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Per l’ ex Ilva di Taranto serve un quantitativo definito di gas, possibile alternativa al rigassificatore

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La questione dell’approvvigionamento energetico per l’ex Ilva di Taranto resta centrale nel dibattito politico e industriale. Il presidente della regione Puglia, Michele Emiliano, ha sottolineato come non sia indispensabile puntare esclusivamente su un rigassificatore per garantire il fabbisogno necessario alla grande acciaieria. L’obiettivo è assicurare la quantità di gas richiesta, valutando anche altre opzioni possibili.

Tratto da ansa.it.

Analisi del fabbisogno energetico dell’ ex Ilva a Taranto e soluzioni alternative al rigassificatore per la regione Puglia

L’ex Ilva di Taranto necessita di una certa quantità costante di gas naturale per mantenere la produzione attiva. Secondo Michele Emiliano, non è detto che questa domanda debba essere soddisfatta solo tramite un rigassificatore. Si ipotizza infatti che si possa chiudere un accordo in cui venga definito semplicemente il fabbisogno da garantire all’impianto siderurgico senza indicare nello specifico quale fonte fornirà quel gas.

Questa posizione nasce anche dalla difficoltà tecnica e amministrativa legata all’utilizzo della nave-rigassificatore. Al momento non ci sono certezze sulla possibilità effettiva che la nave possa ormeggiare nel porto tarantino in modo stabile e sicuro. La mancanza di queste informazioni rende complicato basare tutta la strategia sul suo impiego.

Fonti energetiche rinnovabili e interventi dello stato per la riconversione industriale a Taranto e Puglia

Il tema si lega a scelte più ampie sulle fonti energetiche a disposizione del sito industriale e sulle modalità con cui lo Stato intende intervenire per sostenere l’acciaieria più grande d’Europa. La flessibilità nella scelta delle fonti potrebbe aprire strade alternative rispetto alle soluzioni già proposte negli ultimi anni.

Michele Emiliano solleva dubbi sull’ ormeggio della nave – rigassificatore ilva a Taranto

Al termine del tavolo ministeriale dedicato alla questione ex Ilva, Michele Emiliano ha espresso dubbi precisi riguardo alla situazione della nave destinata a fornire gas tramite rigassificazione nel porto tarantino. Ha evidenziato come sia inutile soffermarsi su questioni ancora poco chiare o tecnicamente irrisolte come quella dell’ormeggio stabile della struttura galleggiante.

Le autorità competenti non hanno ancora fornito elementi certi sulla fattibilità concreta del progetto navale in quel contesto portuale specifico. Questo impedisce una pianificazione definitiva basata esclusivamente su questa soluzione tecnologica.

La visione pragmatica di Michele Emiliano sulle sfide industriali della regione Puglia e il futuro dell’ Ilva a Taranto

Emiliano propone quindi una visione pragmatica: prima definire con chiarezza quanto gas serve realmente allo stabilimento ex Ilva; poi individuare insieme agli operatori economici le modalità migliori per garantirlo senza limitarsi a ipotesi premature o troppo vincolanti dal punto di vista tecnico-logistico.

Analisi degli impatti ambientali e occupazionali dell’ Ilva a Taranto e strategie della regione Puglia per lo sviluppo sostenibile

La fornitura continua ed affidabile del combustibile rappresenta una condizione fondamentale perché l’acciaieria possa continuare ad operare evitando fermate produttive dannose sotto ogni punto vista: occupazionale ma anche economico territoriale.

Taranto vive da decenni sotto la spada della tensione tra esigenze ambientali, sanitarie ed industriali legate proprio all’attività siderurgica dell’area ex Ilva . Le decisioni prese oggi avranno effetti diretti sul futuro dei lavoratori locali e sull’economia regionale complessiva.

Michele Emiliano sostiene il mantenimento della produzione di acciaio dell’ Ilva a Taranto per la crescita della Regione Puglia

Garantire il giusto quantitativo energetico significa mantenere attivo uno degli impianti strategici italiani capaci ancora oggi di pesare in modo significativo sulla produzione nazionale d’acciaio. Resta però aperta la discussione sui modi concreti attraverso i quali lo Stato può intervenire efficacemente tenendo conto delle variabili tecniche disponibili sul campo.

Ultimo aggiornamento il 14 Luglio 2025 da Andrea Ricci

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Andrea Ricci

Andrea Ricci non cerca l’ultima notizia: cerca il senso. Blogger e osservatore instancabile, attraversa cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute con uno stile essenziale, quasi ruvido. I suoi testi non addolciscono la realtà, la mettono a fuoco. Scrive per chi vuole capire senza filtri, per chi preferisce le domande alle risposte facili.

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