Si sono aperte nello stabilimento siderurgico ex Ilva di Taranto tre giornate di assemblee promosse dalle segreterie e dalle Rsu di Fim, Fiom e Uilm. L’obiettivo principale è mettere a punto una piattaforma rivendicativa che affronti le questioni ambientali, occupazionali, sanitarie e industriali. Il contesto riguarda la fase di avvio del processo di decarbonizzazione previsto per lo stabilimento, elemento cruciale per il futuro della produzione e per la tutela delle condizioni di lavoro.
L’avvio delle assemblee e la partecipazione dei lavoratori
Le assemblee, iniziate con una forte partecipazione dei dipendenti, rappresentano un momento di mobilitazione importante all’interno dello stabilimento ex Ilva. Il segretario generale della Fim Cisl Taranto Brindisi, Biagio Prisciano, ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa. Ha infatti definito la tre giorni come un passaggio decisivo per i lavoratori, che hanno diritto a condizioni di lavoro rispettose della salute personale e dell’ambiente circostante. La manifestazione d’interesse e la presenza numerosa dimostrano la volontà di mantenere un dialogo aperto verso un futuro che coniughi occupazione stabile e tutela ambientale.
Il tema centrale posto sul tavolo dalle rappresentanze sindacali riguarda proprio l’equilibrio tra necessità produttive e obblighi di sostenibilità. In particolare, il confronto verte sul modo in cui gestire il processo di decarbonizzazione, che impatta direttamente sulle attività industriali e sulle condizioni di sicurezza per chi opera nello stabilimento.
Presentazione della piattaforma rivendicativa ai soggetti istituzionali
La piattaforma elaborata durante le assemblee sarà formalizzata e illustrata nel Consiglio di fabbrica che si svolgerà venerdì 25 luglio, dalle ore 8.30, sempre all’interno dell’ex Ilva di Taranto. A questo incontro prenderanno parte autorevoli rappresentanti istituzionali del territorio. Sono stati infatti invitati Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, Gianfranco Palmisano, presidente della Provincia di Taranto, oltre ai sindaci di Taranto e Statte, Piero Bitetti e Fabio Spada. Questi soggetti rappresentano le istituzioni coinvolte nella definizione e nella firma del protocollo di accordo interistituzionale collegato allo stabilimento siderurgico.
La partecipazione di queste figure chiave mira a garantire un dialogo diretto tra lavoratori, sindacati e amministrazioni pubbliche su temi fondamentali come la tutela dell’ambiente, la salute pubblica, l’occupazione e lo sviluppo industriale locale. L’obiettivo è raggiungere un’intesa condivisa che contempli la decarbonizzazione senza compromettere la stabilità del lavoro e la qualità della vita della comunità.
Sfide ambientali e sanitarie nel contesto della siderurgia a Taranto
Lo stabilimento ex Ilva di Taranto si trova al centro di un dibattito lungo e complesso riguardo agli impatti ambientali prodotti dalla sua attività. La siderurgia ha infatti rappresentato storicamente una fonte significativa di emissioni inquinanti, con conseguenze non solo per l’ecosistema ma anche per la salute dei residenti nelle aree circostanti. Per questo motivo, l’avvio del processo di decarbonizzazione assume un rilievo rilevante.
Ridurre le emissioni di CO2 e altre sostanze nocive significa non solo rispettare le normative vigenti, ma anche rispondere alle pressioni sociali e politiche per garantire un ambiente più pulito. Questo processo richiede riorganizzazioni produttive e investimenti tecnologici che coinvolgono sia la direzione aziendale che i lavoratori direttamente esposti ai rischi.
La tutela sanitaria riveste un ruolo prioritario nelle richieste avanzate dalle organizzazioni sindacali. Tenere sotto controllo l’esposizione agli agenti inquinanti, migliorare le condizioni dei reparti produttivi e assicurare sistemi di monitoraggio costante sono elementi imprescindibili per un piano che voglia coniugare produttività e sicurezza.
Prospettive industriali e occupazionali legate alla decarbonizzazione
Il percorso di decarbonizzazione atteso nello stabilimento ex Ilva comporta modifiche significative alle modalità di lavorazione e ai volumi produttivi. Questi cambiamenti possono avere ripercussioni importanti sul piano occupazionale, innanzitutto per quanto riguarda la salvaguardia dei posti di lavoro esistenti.
La piattaforma sindacale intende mettere in evidenza la necessità di garantire continuità occupazionale durante la transizione verso modelli produttivi meno impattanti. Nel confronto con le istituzioni, sarà fondamentale affrontare con chiarezza temi come la formazione dei lavoratori, l’introduzione di nuovi ruoli tecnici e la gestione di eventuali esuberi, attraverso misure specifiche di tutela e sostegno.
L’industria siderurgica continua a rappresentare un elemento centrale per l’economia locale. La capacità di adattarsi alle nuove sfide ambientali rimane cruciale per conservare questa centralità. L’equilibrio tra innovazione tecnologica e mantenimento dell’occupazione sarà quindi al centro delle trattative che prenderanno corpo nei prossimi giorni e settimane nello stabilimento di Taranto.
Le tre giornate di assemblee aprono quindi una fase delicata e decisiva per il futuro dell’acciaieria. Le azioni e i confronti in programma evidenziano la necessità di misurarsi con un cambiamento che interessa sia le condizioni di lavoro sia l’impatto ambientale, in un contesto segnato dalla forte presenza di attori sociali e istituzionali.
Ultimo aggiornamento il 22 Luglio 2025 da Davide Galli