanno concentrato i loro sforzi nelle acque circostanti a Torre Vado e Pescoluse. La Guardia di Finanza ha messo in campo unità navali, mentre la Capitaneria di Porto ha coordinato le operazioni di controllo e sorveglianza. Anche l’Aeronautica Militare ha impiegato mezzi aerei per sorvolare la costa e cercare segnali dall’alto.
Le ricerche hanno coinvolto anche il nucleo subacqueo dei Vigili del Fuoco, specializzato in immersioni e rilevamento sott’acqua. La presenza di correnti e zone marine poco accessibili ha rallentato le indagini, prolungando la durata dell’operazione. Il coordinamento fra le diverse forze ha garantito una copertura ampia e una strategia di ricerca dettagliata su più fronti.
La mobilitazione è durata giorni. Ogni segnalazione di imbarcazioni o passanti lungo la costa veniva verificata con attenzione. L’uso combinato di mezzi marini, terrestri e aerei ha rappresentato un impegno significativo per salvare il turista disperso e comprendere le dinamiche dell’incidente.
Il ritrovamento del corpo e la reazione delle autorità
Dopo giorni di appostamenti e controlli, una barca di passaggio ha avvistato il corpo senza vita di Francesco Monda vicino alla costa di Torre San Giovanni, marina del comune di Ugento. L’area dista pochi chilometri dal punto in cui era stato visto l’ultima volta. Il recupero della salma è stato immediato.
Le autorità locali hanno avviato le procedure di identificazione ufficiale e notificato i familiari. La morte è stata confermata sul posto dal personale medico intervenuto. Il medico legale valuterà le cause esatte, ma l’ipotesi principale riguarda un malore o un incidente in acqua durante la nuotata.
La notizia ha suscitato grande tristezza, soprattutto nella comunità di Marigliano e tra i familiari. La vicenda ricorda le difficoltà che si possono incontrare anche in contesti turistici popolari e sottolinea il valore di interventi tempestivi e coordinati per soccorrere persone in pericolo in mare.
Contesto e attenzione alle misure di sicurezza in acqua
Le acque del basso Salento richiedono attenzione da parte dei bagnanti, anche esperti. Correnti locali, fondali variabili e condizioni meteo possono creare situazioni rischiose. Il caso di Francesco Monda evidenzia come il monitoraggio e la presenza di squadre di soccorso siano fondamentali per intervenire tempestivamente in situazioni di emergenza.
Le amministrazioni e le organizzazioni di soccorso insistono sull’importanza di rispettare divieti di balneazione e segnalazioni di pericolo. Anche in periodi di alta affluenza turistica è necessario mantenere alta la guardia. La collaborazione tra cittadini, turisti e forze dell’ordine è essenziale per ridurre drammatici episodi come questo.
Esperienze come quella appena raccontata ricordano di valutare sempre le proprie condizioni fisiche e le caratteristiche del mare prima di entrare in acqua, e di informarsi sulle misure di sicurezza messe in atto sulle spiagge. La prevenzione rimane la migliore risposta per evitare tragedie durante momenti di svago e vacanza.
Ultimo aggiornamento il 1 Agosto 2025 da Andrea Ricci