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Due vittime nella Sparatoria Di Taranto, fermato il presunto responsabile con accuse di metodo mafioso

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Sparatoria a Taranto, arrestato il sospetto con accuse mafiose. - Unita.tv
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Due persone hanno perso la vita a seguito di una sparatoria verificatasi la sera del 16 luglio a Taranto, nel rione Tamburi, in via Machiavelli. L’episodio ha scosso la città per la violenza e le dinamiche legate al controllo delle attività illecite sul territorio. Oltre ai decessi, sono rimasti feriti altri due uomini, tra cui un giovane portato d’urgenza in ospedale. Le indagini si sono subito concentrate sulle rivalità nei traffici di droga, con un fermo eseguito dalla polizia nei confronti di un uomo considerato coinvolto direttamente nella vicenda.

Dettagli della sparatoria e vittime coinvolte al rione tamburi

La notte tra il 16 e il 17 luglio ha visto un conflitto a fuoco in via Machiavelli, cuore del rione Tamburi, area noto della città di Taranto per episodi legati alla criminalità organizzata. Il primo a perdere la vita è stato Carmelo Nigro, 45 anni, deceduto poco dopo l’arrivo al pronto soccorso. La dinamica del raid armato ha coinvolto anche il 34enne Pietro Caforio, rimasto gravemente ferito e deceduto in ospedale nella mattinata successiva.

Nella stessa azione sono stati colpiti altri due uomini: Michael Nigro, ventenne figlio di Carmelo, ha riportato ferite gravi; Vincenzo Fago, di 65 anni, ha invece subito una ferita alla gamba sinistra considerata non grave. La violenza sembra collegata a lotte per il controllo delle piazze di spaccio della droga, terreno di scontro tra gruppi contrapposti nella città.

Arresto e interrogatorio del principale sospettato con accuse aggravate

Gli investigatori hanno fermato Michele Caforio, 37 anni, fratello di Pietro Caforio, ritenuto protagonista diretto del conflitto armato. L’uomo è stato ascoltato dal giudice per le indagini preliminari Giovanni Caroli presso la casa circondariale dove è trattenuto. Caforio risponde di omicidio aggravato dall’uso del metodo mafioso, tentato omicidio, porto e detenzione illegale di arma da fuoco.

Nel corso dell’interrogatorio, difeso dai legali Franz Pesare e Pasquale Blasi, l’imputato ha confermato i dettagli emersi dalle intercettazioni ambientali raccolte durante le indagini, tra cui una sostanziale ammissione di responsabilità per la morte di Carmelo Nigro. La vicenda coinvolge uno scontro a fuoco in cui, secondo quanto ricostruito, Nigro aveva sparato prima a Pietro Caforio al torace e alla testa.

Ora si attende la decisione del gip sulla convalida del fermo, con ogni probabilità l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Michele Caforio in relazione ai delicati fatti contestati.

Aggiornamenti medici sul decesso di Pietro Caforio e procedure sanitarie

Secondo la nota ufficiale dell’Asl, Pietro Caforio era stato ricoverato in rianimazione dopo essere rimasto gravemente ferito nella sparatoria. Alle 8.15 della mattina del 17 luglio è stato dichiarato clinicamente deceduto. Dopo le sei ore di osservazione richieste dalle norme vigenti, il collegio medico ha certificato il decesso secondo quanto previsto dagli standard sanitari.

La situazione evidenzia la gravità immediata dell’episodio e la rapidità con cui le condizioni di Caforio si sono aggravate fino al tragico epilogo. Il fatto si inserisce in uno scenario di scontri armati riconducibili ad un contesto locale caratterizzato da tensioni tra bande che controllano i traffici illeciti.

Ultimo aggiornamento il 19 Luglio 2025 da Rosanna Ricci

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Rosanna Ricci

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