Un episodio grave di violenza ha scosso Canosa di Puglia, cittadina nel nord del barese, dove un uomo è stato fermato dalla polizia locale con l’accusa di aver aggredito brutalmente un coetaneo. L’aggressione risale al 26 maggio scorso e ha richiesto l’intervento urgente delle forze dell’ordine e dei soccorsi sanitari.
Dettagli dell’aggressione avvenuta il 26 maggio a canosa di puglia
La vicenda ha avuto inizio all’interno dell’abitazione della vittima, dove i due uomini si sono trovati coinvolti in una discussione accesa. I contrasti tra loro non erano nuovi: già in passato avevano avuto diverbi che non avevano trovato soluzione. Quel giorno la lite è degenerata rapidamente e si è spostata sulla strada pubblica.
Lì, secondo quanto ricostruito dagli investigatori coordinati dalla procura di Trani, l’uomo poi accusato avrebbe colpito ripetutamente la vittima con una mazza. I colpi hanno raggiunto soprattutto la testa e il torace della persona aggredita che è caduta priva di sensi sull’asfalto. Alcuni passanti hanno assistito alla scena o sentito le urla, così hanno chiamato immediatamente il numero unico per le emergenze.
Il tempestivo intervento della polizia insieme agli operatori del 118 ha permesso il rapido trasporto del ferito all’ospedale più vicino per le cure necessarie. Le condizioni della vittima sono state ritenute gravi fin da subito a causa delle ferite riportate durante l’aggressione.
Indagini coordinate dalla procura di trani confermano responsabilità
Le indagini sono state affidate alla procura tranese che ha seguito ogni passo degli accertamenti sul caso. La testimonianza raccolta direttamente dal ferito durante il ricovero ospedaliero si è rivelata fondamentale: egli ha fornito indicazioni precise sull’identità dell’assalitore.
Le prove raccolte dagli agenti comprendono anche immagini registrate dai sistemi pubblici e privati presenti nella zona teatro dell’aggressione. Questi filmati confermano senza dubbi chi fosse presente al momento dei fatti ed evidenziano i momenti chiave dello scontro fisico.
In aggiunta alle immagini video, gli investigatori hanno intercettato alcune conversazioni telefoniche tra i soggetti coinvolti che avrebbero ulteriormente chiarito dinamiche e motivazioni dietro la lite degenerata in violenza fisica grave.
Profilo criminale e accuse rivolte all’uomo fermato
L’uomo sottoposto a fermo ha 63 anni ed è noto alle forze dell’ordine per precedenti specifici legati allo spaccio di sostanze stupefacenti oltre ad altri reati contro la persona già commessi negli anni passati nella stessa area territoriale o zone limitrofe.
Al momento risulta indagato per tentato omicidio oltre che stalking nei confronti della vittima con cui aveva rapporti complicati da tempo prima dello scontro finale verificatosi lo scorso maggio nel centro abitato canosino.
Secondo quanto comunicano gli inquirenti tramite nota ufficiale, il provvedimento restrittivo era necessario poiché l’indagato stava preparando la fuga fuori dal territorio comunale; questo avrebbe potuto compromettere ulteriormente le attività investigative volte ad assicurare giustizia alla parte offesa.
Il fermo viene eseguito presso le strutture carcerarie locali, precisamente nel carcere situato nella città capoluogo Trani dove ora si trova agli arresti in attesa degli sviluppi giudiziari successivi.