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La Diocesi Di Manfredonia organizza “L’ultimo giorno di Gaza” contro il silenzio sul conflitto

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Manfredonia, iniziativa contro il silenzio sul conflitto di Gaza - Unita.tv
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La diocesi di Manfredonia lancia un’iniziativa per rompere il silenzio sulla crisi a Gaza, invitando fedeli e cittadini a partecipare a un gesto simbolico di protesta e solidarietà. L’evento, previsto per il 27 luglio, punta a far risuonare campane, sirene e rumori in tutta Italia per denunciare le condizioni drammatiche della popolazione palestinese e la crisi umanitaria in corso. Il vescovo Franco Moscone e l’associazione Pax Christi guidano questa chiamata, sottolineando l’urgenza di non restare indifferenti di fronte a quanto accade nella Striscia di Gaza.

La Diocesi Di Manfredonia e la mobilitazione per Gaza

La diocesi di Manfredonia ha deciso di aderire all’iniziativa “L’ultimo giorno di Gaza”, promossa da un gruppo di attivisti italiani con l’obiettivo di mettere in luce la difficile situazione che affligge la popolazione nella Striscia di Gaza. Il vescovo mons. Franco Moscone, insieme a Pax Christi, ha esteso un invito a tutti i fedeli e alle persone di buona volontà per partecipare all’azione che vuole rompere il silenzio che spesso circonda il conflitto. L’appello prende forma nella richiesta di un gesto capace di unire simbolicamente l’Italia con Gaza, attraverso i suoni di sirene e campane.

L’iniziativa vuole soprattutto denunciare ciò che viene definito “uso della fame come arma di sterminio” e sottolineare come – secondo gli organizzatori – i governi occidentali stiano fornendo un sostegno implicito a questa tragedia. In questo senso, la mobilitazione ha una forte valenza politica e umanitaria, invitando a non limitarsi alla semplice solidarietà passiva ma a trasformare la preoccupazione in un’azione visibile e udibile, capace di richiamare l’attenzione pubblica e istituzionale.

Il gesto simbolico: campane, sirene e rumori per far sentire Gaza

L’appuntamento per chi aderirà all’iniziativa è fissato per domenica 27 luglio alle ore 22. In quel momento, in diverse zone d’Italia, si inviteranno i cittadini a far risuonare le campane delle chiese e a far suonare sirene di ogni tipo – dalle ambulanze alle imbarcazioni, dagli impianti industriali fino ai rumori nei balconi e nelle piazze. L’idea è quella di creare un coro di suoni che riecheggi come segnale chiaro di presenza e vicinanza con la popolazione di Gaza.

L’evento vuole spezzare il silenzio che avvolge spesso la crisi, comunicando agli abitanti della Striscia che non sono soli nel loro dolore e nella loro resistenza. Il messaggio si estende anche a chi detiene il potere, per scardinare l’omertà che gli organizzatori denunciano attorno a quanto sta accadendo. Non si tratta di un semplice gesto simbolico ma di una forma di pressione pubblica con valenza morale, che cerca di trasformare rumori e voci in un’eco capace di scuotere l’opinione pubblica.

Le ragioni dietro la mobilitazione della Diocesi Di Manfredonia

La diocesi evidenzia nel suo comunicato la gravità della situazione a Gaza, definendo la crisi come un vero e proprio “genocidio” in atto. Questo termine richiama l’assoluta urgenza di interrompere quanto sta accadendo e mette in evidenza il peso delle sofferenze degli abitanti locali. L’utilizzo della fame come arma di guerra viene allo stesso tempo descritto come una strategia di sterminio sistematica che continua a colpire la popolazione civile.

Mons. Franco Moscone e Pax Christi segnalano inoltre un ruolo di complicità attribuito ai governi occidentali. Tale accusa indica presunti sostegni indiretti che favorirebbero la prosecuzione del conflitto e la situazione drammatica sul terreno. Con questo appello, la diocesi vuole qualificare la mobilitazione come un atto di responsabilità e coscienza morale rivolta non solo ai cittadini comuni ma anche alle istituzioni, affinché si attivino per fermare la violenza e la morte nel territorio palestinese.

L’invito espresso ha una doppia funzione: da un lato testimoniare vicinanza concreta a chi soffre; dall’altro, opporsi pubblicamente a una realtà che sembra ignorata dai media e dalla politica ufficiale. La diocesi ambisce così a garantire visibilità a una questione che altrimenti rischierebbe di essere dimenticata o minimizzata.

Data e modalità dell’iniziativa: cosa aspettarsi la sera del 27 luglio

Domenica 27 luglio, alle ore 22, si svilupperà un momento collettivo che coinvolgerà varie realtà italiane sensibili al tema palestinese. Le campane delle chiese suoneranno a distesa, mentre si attiveranno numerose sirene – da quelle delle ambulanze sino a quelle delle navi e degli impianti. Le persone saranno chiamate anche a produrre rumori dai propri spazi pubblici e privati, con l’obiettivo di creare un’onda sonora collettiva.

Questo momento non sarà solo un’interruzione dell’ordinario ma un segnale chiaro di solidarietà e presenza. La speranza è che il rumore prodotto possa diffondersi anche attraverso i social network e i media, raggiungendo un pubblico più ampio e contribuendo a rompere il muro di silenzio che circonda il conflitto.

L’organizzazione punta a far giungere il messaggio fino alla Striscia di Gaza e ai palazzi del potere internazionale, rendendo pubblica e visibile la ferma opposizione alla tragedia in corso. Un modo per ricordare che nonostante la lontananza geografica esiste una connessione umana e una responsabilità morale che non può essere ignorata.

Ultimo aggiornamento il 25 Luglio 2025 da Matteo Bernardi

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Matteo Bernardi

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