Taranto è alle prese con una crisi politica e istituzionale senza precedenti, scatenata dagli eventi del 30 e 31 luglio. Durante una seduta del Consiglio comunale, le tensioni sono esplose fino a spingere il sindaco Piero Bitetti a dimettersi, dopo essere stato bloccato da una protesta sotto Palazzo di Città. Il risultato? Il Consiglio è stato rinviato e importanti accordi sono rimasti sospesi.
Maggioranza ferma il Consiglio: “Non si può garantire la sicurezza”
La maggioranza in Consiglio comunale ha deciso di annullare la seduta prevista per il 30 luglio. Il motivo è semplice: la situazione in città è troppo tesa e non ci sono garanzie per la sicurezza. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il blocco di circa due ore del sindaco Bitetti all’interno del Comune, circondato da manifestanti decisi a impedirgli di lavorare. Dentro il Consiglio è scoppiato il caos, e si è deciso di sospendere la riunione per evitare guai più seri.
Questo annullamento mette in luce una crisi più profonda nella gestione della città. L’amministrazione ora deve fare i conti con problemi di ordine pubblico e istituzionale. Opposizione e maggioranza si trovano a navigare in acque agitate, dove reprimere le proteste deve andare di pari passo con il mantenimento della governance. Intanto, la politica locale è stata scossa nel profondo, mettendo in evidenza quanto la situazione sia delicata.
Bitetti si dimette: il sindaco bloccato dalla protesta lascia il timone
Poco dopo essere stato bloccato in Palazzo di Città per ore, il sindaco Piero Bitetti ha annunciato le sue dimissioni. La protesta, che ha visto protagonisti cittadini e gruppi di manifestanti, ha paralizzato la sua azione, creando un vero e proprio stallo politico. Bitetti ha spiegato che non è più in grado di governare in queste condizioni, sotto attacco continuo.
Le sue dimissioni aprono una fase di forte incertezza nel Comune. Senza il sindaco, il nodo degli accordi strategici da firmare resta irrisolto. Tra questi, l’accordo di programma previsto per il 31 luglio, che ora non può essere sottoscritto. Questa mossa segna una svolta netta nella politica di Taranto, mettendo pressione sul Consiglio e sull’intera amministrazione.
La maggioranza condanna la violenza: “Serve rispetto e dialogo”
La maggioranza del Consiglio comunale ha espresso una dura condanna verso la protesta violenta contro il sindaco. In un comunicato ufficiale, ha definito “gravissimo” ciò che è successo a Bitetti, sottolineando il rischio che episodi così mettano in crisi la stabilità istituzionale e civile della città. L’appello è chiaro: rispettare le regole democratiche e respingere ogni forma di violenza politica.
A Taranto, il dibattito pubblico è spesso andato oltre il limite, complicando il lavoro del Comune. Con questa presa di posizione la maggioranza cerca di riportare la discussione su un piano più civile e costruttivo, pur riconoscendo il disagio e le ragioni che spingono i manifestanti in piazza. Questi segnali vogliono riaprire un confronto istituzionale, ormai bloccato dalle tensioni degli ultimi giorni.
Gli effetti di questa crisi si fanno sentire anche sul fronte amministrativo e sui progetti per la città. La sospensione del Consiglio e la mancanza del sindaco rallentano decisioni importanti, mettendo in forse scelte cruciali per il futuro di Taranto. Serviranno tempo e interventi concreti per evitare che scene del genere si ripetano.
La situazione politica resta quindi molto fragile. Cittadini e partiti cercano una via d’uscita dallo stallo che ha bloccato i lavori e gli incontri istituzionali. Il Comune dovrà affrontare passaggi difficili per tornare a funzionare e garantire stabilità dopo i fatti di fine luglio.
Ultimo aggiornamento il 29 Luglio 2025 da Elisa Romano