Il sindaco di Bari e della Città metropolitana, Vito Leccese, ha lanciato un piano per fermare l’aumento degli abbandoni di rifiuti, un problema che si aggrava anche perché molti spostano la loro “attività” da un comune all’altro. La strategia punta su tecnologie avanzate, tra cui l’intelligenza artificiale, e prevede quasi due milioni di euro di investimenti, finanziati dalle multe, per potenziare la sorveglianza e la pulizia lungo le strade urbane e provinciali.
L’annuncio è arrivato durante un incontro con i 41 sindaci dell’area metropolitana, segnando l’inizio di un’azione coordinata. Il tutto si inserisce in un contesto normativo più severo, grazie al decreto legge 116/2025, che dà più poteri alle autorità locali per combattere l’abbandono selvaggio.
Rifiuti in aumento: il problema si allarga a tutta l’area metropolitana
Negli ultimi mesi il fenomeno dell’abbandono di rifiuti è cresciuto, non solo in città ma anche nelle campagne e lungo le strade. Solo nei primi sei mesi del 2025, sono stati registrati oltre 140 casi accertati, in gran parte grazie a foto-trappole e sistemi di rilevamento tecnologici. Questi dispositivi hanno permesso di identificare più di 100 persone, molte provenienti da comuni vicini.
Il dato più preoccupante è che il 56% delle sanzioni riguarda persone che non risiedono nel comune dove hanno lasciato i rifiuti. Spesso chi vive in territori senza raccolta porta a porta si sposta, scegliendo aree meno controllate e più facili per scaricare i rifiuti.
Il quadro è complicato e serve un coordinamento a livello metropolitano per tenere sotto controllo questo fenomeno e fermare questa “migrazione” di rifiuti. Le zone più colpite sono quelle periferiche e rurali, difficili da sorvegliare ma fondamentali per la qualità ambientale e l’immagine turistica del territorio.
Intelligenza artificiale e tecnologia: l’arma in più per controllare il territorio
Il sindaco Leccese ha spiegato che Bari punterà sull’intelligenza artificiale e altre tecnologie digitali per tenere sotto controllo le aree più a rischio. Questi strumenti permetteranno di monitorare in tempo reale, individuare con precisione chi abbandona i rifiuti e intervenire più velocemente, ottimizzando le risorse.
Il budget stanziato è di 1,8 milioni di euro, raccolti dalle multe per conferimento illecito. Questi fondi finanzieranno nuove procedure per una gestione più efficace del ciclo dei rifiuti. Tra le novità, la firma di un accordo con un gestore che si occuperà per due anni di rimuovere e smaltire i rifiuti abbandonati sulle strade provinciali.
Il piano prevede l’installazione di foto-trappole con riconoscimento automatico e sensori ambientali, capaci di segnalare subito gli abbandoni. L’obiettivo è intervenire prima che i rifiuti si accumulino e scoraggiare chi pensa di poterla fare franca.
Questa scelta tecnologica punta a rafforzare la sicurezza del territorio, rendendo più efficace e meno costoso il contrasto all’abbandono illegale. Bari si mette così in testa alla regione tra i comuni che puntano su innovazione e risorse mirate per proteggere ambiente e decoro urbano.
Sinergia Metropolitana e nuove norme per dire basta all’abbandono
Il tema è stato al centro di un incontro convocato da Leccese con i 41 sindaci dell’area metropolitana. Lo scopo è coordinare controlli e interventi, uniformando criteri e sforzi tra le diverse amministrazioni per evitare che chi abbandona rifiuti sfrutti i confini comunali per farla franca.
Intanto, il decreto legge 116/2025 ha introdotto misure più dure e nuovi poteri operativi. Polizia locale, Polizia metropolitana e altri enti di controllo possono ora fare più verifiche, applicare sanzioni più severe e avviare azioni legali. Il sindaco ha sottolineato l’importanza di passare dalle multe penali, ritenute un deterrente più efficace contro chi getta rifiuti illegalmente.
Il decreto apre la strada a interventi più decisi, riducendo le aree in cui la legge viene ignorata. Le amministrazioni stanno costruendo una rete di controllo che, grazie a dati e tecnologia, rende più difficile agire nell’illegalità senza essere scoperti.
Questi strumenti si affiancano a un impegno concreto per liberare le zone degradate, con una gestione programmata della rimozione e dello smaltimento. La Città metropolitana di Bari vuole così contrastare con forza chi deturpa il territorio, migliorando la collaborazione tra enti e la capacità di intervenire sul campo.
Ultimo aggiornamento il 25 Agosto 2025 da Davide Galli