Il patrimonio culturale di Alberobello, famoso nel mondo per i suoi trulli, ha ora una strategia ufficiale per la sua tutela e valorizzazione. Un accordo sottoscritto da vari enti istituzionali punta a preservare queste costruzioni uniche, gestire in modo coordinato le attività culturali e turistiche e coinvolgere la comunità locale. Questo piano rappresenta un passaggio fondamentale per la conservazione di uno dei simboli più riconosciuti della Puglia nel lungo periodo.
Il piano di gestione Unesco: obiettivi e enti coinvolti
Il documento nasce da un’intesa firmata dalla Città metropolitana di Bari insieme al Comune di Alberobello, alla Regione Puglia, al Ministero della Cultura e alla Soprintendenza per la Puglia. Questo piano di gestione si inserisce nella normativa Unesco che richiede ai siti iscritti nella lista del patrimonio mondiale una strategia precisa per la tutela.
Tra gli obiettivi principali ci sono la salvaguardia degli elementi architettonici originari dei trulli e la promozione di una gestione sostenibile dell’intera area interessata. La tutela interessa non solo la conservazione fisica degli edifici, ma anche la protezione dell’ambiente circostante per garantire l’integrità del contesto storico.
Ogni ente sottoscrittore avrà un ruolo distintivo ma coordinato, così da assicurare un’azione integrata e condivisa. Questo permette di evitare sovrapposizioni o azioni contraddittorie, rafforzando allo stesso tempo la capacità di intervento e monitoraggio sul campo.
Le azioni strategiche per conservare il sito e coinvolgere il territorio
Il piano non si limita alla difesa del patrimonio architettonico, ma punta a definire anche una serie di interventi per la valorizzazione culturale e turistica dei trulli. Sono quindi previste attività di manutenzione, ma anche progetti per promuovere il turismo consapevole, che rispetti i ritmi e le caratteristiche del sito.
Si presta particolare attenzione al coinvolgimento delle comunità locali, considerate fondamentali nella gestione quotidiana e nella promozione del sito. L’idea è di far partecipare abitanti, operatori e istituzioni in una rete che lavori insieme per mantenere viva la tradizione, senza compromettere la stabilità del patrimonio.
Tra le azioni previste c’è la creazione di un gruppo di lavoro permanente, un comitato di pilotaggio in cui saranno rappresentati tutti gli enti firmatari. Questo organismo seguirà l’attuazione del piano, monitorando i risultati e proponendo aggiustamenti o ulteriori interventi.
L’invio del piano all’Unesco e i passaggi successivi
Dopo la firma, il documento è stato consegnato alla sede centrale dell’Unesco a Parigi. Qui sarà analizzato per la conferma definitiva e per la designazione ufficiale del soggetto referente che avrà il compito di coordinare le attività legate al sito.
La procedura punta anche all’istituzione formale del comitato di pilotaggio. Questo passaggio garantirà una governance stabile ed efficace, in grado di gestire il sito nel rispetto delle indicazioni internazionali, con attenzione alle specificità locali.
Questo piano rappresenta un esempio concreto di tutela che valorizza la cultura e la storia, mantenendo al centro il legame con la comunità e il territorio circostante. Garantire la conservazione dei trulli nel tempo significa salvaguardare un pezzo importante dell’identità pugliese e italiana.
Ultimo aggiornamento il 22 Luglio 2025 da Andrea Ricci